QUATTRO LUSTRI
di Tean Sortyn


Solo quando alzņ la testa dal cuscino Damar si rese conto che due bottiglie di kanar erano troppe anche per lui.
Il dolore alle tempie fu accecante e lo costrinse a stendersi di nuovo, imprecando contro se stesso e la sua debolezza.
Certo era stata una bella serata, una delle piu' belle serate da vent'anni a questa parte, si era lasciato andare e senza pensare a nient'altro che al divertimento aveva rallegrato tutto e tutti, e che dire del dopo serata, Damar sorrise e alzo' gli occhi, se lo avesse saputo sua moglie ...
"Attenzione! Sono le ore dieci!", con una voce tutt'altro che sensuale il computer ricordo' a Damar i suoi impegni del giorno, si vesti' in fretta e ancora un po' ritronato usci' di casa e prese il suo jet personale.
Mentre sorvolava la campagna che lo separava dal palazzo del governo non pote' fare a meno di ammirare lo stupendo paesaggio che il pianeta offriva e una punta di nostalgia lo colse nuovamente. Sorvolo' dolcemente la sacra collina di Svarlij, l'altopiano Atrom e il fiume Carge; "Proprio un bel posto" penso' Damar dopodiche il suo umore cambio' improvvisamente.
Odio ? No quello ormai era svanito, quantomeno affievolito, troppi anni erano passati nella speranza della vendetta e oltretutto i charniti non gli avevano fatto mancare nulla, neanche l'amore.
Quel pensiero fece trasalire il cardassiano che come di scatto compose un numero sul suo terminale e il corpo di una bella donna charnite comparve sullo schermo:
"Amore, come va ? tutto bene ? e le bambine ?"
La donna rispose palesemente assonnata e un po' arrabbiata:
"Damy sono due ore che aspetto la tua chiamata, le bambine sono andate a dormire, devo forse ricordarti ancora una volta che ci sono 10 ore di fuso ?"
La donna si mosse come cercando di sbirciare oltre il viso di Damar
"Dove sei ? Perche' hai preso la lancia ?"
"Ehm... Sto facendo una passeggiata amore, scusa non volevo tenerti sveglia cosi' a lungo, ora vai pure a dormire"
Il tono era quello di un perfetto bugiardo e la moglie lo capi' al volo ma lascio' perdere, conosceva fin troppo bene il suo amato sedicente cardassiano, saluto' con un bacio e spense la comunicazione.
"Arrivo previsto in 10 secondi" brontolo' la voce maschile del computer, Damar schiaccio' un paio di bottoni e il jet si parcheggio' da solo nell'hangar del palazzo piu' alto di Vargan, sede del governo locale.
Vargan, la capitale di Charno era una piccola citta' di poche migliaia di persone, tuttavia era funzionale ed era il gioiello del pianeta, il palazzo del governo la dominava in tutta la sua grandezza e maestosita', le sue 5 sfere perfette erano l'orgoglio di tutti i charniti.
Damar schiaccio' un altro paio di bottoni e si ritrovo' in una sala d'aspetto davanti ad una grande porta di metallo.
Ebbe una buona mezz'ora per pensare a cio' che avrebbe dovuto dire, a dire la verita' lo sapeva benissimo, erano 10 anni che aspettava questo momento.
Un vorta apri' la porta e gli si avvicino', senza dire una parola gli fece segno di seguirlo.
L'ometto basso dalla pelle bianchissima porto' a Damar ricordi del tempo che fu, ricordi belli, ma anche memorie tristi. Camminarono per lunghi corridoi stretti e multicolore, il vorta non disse una parola per tutto il tragitto, quando si fermo' Damar capi' che era arrivato.
Il vorta uni' le mani e fece un inchino:
"Dottor Damar prego, il prefetto la sta aspettando"
Il cardassiano entro' e chiuse la porta, il suo momento era arrivato, adesso si sarebbe finalmente fatto valere, appena alzo' lo sguardo non pote' credere ai suoi occhi, un misto di rabbia, felicita' e incredulita' lo invase.
La rabbia vinse sugli altri sentimenti e Damar si scaglio' contro l'uomo che era seduto dietro alla grande scrivania di legno dell'ufficio.
"Weyoun! Cosa diavolo ci fai tu qui ?"
Le guardie immobilizzarono Damar in pochi secondi e Weyoun si divincolo', guardo' negli occhi Damar e alzo' le mani
"Fratello non capisco di chi tu parli, non credo di averti mai incontrato. Io sono il Prefetto, ma questo dovresti saperlo, la tua richiesta di udienza e' stata sollecitata molte volte"
Damar dapprima un po' confuso guardo' bene il vorta che sembrava proprio Weyoun, ma rimase sulla difensiva
"Dov'e' la mia nave !?"
"Oh, ma certo la sua bella astronave, ci e' costata parecchia fatica far credere che non esistesse e ci e' costata molta fatica farti passare per un pazzo scriteriato, le tue teorie sul Dominio e sul tunnel spaziale hanno creato non pochi disordini in questi anni"
"E' tutto vero! Il fatto stesso che tu sei qui e che i Vorta comandano il pianeta ne e' la dimostrazione"
"Ma mio caro fratello noi siamo qui solo per dare una guida spirituale a questo popolo.... gli Dei ..."
"Ah si, beh e' solo un altro tipo di conquista, meno appariscente forse, ma i Vorta non sono certo indigeni"
"Il libro sacro parla chiaro fratello i Vorta sono stati mandati dagli Dei per aprire gli occhi ai ..."
"Non farmi ripetere cose che ho ripetuto per anni, i vostri Dei io li ho conosciuti e non sono neanche poi tanto intelligenti..."
Il prefetto rivolse uno sguardo di disapprovazione per Damar e poi fece gesto alle guardie di uscire
"Dottor Damar un'altra bestemmia in mia presenza e la faccio uccidere immediatamente"
Il pensiero del Cardassiano torno' alla moglie e alle figlie
"Chiedo scusa eminenza, dopo tutti questi anni ormai e' chiaro che nessuno vuole credermi, chiedo solo di poter riavere la mia nave ed andarmene"
Weyoun si avvicino' a Damar
"I suoi racconti dottore mi hanno sempre un po' incuriosito, il libro sacro ci vieta di intraprendere qualsiasi studio sul volo spaziale ma il suo arrivo ha ... diciamo... scombussolato .... le nostre credenze"
Damar alzo' lo sguardo aspettando la fine della frase.
Dopo una lunga pausa il vorta riprese a parlare
"Sono 20 anni che in gran segreto cerchiamo di far ripartire la sua nave ....."
"Ma allora non e' andata distrutta, lo sapevo, lo sapevo"
Sul viso del cardassiano si dipinse la felicita'.
Come se non avesse sentito il vorta continuo'
" ... e proprio ieri dai nostri ingegneri e' giunta la bella notizia che la nave ha preso il volo ... "
"La nave e' mia non potete partire senza di me!"
"... e ci chiedevamo se fosse disposto a farle fare il viaggio inaugurale"
Damar sembrava un bambino quando arrivano i regali di Natale, ci mancava poco che si mettesse a saltellare
"Quando ? Quando ??"
"Subito"
"Ma, ma... non posso, mia moglie... le mie f..."
Weyoun schiaccio' un paio di bottoni e i due si dissolsero e si rimateliazzorono sulla nave di Damar
"glie..... ehi! Mi pareva di aver capito che non sapevate farla funzionare !!"
"Forse siamo un po' ignoranti in materia, ma i bottoni siamo capaci di schiacciarli, questo trucco l'ha imparato a sue spese un povero operaio, abbiamo imparato a dominarlo, ma prego fratello, e' arrivata l'ora di partire, non e' emozionante ?"

La "Kablar" era ancora piu' bella di come se la ricordava, le sue ali si aprivano a ventaglio e davano l'impressione di un enorme e leggiadro uccello; presto sarebbe andato nello spazio, quanto gli mancava! Quanto gli mancavano le stelle e il senso di liberta' che si prova visitandole a distanza di pochi minuti. La sedia di comando era ancora al suo posto, sembrava che tutto fosse rimasto cristallizzato nel tempo ad aspettare lui, le immagini di Cardassia gli tornarono alla mente molto piu' vivide di quelle che aveva avuta la mattina stessa
"Ingegneria, avete ultimato gli ultimi controlli al motore ?"
"Si, abbiamo seguito le sue istruzioni, tutto sembra....... magico... ma lo schermo indica che e' tutto a posto secondo i parametri."
Tutti i banchi di memoria della nave erano andati persi, ma i sistemi sembravano in buona salute, questa almeno era la speranza di Damar.
"Bene, bene, allora accendiamo i motori e prepariamoci al decollo!"
Weyoun che era seduto accanto a lui si lascio' andare in un sorriso aperto, Damar lo guardo' e capi' che il vorta aveva paura, poi penso' che probabilmente tutti a bordo avevano paura, tranne lui ovviamente, questo lo fece sentire potente.... Era una bella sensazione, erano tanti anni che non si sentiva cosi', non avrebbe scambiato questa posizione per nulla al mondo.
La Kablar vibro' per un attimo e Damar capi' che l'ora era arrivata, fece un cenno al navigatore "Attivare!" e in meno di 20 secondi si trovarono nello spazio aperto.
"Bene signori eccoci nello spazio, tutto sembra funzionare.... Che ne dite di fare una visitina al tunnel spaziale ?"
Weyoun non riusciva a togliere lo sguardo dallo schermo di navigazione
"C... c..certo fratello, dove vuoi tu...."
"Navigatore, inserisci la rotta.... Uno sei quattro due punto tre..... no no, scusa punto quat.... " Il terrore si impadroni' di Damar, dov'era il tunnel ?
"Navigatore, faccia punto cinque..... velocita' massima attivare!"
Poi Damar si rivolse ad un altro charnite
"apra un canale a lunga percorrenza su tutte le frequenze ...... Parla Gul Damar della nave Cardassiana Kablar, non abbiamo intenzioni ostili e abbiamo bisogno di aiuto, c'e' nessuno nelle vicinanze ?"
Poi si rivolse a Weyoun "Forse oggi sara' un giorno felice per te, forse oggi conoscerai i tuoi Dei", il vorta non rispose e si sedette.

Passarono 2 ore, Damar continuava a guardare lo schermo che mostrava immagini dei sistemi di passaggio, tutto corrispondeva, era tutto perfetto.... Forse la sua memoria non aveva fallito, stava tornando a casa, ancora pochi minuti, forse dieci, al massimo venti.
Un charnita lo chiamo'
"Fratello sembra che abbiamo una risposta alla tua chiamata, ma non e' una nave, stanno trasmettendo da un pianeta qui vicino."
"Me lo passi sullo schermo"
Il volto di un ferengi di mezza eta' apparve sullo schermo
"Salve Gul Damar, sono felice di vederla, e' da vent'anni che non vedo piu' un faccia nota, ormai avevo perso ogni speranza ...devo dire che la trovo in forma..."
Il cardassiano guardo' intensamente lo schermo con lo sguardo stupito, proprio non riusciva a capire chi fosse
"Sono il tenente Nog della Flotta Stellare ..... sempre che esista ancora una Flotta Stellare, mi trovo sul terzo pianeta del sistema che avete appena attraversato, sarei molto contento se mi venisse a prendere Damar ..."
Lo stupore e la confusione del cardassiano crescevano ad ogni parola del buffo individuo che occupava l'intero schermo.
"Tenente Nog, i suoi mezzi di trasmissione sono molto potenti, credo che trovera' un'altra nave di passaggio, noi ci stiamo dirigendo al tunnel bajoriano ....."
Nog scoppio' in una fragorosa risata.
"Ma Damar! Le ho detto che sono vent'anni che non passa una nave, i miei mezzi trasmissivi sono potenti ma per raggiungere la Federazione da qui ci vogliono quasi cinquant'anni...."
Damar era talmente confuso che la rabbia inizio' a dipingersi sul suo volto.
"... non so dove sia stato lei negli utlimi tempi, ma credo che dovro' darle una brutta notizia.... o forse anche piu' di una..... vede il tunnel e' definitivamente collassato il giorno della distruzione del Dominio, vent'anni fa.... Io mi offrii volontario per una missione senza ritorno.... la prego mi venga a recuperare, le posso raccontare tutto .... e ovviamente anch'io voglio sapere di lei... ho personalmente assistito al suo funerale di stato.... ando' in diretta su tutte le frequenze, Dukat fece un bellissimo discorso in suo onore...."
Al suono di quel nome Damar scatto' in piedi
"Basta! Navigatore fai rotta per il pianeta da cui proviene la trasmissione, comunicazioni chiuse!"
Il volto di Nog spari' dallo schermo e Damar si diresse fuori dalla plancia... cammino' barcollando fino nel suo alloggio e si distese sul letto.
Non voleva credere a cio' che aveva sentito, si sforzo' di convincersi che il ferengi doveva aver mentito, ma non trovo' nessuna motivazione plausibile a delle menzogne tanto grandi..... il tunnel non c'era piu'. Una lacrima scese lentamente dall'occhio destro del cardassiano..... non c'era piu'! E non c'era piu' neanche Cardassia, non c'era piu' niente! Cerco' di cacciare dalla sua mente tutti i ricordi, ma piano piano al posto della sfera del suo pianeta natale un viso si dipinse nella mente del cardassiano, era il volto sorridente di sua moglie, se gli avessero chiesto di descriverla avrebbe risposto che si trattava della personificazione della felicita', Damar smise di piangere e si addormento'.