Recensione concerto Saalfeld - 03/11/1995
Traduzione di Karmilla

850 i presenti, ma con i Rammstein è mancata l’aria. Strada in salita per i “Primal Concrete Sledge” di Saalfeld, rimasti con un solo cantante. 

Saalfeld. Era parecchio che non si assisteva ad una scena del genere in un club: venerdì sera 850 persone gremivano la sala per assistere al concerto dei Rammstein – e ciò nonostante il tempo, gelido e tempestoso.

A riscaldare l’ambiente hanno pensato i “Primal Concrete Sledge” di Saalfeld.

La band si è trovata a fronteggiare l’handicap della rinuncia senza preavviso da parte di uno dei due cantanti a salire sul palco. Purtroppo si è così persa un’importante componente [dello spettacolo n.d.t.]. Si scivola nelle sonorità Prong/Paradise Lost. Nonostante tutto, i tre superstiti si “vendono” piuttosto bene malgrado il disinteresse del pubblico. Dopo una pausa adeguata, ecco apparire on stage i Rammstein. Una cosa va detta subito: i giorni da band di culto sono contati. Lo show del gruppo, una volta spettacolare, s’è involuto in rappresentazione di routine. Certo, sono rimasti gli effetti pirotecnici a sfrecciare nell’aria, ma a ben vedere è tutto déja vu. Anche quando si presenta sul palco con le braccia avvolte nelle fiamme, o libera un paio di colpi del suo lanciafiamme, il cantante Till Lindemann non ha più nulla della spontanea aggressività degli esordi on stage: Mad Max per fans Disney? Chi sarà la vittima di questo “terminator”? Questo venerdì si è così potuto toccare con mano a che cosa conduce sfruttare tutti i trucchi prima di avere fatto il “gran salto”. D’altra parte una buona parte del pubblico presente sarebbe costituita da persone che si incontrano a concerti di cover bands di terza categoria…E dal momento che la “recita” si regge sull’interscambio tra band e pubblico, i Rammstein ci appaiono decisamente sotto un’altra luce. Da un punto di vista musicale si percorrono i noti “binari d’acciaio" del momento. Forse con un po’ più di cattiveria, seppure sempre in modo che anche un ascoltatore medio possa gradire senza fraintendimenti. Del resto i testi della band sono da sempre al di là del “bene” e del “male”.  

Questi Rammstein dal vivo almeno una volta bisogna vederli, per poterne parlare e qualora in un futuro non troppo lontano il gruppo finisse per spopolare nell’Hit Parade nazionale, si potrà dare dire: “C’eravamo noi, quando l’Est si è svegliato…”.