CHI MUOVE I PEZZI?
di Cymon


Quando Mila tornò a casa quella sera trovò per l’ennesima volta il caos più completo. Da quando l’Ordine Ossidiano era stato sciolto non facevano che saccheggiare la sua casa alla ricerca di documenti segreti di Tain. La cosa che le faceva più male era che non le importava niente se il comando continuava a frugare tra le sue cose. Che provassero pure a dimostrare che Tain era un traditore! Non ce l’avrebbero mai fatta! Se però almeno avessero lasciato in pace lei...
Tradimento...a chi mai era stato fedele l’Ordine Ossidiano in tanti anni? A nessuno, eppure era stato accusato di tradimento ed era stato distrutto, proprio nel momento più delicato della storia di Cardassia, col dominio che premeva contro il tunnel spaziale per entrare.
Decise che avrebbe smesso di interessarsi anche di quello, non le sarebbe fregato niente se i Jem’Hadar fossero atterrati davanti a casa sua e le avessero imposto il potere dei fondatori...dittatore per dittatore...
Si chinò a raccogliere un servizio da the, fortunatamente le tazze erano di metallo e non si erano rotte però qualche ammaccatura era stata inevitabile, pensò magari che a lucidarle con cura non si sarebbe notata. Cercò di capire anche perché quelle stupide tazzine le facessero venire da piangere, ma non le riuscì. Il solo toccarle la costringeva a pensare a Tain, a quando bevevano il the insieme dopo pranzo oppure a quando lui ne faceva cadere a terra qualcuna passando maldestramente accanto al tavolo...
Si diede due pugni in testa e inghiottì le lacrime, un cardassiano non piange sui ricordi, un cardassiano...un cardassiano accetta le decisioni del comando centrale per il bene suo e per il bene della società.
Gul Tain, condannato a morte per altro tradimento.
Che andassero tutti a farsi fottere!
Il cicalino del computer della casa riuscì a insinuarsi tra i suoi pensieri :- Comunicazione sub-spaziale in arrivo - :- Provenienza? -
:- Deep Space 9 -
No, non avrebbe sopportato anche la sua compassione :- Rifiutare -
:- Livello di priorità 1, rifiutare contravviene alla legge numero...-
Come si era procurato un codice di sicurezza di primo livello? Annuì stancamente :- Accettare - Il volto di Garak, quasi sinceramente triste, apparve sul video :- Mila, cara...-
:- Ti prego, almeno fa in fretta -
:- In fretta cosa? -
:- La tua ridicola recita da ruffiano. Non credo che supererà quel capolavoro di ipocrisia delle condoglianze del comando centrale -
Il sarto tacque, colpito dalla durezza della donna, poi però decise che era suo dovere proseguire :- Senti, sappiamo tutti e due quanto anch’io volevo bene a Tain quindi...-
:- Così tanto che hai cercato di farlo fuori! Esattamente come ha fatto lui! E non vi siete nemmeno combattuti per sana ambizione cardassiana! Litigavate per me! -
:- Bhe, ho accettato da anni il fatto che abbia vinto lui...-
:- E immagino ti dispiaccia moltissimo non potergli fare i complimenti! -
Garak non riuscì a mantenere la maschera di cortesia che aveva deciso di indossare e perse le staffe, era una cosa che, comunque, aveva avuto il buon senso di mettere in conto :- Mila, senti. Immagino tu ti stia divertendo un mondo a fare la vedova vittima degli eventi, ma non rischio la vita con una chiamata sub-spaziale non protetta solo per sentire il tuo lamento funebre. Io credo di dover fare qualcosa per quello che è successo e sfortunatamente devo chiederti aiuto! -
La cardassiana rimase interdetta, il sarto sembrava sincero e nessun’altra cosa la avrebbe spiazzata di più :- Aiuto? -
:- Tain sarebbe estremamente deluso di te! Guardati! A commiserarti per quello che ti è successo! Non senti lo spirito di tuo marito che grida vendetta? -
:- Vendetta? -
:- Avanti, eri una ragazza intelligente una volta! L’Ordine Ossidano è stato accusato di aver tramato con la Tal Shiar un colpo di stato che avrebbe fuso Cardassia all’impero Romulano e creato una forza capace di battere il dominio. Hai mai sentito un’idiozia più clamorosa? - Mila cominciò a credere che quello fosse semplicemente il vaneggiamento di un pazzo sadico deciso a scavare ancora più a fondo nel suo dolore. Girò le spalle al monitor :- Vattene, maledetto! -
Garak tirò un profondo respiro, con quella comunicazione si stava giocando tutto e se i dispositivi anti-intercettazione di Quark non avessero funzionato a dovere lui sarebbe morto in poche ore. In ogni caso non poteva più tirarsi indietro :- Ho io i documenti di Tain che cercano tanto -
:- Che cosa? -
:- Ti giuro che non parlano affatto di Tal Shiar. Sono le prove della presenza di un mutaforma all’interno del comando centrale. Hanno dovuto mettere tutti a tacere prima che si scoprisse la verità! -
La mente della donna iniziò a lavorare a ritmo forsennato. Il dominio, l’Ordine, la Tal Shiar, tutto appariva sotto una luce diversa, una luce in cui Tain non era colpevole di niente, era...un eroe. Era troppo bello per essere vero, la paura di ingannarsi la costrinse a rifiutare :- Un mutaforma al comando! Sei impazzito! Uno di loro non si sarebbe mai potuto infiltrare nel...-
:- Non si sarebbe mai potuto infiltrare nell’Ordine Ossidiano. Ma al comando centrale sono troppo stupidi per usare la stessa rigidità. C’è una spia alle alte sfere, e accanto alla spia ci sono dei traditori! -
:- Chi? -
Garak tacque e si guardò in giro, anche sotto la bandiera della federazione aveva paura degli assassini cardassiani :- Non so chi sia...nemmeno Tain lo sapeva, ma prova a guardare gli ultimi fatti accaduti nell’ottica del complotto! Chi sta muovendo i pezzi? -
Mila si ricordava le facce sedute in prima fila durante l’esecuzione di suo marito. Facce di alti ufficiali compiaciute nel vedere all’opera la giustizia. E forse tra loro un mutaforma o un traditore... Per la tensione le venne da vomitare :- Cosa vuoi che faccia? -
Gli occhi del sarto brillarono di cinica determinazione :- Trova chi ha ucciso Tain, trova chi sta vendendo Cardassia al Dominio. Vendicati anche per me! - Fece per chiudere la comunicazione, considerando che aveva rischiato già per troppo tempo, ma vide nell’espressione della donna ancora una domanda :- Cosa c’è? - Chiese.
:- Garak, sono molti anni che tu e Tain non...parlate. Perché ha dato a te quei documenti? -
Il sorriso dell’esiliato fu fin troppo gioviale :- Proprio perché sono la persona più insospettabile, è ovvio. Ricordati che lui faceva parte dell’Ordine Ossidiano come me! Sapeva essere contorto il giusto! -
:- Già...-
Garak decise che aveva tentato già troppo la sorte e chiuse la comunicazione sul volto malinconico di Mila. Rimase al buio nel suo alloggio :- E perché - Sussurrò al video spento :- Sapeva che avrei fatto di tutto per aiutarti -

Mila rimase seduta un quarto d’ora nel mezzo della sua casa in disordine a riflettere sulle parole di Garak. Più il tempo passava più le risultava difficile accettarle. Come biasimarla?
Il cardassiano aveva teso a suo marito più tranelli di tutto il resto dell’ordine messo insieme e sebbene l’avesse fatto per lei, per amore, non le riusciva di giustificarlo.
Possibile che ora potesse riemergere così dal nulla a riabilitare il suo antico nemico? Certo, prima di conoscere lei Tain e Garak erano legati da una profonda amicizia...poteva darsi che, una volta sopito l’amore la spia in esilio avesse...No, decise, Garak era ancora innamorato di lei, per quanto fosse bravo non era riuscito a nasconderlo. Ma forse proprio per quello era deciso ad aiutarla e a sanare parte delle ferite che la dilaniavano. Perché che Tain fosse morto poteva accettarlo, ma che avesse tradito Cardassia... Decise di agire, decise di attaccarsi alle parole del sarto con tutte le sue forze, se fossero state menzogna sarebbe stata solo l’ultima bugia di una vita passata al fianco di una spia.
Prese il filmato della morte di Tain che il comando centrale le aveva gentilmente inviato e lo inserì nel terminale. Passò frettolosamente e quasi ad occhi chiusi le immagini di suo marito sofferente e si fermò solo quando le telecamere fecero una carrellata sugli spettatori. Come quattro congiurati le più alte cariche del comando si godevano la scena in prima fila, gli uomini più potenti di Cardassia gioivano della morte di Tain.
Chi sta muovendo i pezzi?
Quale dei quattro sembrava più interessato a vedere suo marito neutralizzato? Il filmato indugiava su di loro solo pochi attimi, fece andare il nastro avanti e indietro una decina di volte, cercando qualcosa a cui aggrapparsi per avallare le teorie di Garak, cercando un punto di partenza per la sua vendetta.
E finalmente vide le gocce di sangue.
Inizialmente credette solo che i pantaloni di Gul Sakel fossero sporchi, ma poi, osservando con più attenzione, riuscì a stabilire il tragitto delle gocce scure che vi cadevano sopra. Gul Sakel stringeva i pugni e le sue unghie gli si erano conficcate nella carne, ferendolo. Perché tanta tensione? Aveva forse paura che il morente pronunciasse il suo nome prima di spirare? Chi sta muovendo i pezzi?
:- Computer - Chiese :- Dammi tutti gli ordini relativi alle indagini su Tain, dimmi chi li ha firmati - Lo zelante comando centrale non si faceva scrupoli di rendere pubbliche e accessibili tutte le documentazioni del suo lavoro, per dimostrare la sua infallibilità.
:- Ordine 475151: priorità di arresto Tain da livello tre a livello uno: Gul Sakel.
Ordine 363636: assegnamento inquisitore interrogatorio Tain: Gul Sakel.
Ordine 622222: Autorizzazione interrogatorio persone correlate a Tain: Gul Sakel.
Ordine 414747: Perquisizione casa Tain: Gul Sakel.
Ordine 312312: Perquisizione casa Tain: Gul Sakel.
Ordine...-
:- Basta così! - Gul Sakel muoveva i pezzi, o almeno i pezzi concernenti a suo marito :- Computer, dove si trova Sakel, ora? -
:- Nella sua abitazione -
Prese il cappotto e uscì di casa, aveva un sacco di cose da fare.

Il mezzo anti-G automatico veleggiò sopra la città solo dieci minuti prima di avvertire Mila che stava per atterrare. Si trovava nella zona più rinomata della città e fluttuava sopra uno dei palazzi più grandi e lussuosi che fossero in vista. La donna guardò distrattamente verso il basso e diede il via libera al computer di bordo. Dopo i primi secondi di discesa, però, il veicolo si fermò bruscamente e alcune pattuglie della sicurezza apparvero intorno a lei.
:- Signora, sta violando i protocolli di sicurezza relativi a questa zona, ci segua -
Sentì una stretta al cuore. Si trovava così vicina all’assassino di suo marito che si era comportata come una stupida! Era ovvio che Gul Sakel avesse preso precauzioni contro le intrusioni e quando avesse saputo che lei, la moglie di Tain, era andata a trovarlo probabilmente avrebbe compreso che sapeva tutto e l’avrebbe fatta scomparire. Non se la sentiva di farsi sconfiggere così, suo marito non lo meritava :- Scusate...ho fatto una manovra sbagliata, torno subito negli spazi consentiti -
:- Spiegherà i motivi della sua intrusione alla centrale. Se vuole collaborare, per favore...- Mila strinse i denti ridotta ormai alla disperazione. Staccò il pilota automatico del mezzo anti-G e accelerò improvvisamente verso l’alto lasciando le pattuglie sul posto. Dopo un primo momento di disorientamento però, la sicurezza si mise al suo inseguimento :- La prego, non ci costringa ad atti di violenza -
Con un gesto di stizza spense la radio e cercò di scendere di quota. I mezzi militari non potevano sparare troppo vicino alla superficie, i rischi di danni erano troppo alti. Fece una picchiata quasi suicida verso il basso e raddrizzò il veicolo solo a meno di un metro dal suolo. I phaser iniziarono però lo stesso quasi subito a far saltare in aria il mondo intorno a lei.
:- Signora, lei ha un livello di sorveglianza uno, sono autorizzato a fermarla ad ogni costo - Mila era stata nei piloti spaziali all’inizio della sua carriera militare. Stringendo la cloche i vecchi insegnamenti cominciarono a riaffiorarle dai ricordi. Mentre le pattuglie sparavano indiscriminatamente tentò un azione evasiva, mise il veicolo quasi in verticale a pochi centimetri da un alto palazzo e tentò di risalire verso gli strati alti dell’atmosfera. Una delle pattuglie non riuscì a compiere la sua manovra con la stessa rapidità e si schiantò contro un muro, le altre due spararono all’impazzata prima di disimpegnarsi. Parte del palazzo esplose, alcuni frammenti colpirono il veicolo anti-G destabilizzandolo, qualcosa danneggiò il sistema di navigazione rendendo impossibile la guida. Il piccolo mezzo civile dimostrò tutti i suoi limiti andando in stallo e cominciando a girare su sé stesso, senza una direzione precisa. Mila urlò e chiuse gli occhi. Quando, istintivamente, li riaprì, vide un muro che veniva velocemente verso di lei in mezzo alla pioggia di stelle del teletrasporto...

Si sentì stupida a continuare ad urlare anche al sicuro sul ponte di comando della piccola astronave commerciale, ma per un momento non vi badò e continuò a tirare fuori la sua paura. Quando finalmente riuscì a calmarsi e si guardò intorno comprese che si trovava su un piccolo vascello in orbita intorno al pianeta, un vascello...deserto.
:- Garak è uno stupido - Disse una voce, smentendola. Sebbene nessuna delle postazioni dell’equipaggio fosse occupata sulla poltrona del capitano sedeva un vecchio cardassiano parzialmente in ombra a causa delle luci soffuse. Mila gli si avvicinò timorosamente :- Chi è lei? - Gli chiese.
La poltrona compì un quarto di girò su sé stessa mettendo maggiormente in luce il misterioso individuo :- Non mi riconosce? Tain non teneva la mia foto sul caminetto? Non ne sono stupito...-
E invece Mila ritrovò quasi subito nella memoria i tratti dell’anziano davanti a lei :- Entai Lor.. - Sussurrò.
:- Esatto, piccola mia. Uno dei più potenti uomini dell’Ordine fino a...dannazione quanto tempo è passato -
:- Ma adesso l’Ordine è...perché lei...-
:- Non si da la caccia ai vecchi catorci...e poi io sono fuori dai giochi da prima che ci fosse un dominio contro cui tramare -
La donna si accorse quasi d’improvviso che la vecchia spia le aveva appena salvato la vita :- Perché sono qui? -
Non senza un certo sforzo Entai Lor si alzò in piedi e le si avvicinò ponendole una mano sulla spalla. Era molto più alto di lei, ma la vecchiaia aveva consumato il suo corpo una volta perfettamente scolpito togliendogli parte della sua maestosità. Solo il suo volto incuteva in modo quasi mistico rispetto :- Perché Garak è uno stupido - Ripeté.
:- Garak? -
:- Credeva davvero che quegli insulsi dissimulatori di contrabbando potessero fermare il nostro contro-spionaggio. Si è illuso di poterti parlare in piena sicurezza...proprio lui! Con tutto quello che gli abbiamo insegnato...Se non avesse coinvolto anche te lo avrei lasciato in pasto agli assassini del comando centrale -
Mila ebbe un brivido. La sua comunicazione con l’esiliato era stata intercettata. Altri sapevano dove si trovavano le carte segrete di Tain, ma da che parte stavano? Fissò negli occhi Entai Lor, fino a quando era stato il mentore di suo marito lo aveva sempre ritenuto una delle persone più integre e rispettabili dell’Ordine, ma cosa poteva essere successo in tutti gli anni che era stato lontano dallo spionaggio? Istintivamente tolse dalla spalla la sua mano :- Cosa vuole da me? -
La vecchia spia sorrise dei sospetti della donna e tornò a sedersi. Sperava di poter troneggiare sui suoi interlocutori come un tempo, ma le sue ossa marce non erano dello stesso avviso :- Così è stato il Dominio a far sciogliere l’Ordine Ossidiano...bhe, la cosa ha senso, molto più senso di quanto non ne abbia la storia ufficiale. Bisogna dire che quei maledetti mutaforma ci sanno fare con lo spionaggio quasi quanto noi...ovviamente a noi cardassiani rimane un istinto di sopravvivenza decisamente superiore -
:- Istinto di...sopravvivenza? -
:- Non creda mai a chi le dice che una spia cardassiani è morta, cara -
:- Ma cosa c’entra tutto questo col mio...rapimento - Trovava la parola estremamente inadeguata, ma non riusciva a trovarne una migliore.
:- Lei è stata coinvolta in un gioco di professionisti...come le ho detto quel maledetto sarto in esilio si è comportato con la sottigliezza di un Klingon. Non sa quanto darei per tirarla fuori dal pasticcio in cui sta affondando, ma ormai...ho paura che sarà costretta a continuare a giocare -
Mila cominciò a intuire nell’affabile parlata di Entai Lor la tagliente abilità della spia, la sottile lama che con arguzia stava penetrando nel suo cervello. Le sembrava di parlare con un serpente a sonagli :- La prego...si spieghi! -
:- Si spieghi lei invece: per quale motivo stava andando da Gul Sakel? -
La donna tacque e abbassò gli occhi, ormai non lo sapeva nemmeno lei.
:- Crede che sia Gul Sakel il traditore? E’ lui che ci ha venduto al Dominio -
:- E’...è quello che muove i pezzi -
L’anziano signore dell’Ordine Ossidiano sbottò all’improvviso facendo sussultare Mila :- La prego, almeno lei la smetta di essere ambigua! Non le si addice! -
La donna continuò a rimanere in silenzio mentre qualcosa si rompeva in lei. Da quando Tain era morto la gente credeva di poterla usare come meglio credeva. Il Comando Centrale, Garak e ora il relitto che aveva davanti. Non voleva credere che fosse solo l’ala protettrice di suo marito a farla sentire forte, doveva dimostrare a sé stessa cos’era. Di scatto si avvicinò alla poltrona di Entai Lor e gli mostrò il pugno :- Sono io la prima a volere risposte! Io ne ho diritto più di lei! Cosa ci fa qui? Perché mi ha catturata? -
Impressionato, il vecchio sbarrò gli occhi :- Sei una donna dalla grande fibra, è un peccato che nel mondo dei servizi segreti questa non sia la caratteristica principale -
Il pugno di Mila si aprì, la sua mano si strinse intorno alla gola della spia :- Vuoi vedere? -
Emergendo praticamente dal nulla sei cardassiani arrivarono in plancia e puntarono le loro armi contro la donna. Entai Lor si accigliò e levò le mani per calmarli :- Vi prego...non complichiamo questa situazione già difficile...Mila, lasciami spiegare -
:- Che cosa? - Sibilò invece lei. I soldati la avevano stupita meno di quanto si aspettasse e non sentiva quasi le loro voci che le intimavano di arrendersi. Aveva bisogno di sfogarsi, ne sentiva la necessità da quando Tain aveva chiuso gli occhi per sempre.
La voce di Entai Lor le arrivava stentata :- Vogliamo tutti e due la stessa cosa...vogliamo che l’Ordine Ossidiano riprenda il posto che gli spetta e la memoria di Tain sia onorata come merita. E’ solo che hai bisogno di qualcuno che ti aiuti -
Non riusciva a leggere sincerità nella voce del vecchio, non riusciva a vedere sincerità da nessuna parte, però si trovava in un vicolo cieco. Poteva spezzare il collo all’anziano e farsi crivellare di colpi dai suoi guerrieri oppure...poteva fidarsi e morire in qualche altra maniera, magari dopo un po’ più di tempo. Decise che avrebbe dato una possibilità al vecchio maestro di suo marito, staccò la mano dal suo collo e lasciò andare le braccia lungo i fianchi, continuando a tenere gli occhi su di lui :- Parla, adesso! - Gli disse.
Entai Lor si massaggiò la gola e mandò via a gesti le sue guardie. Quando queste, con una certa titubanza, scomparvero dalla plancia sorrise alla donna davanti a sé :- Ho un piano. Un piano per risolvere la questione, un piano che funzionerà -
:- Come fai ad esserne così sicuro? -
:- Di certo ha più senso di piombare in casa di Gul Sakel con un anti-G civile e prenderlo alla gola come hai fatto con me -
Mila ritrovò parte della calma e della lucidità e si rese conto di quello che stava per fare. Non aveva mai ucciso nessuno a sangue freddo e sebbene la sua cultura non condannasse in linea di massima il gesto si sentiva stranamente colpevole :- Cosa vuoi fare? -
:- Chiamerai Koiron su Cardassia 3 e gli dirai che hai i documenti di Tain -
:- Chi è Koiron? -
Il sorriso di Entai Lor aveva qualcosa di satanico :- Dettagli, tesoro, dettagli. Gli darai un appuntamento per domani all’avamposto abbandonato della luna di Amenor, alla terza ora. E’ un posto plausibile per incontri illeciti, è dimenticato da tutti e isolato, nessuno inciamperà in te per caso -
:- E poi? Cosa farà questo Koiron? -
Un altro sorriso da diavolo :- Koiron non ci sarà. Incontrerai qualcuno di molto, molto meglio -

La luna di Amenor non aveva atmosfera, era poco più di un asteroide di roccia arida che nessuno aveva mai avuto voglia di terraformare. Tutto il sistema di Cardassia, secondo gli standard galattici, era povero, ma la luna di Amenor era il simbolo stesso della desolazione e dell’aridità. Oltretutto l’avamposto che il Comando Centrale aveva (chissà perché?) piazzato su di essa era abitato dai fantasmi.
Mila non credeva a cose del genere ed era sicura che fosse la sua immaginazione a farle brutti scherzi, ma tutte le volte che la sua attenzione calava le sembrava di sentire qualcuno strisciare alle sue spalle o spiarla. Il fatto che avesse con sé un phaser non le dava assolutamente sicurezza, erano anni che non ne usava uno e poi non aveva ancora capito a chi avrebbe dovuto sparare. L’appuntamento era per la terza ora, ma lei era stata portata lì da amici di Entai Lor già per la seconda, ne era passata poco più della metà quando un rumore risultò abbastanza distinto da sembrarle reale. Si alzò e andò verso la stanza di decompressione che si trovava all’ingresso del complesso con l’arma in pugno. Le cadde quasi di mano quando vide chi stava entrando.
Gul Sakel.
Il cardassiano non l’aveva ancora notata quindi decise di nascondersi, tornò indietro lungo il corridoio centrale della base e scivolò nella prima stanza che trovò sulla sua strada.
Socchiuse la porta e attese.
Gul Sakel iniziò ad avanzare per l’avamposto con un’arma in pugno. C’era anche un altro cardassiano con lui, uno che Mila non conosceva, ma che non sembrava affatto a suo agio in quel posto, pensò fosse semplicemente un soldato di supporto del generale del comando centrale.
Sakel avanzava lentamente dando solo fuggevoli occhiate alle stanze dell’avamposto (sbirciò anche in quella dove Mila era nascosta, senza vederla), probabilmente pensando che l’incontro sarebbe avvenuto alle tre in punto e nessuno si sarebbe fatto vedere per prudenza prima. Non era entrato con l’intenzione di stanare i suoi nemici, era più nella sua indole tendere loro un agguato.
Quando Mila valutò che fossero abbastanza lontani da lei uscì dal suo nascondigli e gli si avvicinò spianando la propria arma, prendendoli di spalle. Visto che era scivolata fino a loro in perfetto silenzio dovette parlare per farli accorgere della sua presenza :- Fermi! E su le mani! -
Gul Sakel e il suo compagno alzarono entrambi le mani di scatto, presi troppo alla sprovvista per reagire in altro modo. La donna sorrise :- Gettate a terra le armi! -
I due phaser che i due tenevano caddero a terra.
:- E adesso giratevi -
Quando il Gul cardassiano vide chi lo teneva sotto tiro si lasciò scappare una mezza risata :- Guarda chi c’è qui! La vedova di Tain! Mi sarebbe piaciuto riceverla quando è venuta a trovarmi a casa mia, ma ho paura che ci sia stato qualche fraintendimento tra lei e la sicurezza -
:- Zitto, maledetto bastardo! I tuoi giochetti sono finiti, il tuo tradimento è stato smascherato -
Sakel non smise di sorridere :- E da chi? Da te? Dalla moglie del traditore? Chi credi di poter incantare con le tue storie? Non basta urlare contro un uomo del Comando Centrale per fargli paura! Ci vuole qualcosa di più! -
:- Vuoi...vuoi forse negare l’evidenza? Cosa ci fai qui? -
:- Abbiamo intercettato una chiamata in cui due cospiratori si davano appuntamento per scambiarsi documenti relativi al complotto contro Cardassia e siamo venuti a controllare -
Mila sentì la forza venirle meno. Il suo nemico aveva perfettamente ragione, quello che sapeva lei non sarebbe mai bastato a smantellare il complotto del Dominio e di certo la presenza dei due cardassiani non era poi così compromettente. Quasi senza accorgersene fece cadere a terra la sua arma, era probabile che dietro quello che stava accadendo ci fosse Entai Lor, il vecchio intrigante la aveva illusa con il suo piano brillante solo per farla cadere nelle mani dei suoi nemici...e lei era cascata in trappola con una facilità disarmante.
I cardassiani raccolsero le loro armi :- Non so quali fossero le tue patetiche intenzioni, ma non hai alcuna possibilità di vincere a questo gioco. Non ne conosci abbastanza bene le regole e ti stai mettendo contro dei professionisti - La schernì Sakel.
A togliergli il sorriso dalle labbra ci pensò una specie di terremoto, un tremore che percorse l’avamposto facendo perdere l’equilibrio a tutti, uno scossone che ricordava l’impatto di un siluro fotonico, per quanto di minore intensità.
:- Cosa sta accadendo? - Chiese il compagno di Sakel, aprendo bocca per la prima volta.
Il generale del comando centrale guardò Mila con odio :- Non lo so Abahen, ma spero che la signora ce lo sappia spiegare -
:- Io non so nulla! - Protestò lei, raccogliendo l’arma e facendo due passi indietro, qualunque cosa stava accadendo sfuggiva a ogni sua previsione.
Gul Sakel fece per avventarlesi contro, ma altre due scosse lo costrinsero di nuovo a terra.
Era in corso un vero e proprio bombardamento :- Si può sapere cosa diavolo succede? - Ruggì aggrappandosi alle paratie per tirarsi in piedi.
:- E’ semplicemente una pioggia di meteoriti, non lo sai che sono frequenti da queste parti? - Disse Entai Lor arrivando dal fondo del corridoio. Appena parlò i terremoti cessarono.
Sia Mila che i due cardassiani sbarrarono gli occhi nel vedere arrivare l’ex-componente dell’Ordine Ossidiano, ma fu solo la donna a parlare :- Cosa ci fa qui, lei? -
La calma dipinta sul volto del vecchio era la più grande presa in giro che potesse operare ai danni dei tre :- Sono qui per attivare lo schermo difensivo dell’avamposto, è ovvio. Questi meteoriti possono essere dannosi, ma gli ingegneri di Cardassia hanno costruito bene questo posto, non avete di che preoccuparvi. Ah, se non vi dispiace ho anche riattivato il sistema di sicurezza e le telecamere a circuito chiuso, così la mia astronave potrà registrare tutto di questa bella rimpatriata -
Gul Sakel alzò la sua arma :- La vecchiaia ti ha fuso il cervello! Spiegami subito a che gioco stai giocando o...-
:- Sakel! Vuoi che qualcuno veda la registrazione in cui uccidi senza motivo e a sangue freddo un vecchio disarmato? -
Il generale mise via il suo phaser guardando il vecchio con odio :- Spiegaci le tue intenzioni! - Ordinò comunque, non domo.
Entai Lor alzò con noncuranza le braccia :- Non ho intenzione di fare nulla, signori...ve lo ho detto, sono qui solo per tutelare l’integrità della stazione. Quando la pioggia sarà finita, tra venti ore, potrete andarvene senza problema -
:- Venti ore! - Gridò il cardassiano che si chiamava Abahen, mentre il suo volto si contraeva in un’espressione di panico.
La vecchia spia finse abilmente stupore :- Non mi dica che ha qualcosa da fare prima...-
Finalmente Mila capì il senso di quel teatrino e comprese la grande trappola in cui i traditori erano caduti. Guardò gli occhi spaventati di Gul Sakel :- E’ lui il mutaforma, vero? E non riuscirà a mantenere la forma umanoide tanto a lungo...-
Il generale del comando centrale, ormai alla disperazione, si avventò contro Entai Lor, lo gettò a terra e corse via. Prima che il vecchio potesse sparargli un tentacolo nato dal braccio di Abahen gli strinse il polso mentre altre viscide estremità scivolavano verso il suo collo per soffocarlo. Mila rimase un momento spiazzata dal vedere il compagno di Gul Sakel ritornare alla sua forma liquida, ma riuscì a reagire con sufficiente prontezza da evitare le propaggini gelatinose riservate a lei, settare al massimo il suo phaser e sparare alla massa informe.
Abahen o qualunque cosa fosse esplose spargendo fiotti di inerte materia liquida sulle pareti. Mila si chinò sul vecchio :- Tutto bene? - Gli chiese.
Lentamente, il respiro di Entai Lor tornò regolare :- Prenda Sakel vivo...ne abbiamo bisogno per ricostituire l’Ordine Ossidiano! Vada! -
La donna si mise a correre lungo il corridoio che il cardassiano aveva imboccato nella sua fuga, svoltato un angolo fu bersagliata dalla sua pistola e dovette mettersi al riparo :-
Arrenditi! - Gli urlò :- Sei bloccato qua dentro e ormai tutte le tue macchinazioni sono state smascherate! Cosa credi di risolvere ammazzando me e Entai Lor? -
Il ruggito di Sakel era quello di un animale ferito :- Non lo so, puttana! Ucciderò te e quell’insopportabile vecchio poi salirò sulla sua nave e la farò saltare per aria! Tornerò a Cardassia dicendo di aver sgominato un’intera banda di cospiratori! Mi accoglieranno come un eroe -
:- Non capisci che vaneggi? E’ finita! -
Arrabbiato il cardassiano sparò contro l’angolo dietro cui si era riparata la donna alcuni colpi, invano, poi urlò di frustrazione e cominciò a correre in avanti, verso di lei.
Mila si ricordò che doveva catturare Gul Sakel vivo e settò il suo phaser al semplice stordimento, cercò di puntare il cardassiano che gli si faceva incontro urlando, ma si accorse che la sua mano non ne voleva sapere di stare ferma. Fortunatamente, quando ormai il generale era a pochi passi da lei e stava per prendere la mira, la pioggia di meteoriti riprese facendolo cadere a terra e sbattergli la testa contro un muro. Mila fece per abbassarsi sul corpo inerte, ma Entai Lor le mise una mano sulla spalla fermandola :- Non si preoccupi, sarà abbastanza sano da rispondere alle nostre domande - Disse.
:- Non ho capito cosa è successo -
:- Lo ho visto correre verso di lei e ho ordinato ai miei uomini di spegnere lo schermo che protegge l’avamposto. Con le scosse speravo solo di farlo cadere e invece lo ho neutralizzato...non pongo mai limiti alla provvidenza -
:- E adesso? -
:- Adesso il comando centrale capirà il suo errore e l’Ordine Ossidiano riprenderà a vivere...non è certo bastata qualche stupida retata a distruggerlo, glielo ho già detto, non creda mai a chi le dice che una spia cardassiana è morta -
Mila si sentì improvvisamente leggera, come se il peso che aveva portato dalla morte di Tain fosse scomparso. Ora suo marito non era più morto invano, la sua opera per difendere Cardassia era stata portata a compimento e la sua memoria usciva pulita dalle menzogne che lo avevano ucciso...certo, non era più con lei, ma ora avrebbe potuto portarne il ricordo senza sensi di colpa, con la fiera compostezza di vedova. Si scoprì a piangere di sollievo e asciugò frettolosamente le lacrime perché Entai Lor non potesse vederle, dopodiché alzò il viso sorridendo verso il vecchio :- Ora dovremo solo aspettare venti ore e...-
La spia scosse :- No, cara, tra dieci minuti potremo tornare a Cardassia a svelare tutto. Se Gul Sakel avesse avuto qualche conoscenza di astronomia in più avrebbe saputo che le piogge di meteoriti della luna di Amenor sono brevi...-
:- Non ho ancora capito quando mi potrò fidare di lei...-
:- Sono io il primo a non fidarmi di me stesso, Mila. In ogni caso devi sapere che ora so quanta intelligenza aveva Tain nello scegliersi le donne. Sono certo che con dell’addestramento potresti diventare come lui, vorresti lavorare per me? -
La proposta suscitò in Mila un brivido, congiunse le mani :- Ma lei è...a riposo -
L’ultimo sorriso che Entai Lor le dedicò era rubato a Satana in persona :- Dovrò pur far qualcosa per passare il tempo...-