Traduzione e articolo di
Flora Staglianò


Andrew J. RobinsonL'articolo che segue è già apparso sul numero di Ottobre 1999 della rivista Star Trek, edita allora da Fanucci Editore.

Grazie all'aiuto di Nicoletta Forlini e Andrea Cassola del Comando Centrale Cardassiano dello Star Trek Italian Club, siamo riusciti a ottenere un'intervista esclusiva, per via telematica, con l'attore Andrew Robinson, che interpreta il personaggio di Garak nella serie Star Trek - Deep Space Nine. Purtroppo in Italia sono state doppiate e trasmesse dalla Rai finora soltanto le prime tre stagioni della serie, che negli Stati Uniti si è conclusa con la messa in onda dell'ultimo episodio poco prima dell'estate scorsa. Andrew Robinson ha tenuto conto di questo fatto nel rispondere alle domande, per cui, a parte due piccolissime anticipazioni, non rivela nulla, nel corso dell'intervista, su ciò che accade nelle puntate che non sono state trasmesse in Italia. Due piccole annotazioni prima di lasciarvi all'intervista... Irene è sua moglie, e a Bellagio Robinson è stato ospite un paio di anni fa dell'attore Armin Shimerman, che interpreta il personaggio di Quark, sempre in Deep Space Nine, e che possiede una casa in questa località italiana. 

D: Prima di tutto come sta

R: Benissimo, grazie. Sia io che Irene negli ultimi mesi ci siamo impegnati molto per migliorare la nostra salute, facendo del moto e mangiando cibi sani, e sono davvero felice di poter dire che non sono appesantito come qualche mese fa. 

D: Ci vuole parlare dei suoi ultimi impegni

R: Ho finito di scrivere un romanzo sul personaggio di Garak, A STITCH IN TIME, il primo luglio. Credo che verrà pubblicato negli Stati Uniti nel corso dell'autunno. Siamo stati in Inghilterra, a Bristol, per una convention e poi a Parigi a fare visita alla famiglia di Irene. Al ritorno, ai primi di agosto, ho cominciato la regia di due opere teatrali: una nuova produzione americana, VISITING MR. GREEN, e l' ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett. 

D: Deep Space Nine è giunta al termine, e sembra che non vi sia alcun progetto futuro di riprenderla. È rimasto soddisfatto di come è finita la serie e dello sviluppo che ha avuto il personaggio di Garak

R: Si, "What you leave behind" potrebbe segnare davvero la fine dello show. Personaggi individuali potrebbero fare delle apparizioni in altri programmi relativi a Star Trek come Voyager o un film, ma non credo che vi sia un futuro per Deep Space Nine. Sono rimasto molto soddisfatto per come si è deciso di chiudere la storia di Garak nell'ultima puntata. A dire il vero, sono rimasto sorpreso che il mio personaggio abbia avuto un ruolo così importante nell'episodio finale di due ore, con il ritorno a Cardassia e il coinvolgimento nel movimento di resistenza, perché gli sceneggiatori dovevano concludere questioni ancora irrisolte per moltissimi personaggi. Ma soprattutto mi è davvero piaciuta la gamma di emozioni che ho potuto esprimere. Sto facendo attenzione a non rivelare nessun punto cardine della trama, per coloro tra i fan italiani della serie che non hanno ancora visto gli ultimi episodi. Basti dire che per me è stata una conclusione soddisfacente per il personaggio dopo sette anni. 

D: Garak rimane un personaggio misterioso, ancora non sappiamo perché è stato esiliato né conosciamo bene la sua relazione con Mila... Troveremo le risposte a queste domande nel suo libro? Ci parli del romanzo

R: La cosa difficile per me è stata trovare il modo di scrivere un romanzo e raccontare una storia, ma allo stesso tempo mantenere il mistero che giudico essenziale nel personaggio. Il libro è scritto in forma di memorie, e ha inizio dopo l'ultima scena che Garak ha nell'episodio finale della serie. Quindi comincia con lui che è tornato su Cardassia e guarda al passato, alla sua vita e alla sua carriera, mentre cerca di costruirsi una nuova vita nella sua terra natia devastata dalla guerra. Si, il romanzo contiene delle risposte ad alcune di queste domande, in particolare riguardo la sua relazione con Mila e Enabran Tain; ma alcune delle risposte sono ambigue. Non voglio assolutamente perdere il mistero che avvolge il personaggio. Ma mentre finivo di scrivere il libro, ero davvero eccitato. Credo che i fan del personaggio rimarranno soddisfatti dai mondi della società e della politica cardassiane. Credo che sia un libro molto politico. E i fan rimarranno sorpresi dai numerosi personaggi della serie che appaiono. Garak è una persona complicata, e vi è un grande conflitto interno che motiva le sue azioni. Penso di essere riuscito con successo a descrivere questo conflitto interno. Ma saranno i lettori a giudicare. 

D: Come ha ottenuto la parte? E com'è il suo rapporto con Garak, quanto di lei c'è in lui e viceversa

R: Feci l'audizione per il ruolo poco dopo aver fatto quella per Odo. René ottenne il ruolo di Odo e io quello di Garak, e credo che sia stata la scelta più giusta per entrambi. Garak inizialmente sarebbe dovuto apparire solo in un episodio, all'unico scopo di far entrare il Dottor Bashir più nel vivo della serie. Quando i produttori si accorsero che io e Siddig lavoravamo benissimo insieme, decisero di mantenere il personaggio. Garak e io siamo molto diversi, e la diversità è, credo, ciò che rende il personaggio interessante. Vi è una tensione creativa che ha luogo per un attore quando recita il ruolo di qualcuno che è molto lontano dal suo modo di essere. Io sarei una pessima spia, ma mi sono reso conto con Garak che so come interpretare una grande spia. Sono un pessimo bugiardo, ma so come dare vita a un abilissimo bugiardo. È questo che intendo con tensione creativa. Tuttavia vi è una cosa che abbiamo in comune, ed è l'intelligenza. so che può sembrare arrogante, ma è molto difficile interpretare un personaggio che ha una grande intelligenza se l'attore non usa la sua stessa intelligenza per analizzare a fondo i problemi e proiettarsi in un ruolo e in un mondo che sono diversi dal suo. Trovo che la maggior parte dei buoni attori sono persone intelligenti. Non intendo che siano necessariamente colti; intendo che possiedono un'intelligenza immaginativa che permette loro di dare credibilità ai personaggi che vivono delle vite molto diverse da quelle degli attori stessi. 

D: Nel corso degli anni trascorsi sul set di Deep Space Nine, si è mai trovato in disaccordo con le sceneggiature? Magari perché gli sceneggiatori hanno dato al personaggio di Garak uno sviluppo diverso da ciò che aveva in mente lei... 

R: Assolutamente no. Agli sceneggiatori piaceva molto Garak, e così hanno scritto su di lui volentieri e mostrando comprensione. Ciò è vero in particolare per Ira Behr e Robert Wolfe. Un paio di volte mi sono trovato di fronte a una prima stesura di una sceneggiatura che non andava bene, ma non mi sono mai lamentato perché sapevo che Ira l'avrebbe sistemata. 

D: Deep Space Nine ha ricevuto molti elogi dai critici televisivi, ma forse ancor più critiche da parte dei fan di Star Trek. Cosa pensa della serie nel suo insieme? Cos'è che le piace o non le piace

R: La serie è fatta per la televisione. Ogni settimana va in onda un nuovo episodio. È questa la parte più debole di Deep Space Nine. Non si può fare un ottimo episodio tutte le settimane, non importa quanto sia valida l'idea che vi è dietro. Ma questa è la tv, no? E noi lo sappiamo e accettiamo il buono, il cattivo e l'indifferenza che vengono con essa. Penso che Deep Space Nine sia stata davvero una serie eccezionale per la grande quantità di situazioni e di buona televisione che ha creato. Ha cercato di esplorare tutti i generi: azione, dramma, commedia, epico. Paragonandola alle altre serie di Star Trek, credo che Deep Space Nine si svolgesse su un enorme tessuto. Ad alcune persone questo non è piaciuto; preferiscono il classico formato di una nave spaziale che visita ogni settimana un nuovo pianeta. A me questo non ha mai interessato. Come risultato della varietà che si ottiene dall'avere un avamposto nello spazio sul quale chiunque può arrivare, credo che per la maggior parte degli episodi, le sceneggiature siano state superiori. Guardate la meravigliosa gamma di personaggi che la serie ha accumulato. Non conosco altri show televisivi nel quali sia esistita una gamma simile. Bisogna riconoscere che a volte sono stati anche troppi. E forse gli sceneggiatori e i produttori hanno abbandonato delle storie prima di portarle a termine. Ma l'ambizione e le possibilità della serie sono davvero lodevoli. 

D: Pensa che gli sceneggiatori abbiano pensato alla situazione reale e attuale del mondo nello scrivere la guerra contro il Dominio

R: Questa è un'ottima domanda, e rispondo dal mio punto di vista personale, perché non so cosa abbiano pensato gli sceneggiatori. Mentre scrivevo il libro, il parallelo politico che mi ha guidato è stata l'Europa, e in particolare la Germania, dopo la Seconda Guerra Mondiale. In particolar modo alla luce di come termina la serie. Cardassia viene lasciata nelle stesse condizioni di Colonia o Dresda. Inoltre, ho anche pensato al bombardamento della Serbia da parte della NATO e a quanto la guerra moderna sia ad alto livello tecnologico e lontana dalla sofferenza e devastazione reali. Questa situazione non farà che peggiorare man mano che miglioreremo le nostre armi a lungo raggio. È un pericolo reale. La NATO voleva fare una guerra evitando uno spargimento di sangue... dal suo lato! Riconosco senz'altro che Milosevic è una persona orribile, tuttavia vi è un pericolo reale per le nostre anime se ci abituiamo a rimanere a distanza di sicurezza e a premere bottoni che distruggono gli altri. È anche un pericolo reale per le nostre anime rimanere ad osservare la distruzione di un gruppo di persone solo perché appartengono alla razza sbagliata. Ma non ci vuole molta immaginazione per proiettare questo fenomeno ad alta tecnologia nel ventiquattresimo secolo. Sono sicuro che gli sceneggiatori pensano a queste cose; ma dato che si tratta di uno spettacolo televisivo, e devono rendere conto a degli sponsor commerciali, devono stare attenti, o non ottengono il lavoro. 

D: Molti appassionati di Star Trek ci hanno detto di chiederle se verrà in Italia, vuole dire loro qualcosa al riguardo

R: Irene e io adoriamo l'Italia. Stiamo cercando di vedere quando ci sarà possibile tornare. In particolare nella zona dei laghi e di Bellagio. Perché pensate che sto perdendo peso adesso? Così da poter tornare in Italia e ingrassare di nuovo!


 

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