Intervista di Close Up
Traduzione di Deb
 

Il cantante Till Lindemann gesticola indolentemente e scuote la testa circa il fatto che ci sarebbe stata una crisi dentro la band.

Salta fuori che Till Lindeman è una persona che gesticola molto, quando lo incontro al tavolo del Batofar.

Le interviste col cantante non sono uno scoop mondiale, ma è molto raro che dia interviste ai giornali. Durante gli ultimi due anni ha parlato coi media solo in rare eccezioni, ed un rappresentante della casa discografica mi dice ripetutamente quanto dovrei essere contento per questa rarissima chance.

Till non sembra essere così contento, invece......

Non sono molto felice di essere qui, è la prima cosa che dice. Richard sta lavorando al suo album solista, e Flake è ammalato, così lo devo fare per aiutare i miei colleghi, ma ovviamente Parigi è bellissima.

Anche il chitarrista Paul Landers, il bassista Oliver Riedel e il batterista Christoph Schneider passano la giornata parlando con la stampa, per la maggior parte francese.

Una richiesta della band è che ogni intervista debba essere fatta con la presenza di un interprete che parli sia la lingua del giornalista che la loro. Così, anche se il cantante parla bene l'inglese, il traduttore freelance Björn Bratteby è presente durante tutta l'intervista. L'unica volta che verrà consultato sarà quando Till cerca di descrivere in tedesco come mai hanno una barca sulla copertina e come mai stiamo facendo un intervista su una barca (ha qualcosa a che fare con l'estetica espressiva e monumentale...).

Quello che non mi piace delle interviste è che ti devi mettere seduto e rispondere alle stesse domande per tre giorni filati. E quando fai musica, scopri una parte di te, del tuo cuore e della tua anima. Tocco cose molto personali delle quali però non amo parlare. La gente deve pensare con la propria testa. Prendi per esempio la domanda: "Cosa vuoi dire con questo testo?". Non capisco perchè devo raccontare una storia quando tutto è nel testo. Ci deve essere anche spazio per la fantasia.

Comunque c'è da dire che questa cosa contrasta con la frustrazione della non comprensione delle parole. Un gran numero di fans non capisce il linguaggio con cui canti...

La cosa fantastica è che molte persone passano tantissimo tempo cercando di tradurre i testi parola per parola. In Messico ho incontrato una ragazza che con l'aiuto del dizionario ha imparato tutto. E' stato molto divertente. Ci vuole un certo sforzo. Una delle ragioni per la quale i messicani sono fantastici. Cantano con noi interi pezzi di canzone, a volte pure tutte le canzoni per intero! Neanche i tedeschi lo fanno. Ma naturalmente ci spiace che non tutti capiscano quel che cantiamo. All'inizio abbiamo provato a fare qualcosa in inglese, ma suonava semplicemente ridicolo.

Dopo un pò ci appare chiaro che l'uomo si accende parlando di due argomenti: i gay e i bordelli sudamericani.

Mann gegen Mann parla della prima di queste due cose. E' una delle canzoni favorite di Jacob Hellner – Ha quel tipo di energia stile YMCA- e il cantante ride subdolamente quando cominciamo a parlare della canzone.

"Pissbög", dice in svedese (se capisco il suo tedesco/svedese correttamente...)

Quello di cui parla è la parola "Schwule", che lui urla ripetutamente nel ritornello. Ma nella sua traduzione si capisce che non è propriamente un complimento.

D'accordo con Björn, l'interprete, "Bogjävel" è la parola giusta.

Pensi che risulti omofobica?

E' facile farsi questa idea...

E' naturale che la si possa percepire cosi. Ma in realtà è solo una canzone. Parla degli omosessuali e del fatto che sono molto fortunati. Non devono impazzire con le ragazze pensando ai fiori e alle cene. Si guardano semplicemente negli occhi e decidono di andare a casa insieme. Si trovano in una situazione veramente strana, ma è molto facile per loro trovare qualcuno con cui fare sesso. Ho riscritto questo in parole più poetiche. La canzone è provocatoria solo se ascolti le parole fuori dal suo contesto, ma se le ascolti attentamente non c'è nessuna intenzione di degradare.

Nega che le parole siano frutto di un esperienza personale, ma ci da volentieri un esempio:

Non farò nomi, ma una band inglese di cui siamo amici ha due componenti gay. Abbiamo fatto una scommessa su una cosa e se perdevo, dovevo portare fuori questi due per Berlino e fargli vedere tutti i club per gay della mia zona. Naturalmente ho perso, come faccio sempre. Quando siamo usciti insieme non ho pensato altro che a: "Wow!!! Com'è veloce!!!" Uno sguardo e sapevano già tutti e due quel che dovevano fare. Ero geloso. Quanto mi piacerebbe poter fare la stessa cosa con una donna che non conosco: "Ehi, sei veramente bellissima, vieni a casa mia?"

Gli faccio notare che un uomo affascinante come lui non dovrebbe avere problemi di questo tipo.....

No, se sei un fottuto cantante famoso...risponde con imbarazzo...Ma per un ragazzo normale è difficile. In un sabato sera a Stoccolma è semplice, ma normalmente uno deve affrontare tutta una serie di appuntamenti e cazzate varie, comperare cioccolatini e tutta una serie di regali.

Il rischio di passare per per omofobici potrebbe sembrare una brutta idea, riguardo ai Rammstein. Pettegolezzi riguardanti il loro presunto estremismo di destra li ha perseguitati sin dagli inizi, soprattutto per il loro ostinarsi ad usare la lingua tedesca.

Non ne voglio neanche parlare. La genta può pensare ciò che vuole. Tempo fa ero veramente incazzato circa il fatto che la stampa si ostinasse a voler discuterne. In special modo coi giornalisti tedeschi, che sembrano aver grossi problemi con noi.

Sembra che nel suo paese ci sia una costante ricerca di cose negative sul loro conto.

I giornalisti sono duri come le pigne. Sono come quei cagnolini piccolini che ti abbaiano alle caviglie e cercano di pisciarti sulla poltrona. E' difficile per loro pensare che il cantare in tedesco possa avere una popolarità mondiale. Così se ne restano incollati alle loro cazzate tedesche e ciò secondo me non ha senso. Non so perchè, forse sono soltanto stupidi...oppure molti di loro sono intelligenti, ai quali però piace mantenere il tutto nebuloso.....

La scelta delle parole nei testi ci porta al secondo argomento preferito del cantante.

Per la prima volta, in Rosenrot, i Rammstein propongono una canzone che non ha parole in tedesco. Il titolo è "Te quiero, puta", una frase spagnola, traducibile in "Ti amo, puttana".

Alcuni uomini, forse noi della band, entrano in un bordello. Alcune "puttane" aprono la porta e urlano "hey, gringos!!!". Queste donne non sono precisamente così poetiche....la canzone parla di uomini, donne, sesso e feste...il testo parla di uno che si innamora di una di queste donne del bordello. Ma lei gli risponde: "Mi piaci, ma non parlarmi di sentimenti. Mi piace solo la tua "frutta", quindi fammi assaggiare".

Till ha (a dispetto dell'argomento "molto romantico" della canzone) avuto un aiuto dalla sua donna, che lo ha aiutato a scrivere il testo, e che parla benissimo lo spagnolo.

Tedesco e spagnolo hanno in qualche modo, lo stesso stile, ci dice. Il "rollare" le R viene usato allo stesso modo. Le due lingue suonano dure e brutali.

La coppia si è innamorata in Sudamerica e cerca di passare lí più tempo possibile. In Costarica, il cantante ha anche una casetta sulle montagne, con vista sull'oceano.

Amo l'avventura, la vita, la mentalità...tutto! Quasi tutto di quel che ho visto qui è totalmente differente da quel che ho visto finora.

Tipo?

Manana...e se ne esce fuori con qualche espressione in spagnolo...
Succede di tutto, ma in realtà non succede niente...
In Germania tutto è ben organizzato e diretto, la gente è sempre puntualissima e la confusione è un incubo per loro. Credo sia così anche per voi in Svezia. In Sudamerica c'è più spazio. E la musica con quei ritmi che ti scaldano il cuore e che puoi anche ballare...e le donne...

Dopo l'uscita di Rosenrot, il gruppo si prenderà una pausa per tutto il 2006. un piano che non sembra preoccupare il cantante più di tanto...

Passerò laggiù 4 o 5 mesi. Io e la mia fidanzata pensiamo di fare un sacco di viaggi. Cominceremo in Argentina ed in seguito andremo in Perù, Chile, Ecuador e Bolivia. Sulla Colombia non siamo ancora sicuri. E' un paese molto strano. E la loro polverina bianca è un pò troppo buona, ghigna mimando lo sniffare cocaina.....

L'hai provata?
Certo...

E com'è?
Stai cercando di farmi credere che non l'hai mai provata???

Ok..............sono giovane e svedese............
Naturalmente, ma apparentemente gli svedesi preferiscono le anfetamine.....

La natura così rilassata di Till Lindemann contrasta con tutto ciò che i Rammstein simboleggiano. Lui è d'accordo, ma dice che una cosa non esclude prettamente l'altra.

Questo è probabilmente quel che mi piace di tutto ciò. C'è un momento per il lavoro e un momento per le vacanze. Quando entriamo in studio per registrare, diventiamo immediatamente tutti molto disciplinati. E' la macchina tedesca che comincia a lavorare.

Jacob Hellner ha scelto le stesse parole, quando descrive i Rammstein di oggi "una macchina perfettamente carburata". Dice anche che nessun artista svedese con il quale ha mai lavorato, ha mostrato lo stesso livello di ambizione e forza che hanno questi sei tedeschi.
Questa volta è stato quasi pauroso da quanto è stato facile...devi solo spingere il bottone "Start" e la macchina parte al volo....Ognuno sa qual è il suo ruolo, la sua posizione e la situazione lavorativa migliore per lui. Se guardo indietro negli anni, passati a lavorare con loro, sin dal primo disco, è stato un gran bel viaggio.

Il gruppo ha cominciato a provare i pezzi in aprile, Jacob è arrivato verso la fine di quel mese e l'intero mese di maggio è stato usato per registrare.
Rosenrot è stato "immortalato" negli studi Teldex di Berlino, che è usato normalmente per la musica classica.

Siccome siamo in tanti a lavorare, non rimane molto spazio per muoversi. Con sei membri della band, tre di noi tecnici, siamo in nove ad avere bisogno di spazio e di un posto dove lavorare per bene. Per trovare pace e tranquillità siamo stati in Francia, Spagna e Malta, ma siccome stavolta il disco veniva registrato nel bel mezzo di un tour, abbiamo deciso di rimanere qui.

Sta per uscire anche un DVD, e si pensa che uscirà a dicembre, giusto in tempo per lo shopping natalizio. In maggior parte consisterà in registrazioni effettuate in Francia, Inghilterra e Giappone. Con il loro album di debutto come punto di partenza, i Rammstein festeggiano i 10 anni di carriera quest'anno.
All'inizio eravamo veramente concentrati su questo progetto, spiega Till. Non c'era mai nessun "se". Per me è stato particolarmente bello perchè mi sono trasferito dal mio piccolo paese a Berlino, e mi sono dato tempo un anno. Se non fosse successo niente in quel lasso di tempo, me ne sarei tornato a casa. In realtà vivo ancora lì. Vengo da un paesino piccolissimo del nord, nella Lappland tedesca (un enorme area verde nel nord della Svezia)..ci sono 12 case in tutto...

Si è trasferito lì nel 1994. A quel tempo Till aveva 31 anni.
Sono convinto che le nostre carriere sarebbero state diverse se avessimo avuto la crisi che abbiamo avuto quando eravamo più giovani. Adesso sappiamo come trattarci l'uno con l'altro. Siamo sei individui con sei differenti forti personalità, e l'esperienza ci ha insegnato che la cosa più importante di tutte è parlare, parlare e ancora parlare. E condividiamo veramente tutto. Ma naturalmente qualche volta è difficile. Dopo dieci anni di convivenza continua la cosa può risultare corrosiva.

La gente che circola intorno ai Rammstein è pressochè la stessa degli inizi. Jacob Hellner testimonia come si sente parte di una famiglia.
Attraverso gli anni abbiamo sviluppato una vera e sincera amicizia. Molta della gente che lavora per la band, lo fa da tanto tempo, ed ognuno cerca di prendersi cura dei nuovi arrivati.
Da quel che so, la stessa cosa succede, senza voler fare paragoni, ai Depeche Mode. Ogni cosa è vista come in una famiglia, in un certo senso.

Prima dei Rammstein, Till suonava la batteria in un gruppo punk, Oliver suonava folk-pop, Richard era in un gruppo grunge e sia Paul che Schneider suonavano in due diverse punk bands.
Appena si sono formati, l'obbiettivo era di creare un qualcosa di unico.

Abbiamo lavorato veramente tanto per non avere il suono di una cover band di gruppi americani, spiega il cantante. Nella Germania est c'erano centinaia di gruppi così, che cercavano di suonare cose hip hop, metal, dark o simili. Tutto era influenzato dall'America. La nostra ambizione era di creare qualcosa di unico, pazzo e divertente.

La gente rideva di voi?
Non hanno ancora smesso, se é per quello.......

Alla fine della nostra conversazione, mentre ci alziamo per andarcene, Till vuol farci vedere che non ha imparato solo lo spagnolo...
Tack sa mycket! (grazie mille!) dice in svedese...
e continua a mostrarci la sua proprietà di linguaggio mandando un ultima richiesta:
Jacob, jag vill knulla! (Jacob, voglio scopare!)

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