Intervista di RockHard
Traduzione di Deb
 

RM:  Per cominciare, chi ha organizzato questa operazione promozionale con il bus che gira per tutta Parigi?

CS: cominciamo male, perche´non posso rispondere alla tua domanda (ride)...di che stai parlando??? un bus che gira per Parigi??? 

RM:  Un bus a 2 piani, coi colori dei Rammstein, riservato solo ai giornalisti, e dentro al quale abbiamo potuto ascoltare Rosenrot...

CS: Ah, non lo sapevamo...e ti è piaciuto? 

RM: Sì...specialmente quando ci hanno fatto ascoltare il disco...

CS: E' meglio così... se fai divertire un po' anche i giornalisti... è meno noioso dei i soliti hotels!!! (ride) 

RM: Till, è molto raro avere la fortuna di intervistarti. Cosa vi ha spinto a fare tutto ciò a Parigi?

TL: In realtà mi scoccia stare qui...(ride). No, più seriamente... Richard è a New York a registrare il suo disco e Flake è malato, così sono dovuto venire in aiuto degli altri e beccarmi sta sofferenza di promozione...(ride)

Mentre l´interprete sta traducendo, Till (che sta imparando il francese), ci interrompe...

TL: MALAGUE?!? (in francese malade=malato)

L´interprete: No...malato ...MA-LA-DE, come "io sono ammalato" (gli spiega come pronunciare la parola in francese e Till segna su un blocchetto...cosa che farà durante tutta l´intervista...) 

RM: Fai poche interviste in inglese, perchè?

TL: (Che continua a fare domande in francese mentre continua ad annotare...) Non ne ho idea...(ride).. In realtà ciò definisce piuttosto bene il nostro atteggiamento. Il nostro inglese non è così sofisticato da permetterci di dare risposte esaustive a domande difficili. Oltre a questo c'è anche il fatto che spesso i nostri interpreti distorcono le cose, ed in passato siamo dovuti intervenire noi per tradurre ciò che l'interprete traduceva...

Interprete (a me) (al giornalista n.d.t.): non ti preoccupare, oggi non succede...

TL: (all´interprete) Guarda che ti ho capito... (risata generale...) 

RM: Rosenrot è stato presentato come un seguito di Reise Reise. E' veramente così? E' allora perché non avete fatto un doppio album?

CS: Rosenrot è veramente un seguito, dato che sei pezzi sono stati composti durante Reise Reise: Rosenrot, Zestören, Mann gegen Mann, Feuer un wasser, Wo bist du? e Ein lied. Ma erano veramente troppi pezzi e li abbiamo dovuti mettere da parte. Ma visto che quelle canzoni erano veramente buone, abbiamo avuto l'idea, ancora prima dell'uscita di Reise Reise, di fargli avere quasi subito un seguito. Abbiamo scartato l'ipotesi di un doppio, perché non ci piace fare album troppo lunghi, sono difficili e noiosi da ascoltare. Inoltre, i sei pezzi composti all'epoca non erano sufficenti per fare un doppio. La metà dei titoli è pressoché nuova! 

RM: Siete tornati in Spagna a registrare i pezzi?

CS: Sì, siamo tornati nello studio dove abbiamo registrato Reise Reise.

TL: E lo abbiamo fatto in un atmosfera veramente rilassante e tranquilla sotto il sole della Spagna. 

RM: Ascoltando Rosenrot ho avuto l´impressione che siete un pò tornati alle radici, soprattutto per quanto riguarda l´uso dell´elettronica.

CS: Giusto, ma l'elettronica è stata sempre una componente fondamentale della nostra musica, anche se è vero che il suo ruolo è stato un pò più secondario negli ultimi due dischi, perché l'ambientazione ne aveva meno bisogno. Siccome non abbiamo pensato a Rosenrot come una cosa da fare dal vivo, ci siamo focalizzati di più negli arrangiamenti e nei dettagli...questo spiega il ritorno massiccio dell´elettronica. 

RM:  Il primo singolo è Benzin. Di cosa parla esattamente il testo?

TL: In effetti (e qui la voce prende un tono messianico), qualche mese fa ho avuto una premonizione. Ho percepito che il prezzo della benzina sarebbe salito. Ecco di cosa parla il testo, è piu che altro una canzone profetica...(ride) 

RM: Hai per caso una premonizione anche su di me?

TL: Vuoi sapere se vincerai al lotto, vero? (ride). In realtà un giorno ho visto un film chiamato "Love Liza". E' la storia di un uomo che perde sia la donna che il lavoro, e diventa pian piano dipendente dalla benzina. Si ferma alle stazioni di servizio e sniffa la pistola erogatrice. E' un film tragicomico. E' pieno di film su drogati, ma sugli sniffatori di benzina non ne avevo mai visti.... (ride). Ho creduto fosse un ottimo punto di partenza. 

RM:  Il video è già stato girato?

CS: Sì, è in postproduzione ora... è la storia di questi pompieri che non vedono un emergenza da molto tempo, così aspettano sperando in un incendio, e non gli pare vero quando arriva un'emergenza. Ci sono molti effetti speciali, come distruzioni, fuoco e qualche botto. Il video finisce che noi stiamo salvando una persona che vuole saltare da un palazzo, ma succede un imprevisto e non ti dico di più! (ride) 

RM: In Reise Reise ti abbiamo sentito cantare in russo e francese... in Rosenrot c'è Te quiero puta, che è interamente cantato in spagnolo. Perché questa diversità improvvisa?

TL: [comincia a canticchiare la canzone Amour, e parte un dibattito delirante con l´interprete che va avanti da sola con la spiegazione delle somiglianze della parola "Amour" e "Un mot" (una parola)]
Dopo molti album cantati interamente in tedesco volevamo giocare un pò di più con i vari linguaggi, prima di tutto per rendere la nostra musica un pò meno noiosa. Ma la scelta non è a caso, è una sorta di omaggio a paesi dove abbiamo vissuto bei momenti, come la registrazione di Mutter in Francia o Reise Reise e Rosenrot in Spagna. 

RM: E quale altra lingua vorresti sperimentare nel futuro?

TL: Ma non ci sono altre lingue!(ride). No, dai...voglio dire, per noi tedesco, francese, russo e spagnolo sono le quattro lingue piu importanti. Mi piacerebbe fare anche qualcosa in africano, ma non ho ancora ben chiaro cosa, anche se sarebbe interessante testare la lingua e i suoni animali (ride)

RM: Puoi canticchiarmi qualcosa in lingua animale?

TL: (ride) No, ma sai bene anche te che ogni animale ha il suo proprio linguaggio. Magari il nostro prossimo pezzo sarà in coccodrillese...(ride) 

RM: Un dvd live uscirà presto... ho visto telecamere a Nimes...

CS: Finalmente abbiamo deciso di non centrare il dvd su un singolo concerto, ma su svariati, perché ci sono così tanti bei momenti del tour che l'escluderli faceva male al cuore. Ci saranno sicuramente molti pezzi da Nimes, ma anche da Londra, Birmingham e Mosca. 

RM: Ci sarà anche qualche bonus?

CS: Il tutto non è ancora ben definito, e quindi sfortunatamente non posso dirti di più. Potrebbero esserci dei video pop, ma non posso confermartelo... non so nemmeno quando uscirà...(ride) 

RM: Oltre a Nimes, vi ho visto anche a Parigi e ho notato il buon umore che regna tra il gruppo. E´sempre stato così nel Reise Reise tour?

TL: Sì, lo scorso tour è stato eccezionale. Ci siamo ritrovati, e ci siamo resi conto che andavamo realmente d'accordo. L'armonia è finalmente tornata in seno ai Rammstein! 

RM: Le tensioni che sussistevano dopo l´uscita di Mutter sono state completamente dimenticate?

CS: Sai, il periodo post Mutter è stato veramente molto brutto per noi... il gruppo si stava sciogliendo. E' stata una cosa veramente seria, una litigata continua. In realtà il problema venne fuori dal nostro chitarrista Richard, che voleva comandare e fare tutto lui. Da un pò di tempo ha cominciato a lavorare a un progetto parallelo, che gli permette di canalizzare la sua energia inventiva e non assillarci come ha fatto invece in passato. E adesso va tutto a gonfie vele. 

RM: Hai sentito qualche pezzo del progetto di Richard?

CS: Sì...dovrebbe uscire il prossimo anno. Musicalmente assomiglia molto ai Rammstein, ma è cantato in inglese. Si occupa lui di tutto. 

RM: Prima hai detto che non avete pensato questo album come disco da suonare dal vivo. Vuol dire che non farete tour, o qualche data per introdurre Rosenrot?

CS: No, non ci sarà nessun tour, per permetterci di tirare un attimo il respiro. Siamo stati in tour per più di un anno e penso che ci servano almeno sei o otto mesi di riposo per riprenderci.

TL: Però ognuno lavorerà per conto proprio. Perché dopo tre mesi puoi star sicuro che ci annoieremo. Per quanto mi riguarda mi riposerò scrivendo.

CS: Dobbiamo in special modo allontanarci gli uni dagli altri per essere capaci di ritrovarci in sintonia un'altra volta. 

Ex nuotatore professionista della DDR, il cantante die Rammstein e´anche un appassionato di poesia.
4 domande faccia a faccia con il muscoloso e romantico leader.
RM: Hai pubblicato una raccolta di poesie. La si potrà mai trovare al di fuori della Germania?

TL: Mi piacerebbe davvero che ci fossero delle traduzioni, ma l'editore è un pò reticente, perché mi chiede tutte le volte di fare un tour di letture, ma sono cose che non fanno per me...Vorrei fa uscire il libro in russo, spagnolo, in francese e forse in inglese. L'editore non è così entusiasta... magari i fans potrebbero scrivergli per tentare di convincerlo...(Ride) 

RM: Le parole di Rosenrot fanno chiaramente riferimento a "Heidenröslein" (Biancarosa e Rosella) di Goethe...

TL: Amo veramente tanto i vecchi maestri della poesia. Sono un grande ammiratore dell'antica lingua tedesca, ed oltre a Goethe, mi piacciono particolarmente Heinrich Heine, Gottfried Benn e Conrad Ferdinand Meyer. 

RM: Avevi cominciato una carriera molto promettente come nuotatore professionista, che purtroppo si è interrotta per un incidente. Senza questo infortunio, saresti passato al mondo della musica?

TL: Io penso che ognuno abbia il proprio destino e che non lo possa evitare. Ma non lo so se mi sarei avvicinato alla musica senza il mio infortunio...magari sarei potuto diventare un pescatore...sai, di quelli sui pescherecci in alto mare...(ride)..la cosa più importante non è quel che uno ha fatto, ma la gioia che uno trae nel farlo, e la musica mi ha reso un uomo felice. 

RM: Quali sono i cantanti che ti hanno fatto venire voglia di cantare?

TL: Non ce ne sono. Casomai ce ne sono alcuni che mi avrebbero fatto passare la voglia di cantare...(risata folle) 

Batterista e membro storico dei Rammstein, Christoph Schneider ricorda i suoi esordi... alla chitarra e alla tromba...
RM: Chi ti ha fatto venir voglia di cominciare a suonare la batteria?

CS: Ci sono dei momenti nella vita nei quali uno sa quel che deve fare, e io ho saputo molto presto che volevo fare il musicista. Ho cominciato suonando la chitarra... e la tromba (ride), ma mi sono accorto molto presto che la tromba non è prettamente uno strumento ideale per il rock...e non mi ci vedevo così bene, davanti allo specchio, con una chitarra in mano...Allora mi sono spostato verso la batteria, che è più uno strumento che mi si confà... 

RM: Sei tu quindi che ha suonato la tromba nel pezzo spagnolo Te quiero, Puta?

CS: No, purtroppo, non ne sono più capace. E' troppo tempo che non suono questo strumento. 

RM: Il tuo primo shock musicale?

CS: The Wall, l'album monumentale dei Pink Floyd. E' il primo disco rock che ho ascoltato, e mi ci sono subito appiccicato.