Intervista di The Gauntlet
Traduzione di Forla


The Gauntlet: Cosa hai fatto ultimamente?

Richard: Molto. Sto lavorando a un progetto parallelo (ai Rammstein, Ndt.) proprio ora.

The Gauntlet: Di che progetto si tratta?

Richard: Come suona? Sto lavorando su canzoni diverse. Non voglio chiamarlo un progetto solista. E' un nuovo progetto e faccio tutto da solo. Ho passato un po' di tempo in Svezia a produrre. Sono molto occupato. Lo sto facendo perché i Rammstein sono a riposo quest'anno. Dopo tutti questi anni, abbiamo pensato di aver bisogno di una pausa. Gli altri sono in vacanza.

The Gauntlet: Fico. Penso che dopo 13 anni sia ora di una pausa. Quando siete al lavoro e in tour siete molto concentrati nel creare ciò che i Rammstein sono diventati.

Richard: Lo siamo, lo siamo. E' un buon periodo per tenere una piccola distanza dagli altri. Gli ultimi 13 anni siamo stati insieme quasi sempre. Specialmente in questo gruppo, le cose possono essere molto difficili. Lavoriamo in democrazia e parliamo molto. E' molto bello prendersi una pausa adesso. Con "Reise, Reise" uscito l'anno passato, "Rosenrot" l'anno scorso e un DVD dal vivo di prossima uscita, è tempo di fare una pausa. E' bene avere un po' di riposo.

The Gauntlet: Come si chiama il tuo nuovo gruppo e di cosa si tratta?
 
Richard: Il progetto si chiama Emigrate. Vivere a New York mi ha sicuramente ispirato. E' un mix ma suona più americano che tedesco. Puoi sentire il lato tedesco, ma canto in inglese. Direi che è più melodico. Non so a cosa somiglia, a chi paragonarlo. Mi piace. Era la prima volta che organizzavo un progetto dal principio. Mi interessa molto farlo. Nessuno può credere quanto tempo e fatica ci vogliono per fare un disco. La gente in un certo senso non lo apprezza. Ma non voglio lamentarmi, sono contento.

The Gauntlet: E' per quello che sei a New York? Per avere una pausa da tutti, tutto e cambiare scenario?

Richard: Mi sono trasferito a New York un paio di anni fa. Per quanto riguarda me, sento che sto tirando fuori troppa roba. Per quanto riguarda i Rammstein, c'è sempre competizione nella band ed è una buona cosa. Ai tempi della registrazione di "Mutter", c'era molta tensione nel gruppo. Ho dovuto lasciar perdere. Quella fu una delle ragioni per le quali mi trasferii. Se la band doveva sopravvivere io dovevo andarmene, per lasciarla respirare. A quel tempo sono stato sposato un paio d'anni e le cose funzionavano. Ho vissuto la vita da sposato. E' stato bello.

The Gauntlet: E' stato difficile lasciar andare un po' i Rammstein?

Richard: Sì, è stato decisamente duro per un tipo che vuole sempre avere il controllo. Onestamente era molto importante lasciar perdere, per la mia salute e per la salvezza degli altri. Sono il tipo che se ha una visione la segue senza dar retta a nessuo. Se vivi in un gruppo democratico, devi discutere tutto con tutti. E' successo che le persone hanno le loro idee e che vogliono cambiare le cose e provare qualcosa di diverso. E' stato importante lasciar andare e mi sento molto meglio ora. Non devo essere là tutto il tempo. Ho impiegato la stessa mole di lavoro di tutti gli altri negli ultimi album ed è una buona cosa. Hai ragione, è stato difficile ma è la vita.

The Gauntlet: I Rammstein hanno finalmente pubblicato "Rosenrot" il 28 marzo negli USA.

Richard: Non lo so, me lo stai dicendo tu. Non so perché abbiamo diverse date di pubblicazione in Europa e in America.

The Gauntlet: Era la mia prossima domanda... perché? I Rammstein sono abbastanza famosi negli USA per pubblicare un album senza un immediato tour di supporto.

Richard: Grazie. Il problema è che abbiamo deciso di non andare in tour per "Rosenrot". Seconda cosa, ci siamo presi una pausa. Come band tedesca, abbiamo ruoli diversi rispetto ai gruppi americani. Il mercato statunitense è molto più grande del mercato europeo. In America bisogna fare molti concerti e in più abbiamo un grosso tour da fare anche in Europa. Come band tedesca, ci vuole molta energia per fare un tour in America. Lo abbiamo fatto un paio di volte e non è così facile. E' per questo che ci siamo concentrati di più sul mercato europeo recentemente. Se non passi alla radio, devi fare un tour. Ma non abbiamo abbastanza tempo perché ci sono troppi mercati da servire. Non è che non usciamo sul mercato, ma stiamo concentrando la forza che abbiamo. 

The Gauntlet: Molto di "Rosenrot" è stato registrato ai tempi di "Reise, Reise".

Richard: Sì, ma non ci piacciono i dischi lunghi. Ciò che abbiamo fatto stavolta è che avevamo molte canzoni registrate. Per prima cosa abbiamo messo le canzoni insieme, quelle che si adattavano meglio al concept drammatico di "Reise, Reise". Non significa che fossero le canzoni migliori, ma erano le canzoni migliori per "Reise, Reise". Avevamo 6 canzoni fuori che erano ugualmente molto belle. Erano troppo belle per essere B-Side. Allora siamo tornati indietro per vedere cosa potevamo aggiungere. Siamo andati in studio per altri 3 mesi e ne siamo usciti con altre 6 canzoni molto buone. In principio volevamo chiamare il nuovo album "Reise, Reise 2". Ma ci siamo accorti che avevamo un disco diverso con un umore diverso. Alla fine l'abbiamo chiamato "Rosenrot".

The Gauntlet: Quindi questo è un album a sè stante, non B-Side o materiale di scarto?

Richard: Non lo vedo proprio in quel modo. Per me è un disco che sta sui propri piedi.

The Gauntlet: E' vero che i Rammstein hanno affrettato l'uscita dell'album per adempiere al contratto con la casa discografica e poter rinegoziare un contratto migliore per la band?

Richard: [ride] Non abbiamo bisogno di rinegoziare perché siamo liberi in questo momento. Non abbiamo fatto le cose di fretta. Questa è una cosa che mi piace molto dei Rammstein. Non ci interessa molto di quello. Vogliamo solo dare qualcosa di grande. Se ascolti la nostra musica, guardi i nostri video o i nostri concerti, saprai che diamo solo qualità e non quantità. Devo dire che quando ascolto "Rosenrot" è diverso, ma è comunque grande a modo suo. Per rispondere alla tua domanda, non sarebbe giusto. Siamo liberi, quello era l'ultimo disco del contratto. Abbiamo un DVD in uscita. Dopo 12 anni, non abbiamo più pressioni. 

The Gauntlet: Lo fai quasi sembrare come l'ultimo che sentiremo dei Rammstein.

Richard: No, no, no. Torneremo sicuramente. Ma non c'è pressione per farci fare qualcosa. Ci riuniremo sicuramente nel 2007 e inizieremo a registrare un nuovo album.  Discuteremo di cose come andare in tour, ecc. 

The Gauntlet: "Rosenrot" mi sembra avere riff di chitarra più semplici e pacati rispetto a "Reise, Reise", ma allo stesso tempo più brutali e memorabili. 

Richard: E' una buona cosa. Ci sono cose molto interessanti in questo disco. Per la prima volta cantiamo in una lingua diversa, in spagnolo. Poi c'è un piccolo duetto in "Don't die before I do" che è qualcosa che penso ci abbia fatto passare il limite. Mi piace la canzone, è una canzone carina, quindi non fraintendermi. Penso sia un bel posto per fermarsi. Quando ripartiremo avremo, in un certo senso, una nuova brutalità.

The Gauntlet: Perché non avete usato Bobo per il duetto?

Richard: La canzone è stata scritta molto tempo fa. Era così diversa dai Rammstein. Till amava la canzone e ha chiesto se potevamo provarla coi Rammstein. Non avevamo nessuna donna in particolare in mente per il duetto, allora Jacob, il nostro produttore, disse che gli sarebbe piaciuto lavorare con Sharleen Spiteri dei Texas. E' venuta e ha funzionato bene.

The Gauntlet: I Rammstein stanno ancora ricevendo nomination e premi per "Reise, Reise". Quale premio significa di più?

Richard: Onestamente, quello che voglio nella mia vita è un Grammy. Potrei sembrare un po' vanitoso, ma amerei ricevere un Grammy. Come gruppo tedesco, siamo assolutamente onorati di essere stati nominati. Ho sempre pensato che siamo stati nominati abbastanza volte e la prossima volta ne vinceremo uno. Stavolta stavo registrando il mio disco perciò non mi è interessato essere presente alle cerimonie. Gli altri si stanno divertendoi n vacanza. La cosa buffa è che siamo stati nominati per una canzone per la quale siamo stati apparentemente denunciati.

The Gauntlet: Yeah, è una storia molto interessante.

Richard: Ci sono stati pettegolezzi sul fatto che il tipo sul quale si basa "Mein Teil" ci avrebbe denunciati. La cosa divertente è che in Germania c'è un film su di lui. E lui è andato in tribunale e ha fermato il film. Sarà interessante vedere cosa potrà fare a noi. Non riesco a capire come sia possibile. Tutti i film e le canzoni sono su scritte su storie vere. Come puoi denunciare qualcuno? Solo l'inspirazione viene da lui. E' strano. Pensavo che non avrebbe potuto fermare il film, ma stavo leggendo un paio di settimane fa che l'ha fatto. 

The Gauntlet: Le canzoni sono un altro tipo di giornalismo. Fondamentalmente scrivi su qualcosa che hai letto.

Richard: Esatto! Esatto. Molte persone hanno canzoni su Charles Manson e descrivono i suoi crimini. Non so se la causa è stata presentata, ma lo vorrebbe. La sua rivendicazione, ho sentito, è che abbiamo avuto successo dalla sua storia. E' una questione di soldi.

The Gauntlet: Il video di "Mein Teil" non lo rappresenta.
 
Richard: No, è stato voluto così. Abbiamo pensato che volevamo fare qualcosa di diverso. Ciò che abbiamo fatto è che ognuno ha avuto 30 minuti per fare quello che voleva, quello che sentiva al momento. Ognuno ha fatto qualcosa d'altro. Ognuno ha fatto qualcosa di diverso. Non sapevamo cosa avevano fatto gli altri.

The Gauntlet: La band cerca di proposito di far nascere controversie con i suoi video?

Richard: Non penso che lo facciamo in generale. In Europa possiamo essere provocatori come parte del mestiere. Penso che tu debba sempre avere un tema e andare oltre il limite a volte. Non puoi pensare se questo venderà o se è corretto. Non ragiono così. Voglio solo che sia fico. Penso che la dinamica che abbiamo nella band sia davvero grande. Quando siamo insieme saltano fuori un sacco di cose diverse. E' parte della chimica che abbiamo. E' provocatorio. 

The Gauntlet: In Europa c'è più apertura verso il sesso che negli USA. Avete mai avuto pressioni per essere trasmessi negli USA?

Richard: Sì, ci sono cose che abbiamo dovuto cambiare. Ci sono certe regole per MTV. Non permettono pistole. Abbiamo avuto problemi dopo il 9/11 con il video di "Ich Will" che tratta di una rapina in banca. Non gli piacevano le esplosioni e altre cose. So che abbiamo avuto un mucchio di problemi quella volta e loro stavano cercando di cambiare delle cose e noi no. A volte non mi interessa davvero se non danneggia il video. Ma altre volte diciamo "non crediamo davvero che dovremmo fare questo".

The Gauntlet: Ci sono già tre video tratti da "Rosenrot". Ci saranno altri video?

Richard: Ne faremo un altro per il duetto con Sharleen.

The Gauntlet: Il video di "Mann Gegen Mann" sembrava abbastanza gay.

Richard: Quello è davvero fico. Sembriamo fottutamente gay. Il regista del video Jonas Akerlund ha fatto "Smack my Bitch up" dei Prodigy. Ha fatto davvero un gran lavoro. Una cosa diversa di lui è che sa esattamente cosa fare. Fa tutto da solo. Ha un grande ritmo con tutto. E' stato tutto molto interessante. Mi piace molto il video.

The Gauntlet: A chi è venuta l'idea del video?

Richard: E' stato Jonas. Voleva divertirsi e avere tutti nudi. Il più delle volte è il gruppo che ha l'idea, ma questa volta è stata una sua idea.

The Gauntlet: Com'è stato essere unto e fare bodysurf nudo sopra 20 uomini nudi?

Richard: [ride] Suona così gay. [ride] In principio era strano perché c'erano così tante persone sul set. Ma dopo un po' ti ci abitui. Cresciamo nudi. Ricordo che correvo nudo nel mio appartamento.

The Gauntlet: Ho letto recentemente che sarai in un film chiamato "Madness is Catching"?

Richard: Non è vero. Non ho ancora deciso di fare nulla con quello.

The Gauntlet: Hai mai desiderato di non aver mai introdotto gli effetti pirotecnici nei concerti?

Richard: In principio, ho avuto un sacco di problemi per toglierli dalla nostra esibizione. Come musicista devi essere il più puro possibile. Abbiamo provato a trovare un equilibrio. Dopo un po', ho capito che quello che facciamo è pirotecnica. La gente ha capito che sono i Rammstein. Non voglio più cambiarlo. E' parte dei Rammstein. E' divertente farlo e una stronzata farlo. E' dura spostare tutti i macchinari. E' anche molto costoso ma è una parte integrante dei Rammstein. Amiamo fare grandi show per intrattenere.