TERAS KASI
di Cirinci

Il Runabout Asimov stava sorvolando la zona in prossimità del Tunnel dei Joret. Ultimamente era stata rilevata una strana attività tachionica e subito una squadra fu mandata a controllare.

"Laz, pensi davvero che sia stata una decisione saggia dare asilo politico su TIS1 a Nic?"

"Non lo so Ciri. Certe volte si comporta veramente male ma finora non ha mai creato problemi seri. In fondo non potevano certo lasciarlo in balia dei Maquis. Guarda già Thanos come lo guarda male!"

Cirinci fece un sorriso quando chiamò il giovane guardiamarina dietro di lui a rapporto.

"Guardiamarina, come vanno questi esami telemetrici? Ci sono delle attività particolari in questa zona?"

Il giovane alzò la testa dai suoi strumenti per rispondere quando la nave accusò un colpo durissimo. Gli ufficiali furono sballottati all’interno della navetta e si ritrovarono tutti a terra senza nemmeno accorgersene. Lazarus Long si alzò dal pavimento senza capire cosa fosse successo. Poi in mezzo al fumo che usciva da un condotto d’areazione rotto vide la giovane Trill per terra priva di sensi.

"Cirinci! Stai bene?"

La Trill non rispondeva ma il Comandante Long notò che il Guardiamarina si era già ripreso.

"Presto, prenda quel tricorder medico!"

La spalla di Cirinci aveva subito un trauma. L’uniforme era stata tutta mangiata in quel punto e sotto si poteva notare una profonda ferita.

"Cirinci mi senti?"

La Trill si mosse piano e aprì gli occhi. La prima cosa che vide fu lo sguardo preoccupato del Capo della Sicurezza e un attimo dopo sentì il dolore della ferita.

"Cosa è successo? C’è stato uno scoppio, non capisco."

"Non lo so. Ma tu stai bene? Hai una ferita alla spalla e hai perso i sensi….Mi devo preoccupare?"

"No, non è grave. Credo sia saltata la consolle e lo scoppio mi ha prima ferito e poi cicatrizzato la spalla. Non morirò…..ahi! Ma certo preferirei stare nel mio alloggio a bere Raktajino!"

Laz sorrise ed aiutò la sua amica ad alzarsi. Il giovanotto dietro di loro porse il tricorder al Tenente Munjar che pensò subito di sterilizzare la ferita.

"Gli apparecchi sono fuori uso. Funzionano solo i motori a impulso."

"Ma che diavolo è successo?" Disse Lazarus con aria interrogativa.

"Non lo so. Ma non mi piace per niente Laz!"

"Fortunatamente TIS1 si trova a breve distanza. La vedo ad occhio nudo. Arriveremo lì in pochi minuti. Guardiamarina cerchi di aggiustare quella paratia e quel condotto di areazione." Il giovane essere umano fece un cenno della testa e cominciò a lavorare.

"Siamo quasi arrivati alla Stazione. Va meglio Ciri?"

"Sì, non preoccuparti. Già va meglio. Certo, se non vado in infermeria mi rimarrà una bella cicatrice!"

"E che vuoi che sia una cicatrice…….così avrai un segreto in più da rivelare…Cirinci la misteriosa"

Lazarus cercò di sdrammatizzare ma in realtà era molto preoccupato. Cos’era successo veramente alla navetta? Il suo primo pensiero fu Q. Ma poi scartò subito quell’idea. Ultimamente si era comportato bene e nel suo intimo sapeva che Q in realtà voleva aiutarli a trovare la via giusta per non perdere TIS1. E poi non avrebbe mai fatto del male a Cirinci……si era mostrato molto protettivo nei suoi confronti.

"Cirinci siamo quasi arrivati…" Ad un tratto si sentirono gli smorzatori inerziali sussultare.

"…ma cosa?" Cirinci finì la frase per lui…

"Un raggio traente?" Si spostò subito verso la consolle tattica e premette alcuni pulsanti che non erano stati bruciati.

"Ma perché ci attirano alla Stazione con un raggio traente? Non hanno visto che siamo in grado di muoverci?"

"Forse sono preoccupati per noi. Non esageriamo con la paranoia adesso. E godiamoci questo viaggio di ritorno."

"Sì, forse hai ragione."

La navetta aveva attraccato al molo cinque e i tre ufficiali si avviarono verso i portelli d’attracco. Non c’era stata nessuna comunicazione e davanti al portello non c’era nessuno.

"Non c’è nemmeno una squadra medica ad attenderci…dove sono finiti tutti?"

"Non lo so Laz. Proseguiamo, in fondo non abbiamo potuto dire niente sull’accaduto a causa del sistema delle comunicazioni rotto."

I tre Ufficiali uscirono dal portello d’attracco e s’incamminarono verso il turbo ascensore quando sentirono una voce alle loro spalle.

"Fermi dove vi trovate o saremo costretti ad uccidervi!"

Il Comandante e il Dottore si girarono lentamente e videro tre guardie Klingon che puntavano loro dei fucili disgregatori.

"Ma che diavolo sta succedendo? Maledizione! I Klingon hanno preso il controllo della Stazione?"

"Stai zitto tu! E non ti muovere! Buttate per terra verso di noi quelle armi molto lentamente"

I due ufficiali furono costretti ad eseguire.

Il guardiamarina era rimasto in silenzio fermo dietro l’angolo opposto del corridoio e nel momento in cui il klingon si abbassò per raccogliere le armi uscì fuori sparando. Ne colpì uno ad una gamba ma l’altro non si fece attendere e lo colpì in pieno petto.

Il giovane umano cadde a terra privo di sensi.

"Ma cosa avete fatto? Sono un Dottore fatemi dare un’occhiata…." Cirinci era molto preoccupata.

"Va bene! Guarda pure quel che è rimasto di lui!" Il Klingon si fece una risata mentre Cirinci si affrettò a controllare il guardiamarina.

"Come sta Cirinci?" Disse Lazarus.

"E’ morto Laz!" Esclamò la Trill.

Laz era veramente arrabbiato. L’unica colpa di quel ragazzo era quella di indossare una divisa rossa della Flotta Stellare e trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Mentre i due si guardavano dispiaciuti si udirono dei passi avvicinarsi. Cirinci alzò gli occhi e non poté credere a quel che vedeva. Era LiamG! E indossava una divisa del Comando Centrale Cardassiano!

"Liam!" balbettò il Tenente.

"Come mi hai chiamato lurida terrestre?" Era lui ma il suo sguardo non sembrava affatto quello del suo amico.

"Terrestre? Ma Liam sono Cirinci e sai benissimo che non sono terrestre!"

"E’ vero….Adesso che ti sei alzata noto con piacere che non sei terrestre. EH EH EH…..ancora meglio….un’altra razza che sarà nostra succube!" LiamG scoppiò a ridere e i due Klingon ora seguiti da due Cardassiani risero a loro volta.

LiamG girò la faccia verso Lazarus e una strana espressione gli si stampò in faccia.

"E così sei tornato brutta canaglia? Sei davvero un tipetto impudente se pensi di ripresentarti qui dopo quello che hai fatto!"

"Non so di cosa parli, Cardassiano" Lazarus pronunciò quella frase con disprezzo. Quell’umanoide davanti a lui assomigliava all’ufficiale che si trovava sulla Stazione Spaziale TIS1 ma non era certo lui.

"Non ti ricordi eh?" Liam con uno scatto repentino diede un pugno in pieno viso a Lazarus che subito si alzò e sostenne il suo sguardo gelido.

"Adesso ti ricordi?"

"Sì, adesso mi ricordo" Lazarus decise di assecondarlo.

"Bene. Mi sono stancato di giocare con voi. Voi due, portateli nelle stanze del Gul. Deciderà lui cosa fare di loro." Poi si girò verso i due ufficiali.

"E se non saprà cosa farne, penserò io a provvedere in qualche modo." Intonando un’altra risata si allontanò con passo deciso.

Cirinci guardò lo sguardo preoccupato di Laz e comprese che anche lui aveva capito cos’era successo.

Le due guardie cominciarono a spingerli e i due furono costretti a muoversi.

"Allora voi due….Chi è il Comandante di TIS1?" Chiese Cirinci alle guardie Cardassiane.

"TIS1? Stai zitta, non so di cosa parli."

"Scusami ma non ci troviamo sulla Stazione Spaziale TIS1?"

"Ti trovi su TERAS KASI. L’ultimo e più importante avamposto dell’Alleanza. E adesso taci!"

Teras Kasi pensò Cirinci. Mai sentito nominare.

Una porta lungo il corridoio si aprì e i due ufficiali furono sbattuti dentro l’alloggio.

"Aspettate lì e non fate scherzi!"

"Sì, signore!" Rispose con tono scanzonato Lazarus.

"Laz. Hai capito dove siamo vero?"

"Sì, Cirinci. TERAS KASI. Siamo nello specchio!"

"Già, è quello che credo anch’io. Io non sono un’esperta di questa strana situazione. Ho letto qualcosa a proposito del Capitano Kirk ma più che altro mi ha raccontato Garak di quello che è successo agli ufficiali di DS9."

"Garak eh? Ma queste non sono informazioni segrete della Federazione? Comunque è vero. Ci troviamo in un universo alternativo dove gli umani, i vulcaniani e ad altri popoli sono ridotti in schiavitù dall’Alleanza Klingon-Cardassiana. Cirinci, siamo in un bel guaio!"

"Comunque credo non abbiano scoperto che siamo di un altro universo. E secondo me è meglio che non lo scoprano. Secondo le mie fonti, qui hanno l’ordine di uccidere chiunque provenga dal nostro mondo."

"E’ vero. E sembra che qui io abbia un doppio in circolazione. Staremo a vedere. Come va la spalla?"

"Bene, non preoccuparti Laz."

"Ok, ma stai attenta. Voglio riportarti a casa, capito?"

"Sì, Laz. Ed io voglio tornarci."

In quel momento la porta si aprì e seguito dalle due Guardie Cardassiane fece la sua entrata presumibilmente il capo della Stazione: Gul Flegiàs.

"E così siete voi i due che abbiamo catturato dallo spazio……ma, tu sei Long! Lazarus Long…."

Lazarus era rimasto impietrito nel vedere Flegiàs sotto quei panni.

"Sì, sono io perché?"

"Ahi ahi ahi, Long….non si risponde con quel tono ad un Gul sai? Comunque sei stato veramente ardito a tornare qui ed io ammiro questo genere di persone…..anche se a volte sono costretto ad ucciderle."

Flegiàs girò lo sguardo verso Cirinci che si trovava al fianco di Laz.

"Hey, e tu chi sei? Non ti ho mai vista……."

"Infatti, non mi conosci."

"Sì, è probabile. Io non dimentico mai una faccia. Soprattutto se come la tua.."

"Allora Lazarus. Cosa mi dici del tuo maestro? Se non sbaglio è stato dato per disperso in una battaglia dei ribelli a quanto mi hanno detto."

Lazarus non aveva la più pallida idea a chi si riferisse ma cercò di assecondarlo.

"Non lo so. E’ molto che non lo vedo."

"Bè, credo proprio che non vedrai più Troy per un bel pezzo!" Si mise a ridere.

"E’ vero, anche lui è immortale ma ti assicuro che ci sono dei modi di vivere in cui la morte è l’unica speranza per qualcuno."

"Ne dubito!"

"Sempre impudente tu eh? Troy ti ha insegnato bene, ma vedrai che imparerai a sottometterti a noi. Anzi, a me! Adesso portatelo in cella. Vedrò dopo cosa fare di lui. Invece passiamo a questa giovane ragazza.

In quel momento entrò LiamG.

"Signore ha visto cosa le ho portato?"

"Liam caro. Mio fedele braccio destro, non vedi che sono occupato?"

"Ehm, sì signore ma volevo informarla sulle condizioni della navetta dei prigionieri."

"Bene dimmi. Ma in fretta. Non ho tempo da perdere qui."

"Sì, Gul Flegiàs. Stiamo effettuando le riparazioni anche se non abbiamo mai visto una nave del genere nemmeno nelle mani dei ribelli. Sembra abbiano subito un attacco ma non ne siamo certi."

"Tutto qui? Va bene adesso puoi andare…."

"Ehm, mi scusi tanto ma vorrei farle una richiesta personale"

"Una richiesta personale? Sentiamo." Disse Flegiàs scocciato.

"Vorrei prendere io in custodia questo sporco immortale"

"Ah, già. Voi due avete un conto aperto. Mi dispiace, per adesso lo porterò in cella ma poi vedrò che posso fare. Adesso vattene!"

"Sì, signore" LiamG se ne andò non molto soddisfatto e Lazarus si domandò cosa potesse aver fatto a quell’uomo.

"Questi mezzisangue. Hanno bisogno che qualcuno li guidi, come tutti i terrestri d’altronde. Almeno una cosa è certa: hanno un tale bisogno di approvazione che la loro fedeltà è cieca!"

"Allora dove eravamo rimasti? Sì. Tu, ragazza, come ti chiami?"

"Sono Cirinci Munjar"

"Cirinci Munjar, mi ricorda qualcosa" Flegiàs la stava scrutando a fondo.

"Ma di che razza sei? "

"Sono una Trill!" Flegiàs rimase colpito.

"Una Trill? Ci sono ancora dei Trill in giro in questo settore della galassia? Bene. Pensavo fossero tutti morti quando è stato distrutto il vostro pianeta."

Cirinci nel sentire quelle parole ebbe un sussulto. Tutti morti? Il pianeta distrutto? Non poté fare a meno di pensare ai suoi familiari e a tutta la gente che abitava su Trill. Non aveva mai pensato ad una galassia senza il pianeta Trill.

Gul Flegiàs notò l’espressione di Cirinci e l’uniforme rotta.

"Sai. Non devi prendertela con me per il tuo popolo. Siamo in guerra e queste cose a volte capitano. Purtroppo è stato scelto Trill per collaudare la nostra nuova arma. Sono cose che succedono. Adesso che l’arma è quasi pronta pensa di aver contribuito alla causa Klingon-Cardassiana. Sai. È la cosa che dico sempre alla nostra scienziata."

Flegiàs allungò la sua mano verso la tempia di Cirinci.

"Queste sono le macchie di cui ho sentito tanto parlare?"

"Credo di sì." Rispose Cirinci ormai abbattuta al pensiero di un popolo sterminato. Il suo popolo.

Flegiàs fece scivolare il suo dito lungo tutta la linea delle macchie, passando per la spalla martoriata della giovane dottoressa, lungo i fianchi fino a toccarle il ventre.

"Non la toccare". Disse Lazarus rimasto in silenzio fino ad ora.

"Guardie. Portatelo in cella." Disse senza muoversi il Cardassiano.

Le guardie lo portarono subito fuori senza nemmeno dargli il tempo di parlare.

"E dimmi giovane Trill. Tu sei completa o no?"

"Intendi dire se sono in simbiosi?"

"Sì. Intendo proprio quello. Hai il simbionte o sei solo…aspetta come si dice .. sì. O sei solo un ospite?"

"Sono completa. Munjar è il simbionte."

Flegiàs toccava ancora la pancia di Cirinci evidentemente affascinato da quel che aveva sentito. Le diede un bacio e disse:

"Interessanti i Trill! Adesso puoi andare anche tu. Ma non preoccuparti. Non farei mai del male ad una giovane ragazza orfana del suo popolo. Guardie. Portate anche lei in cella."

Cirinci guardò con disprezzo quello che fino a poche ore prima considerava uno dei Cardassiani con più carisma in assoluto che avesse conosciuto. E si vergognò di aver fatto dei paragoni tra i due. Erano due persone diverse e questo lo doveva tenere bene a mente.

Questa volta la guardia era Bajoriana ma a Cirinci non sembrava una faccia familiare. La sbatté nella stessa cella di Lazarus e questo, pensò la dottoressa, era un bene.

"Cirinci ti hanno messa qui?"

"Sì, per fortuna. Lazarus dobbiamo trovare il modo di fuggire"

"Lo so. Senti, comprendo che questo non servirà a niente, ma mi dispiace per il tuo popolo."

"Grazie Laz. E credimi, è servito."

Cirinci guardò Lazarus pensando a quanto fosse fortunata ad avere un amico come lui ma poi fu subito distolta dal pensiero di fuggire da quel posto.

"Allora. Facciamo il punto della situazione Ciri. Flegiàs è il Gul della stazione. LiamG il suo braccio destro. Io ho un conto in sospeso con quest’ultimo e il Maquis Troy McClure è stato il mio maestro. Inorridisco al pensiero." Sorrise.

"Poi vediamo. Flegiàs ha parlato dell’arma che ha sterminato il mio popolo. Ha detto che è quasi pronta e che c’è una scienziata. Quindi presumo che la progettazione dell’Arma sia qui su TIS. Credo che dobbiamo trovare questa scienziata e cercare di convincerla ad aiutarci. Da quel che mi ha detto non credo sia una collaboratrice volontaria."

"Sì, ma non sappiamo nemmeno chi è questa scienziata. Comunque per prima cosa dobbiamo fuggire da questo posto."

"Laz, Laz, non sottovalutare mai il potere di Cirinci." Disse scherzando la ragazza. Poi allungò il braccio sano verso lo stivale e tirò fuori un piccolo bisturi laser. Guardò Lazarus e gli fece l’occhiolino.

"Sai, non si sa mai quando può servire."

"Grande Ciri. Dai usciamo di qui."

Mentre il Tenente trafficava nella serratura il Comandante Long sentì una voce sottile che lo richiamò. Proveniva dalla cella accanto.

"Chi è che sta chiamando?"

"Scusate, ma ho sentito i vostri discorsi. Io sono una Vulcaniana. Per favore fatemi uscire, sono condannata a morte e non ho proprio voglia di finire i miei giorni su questa stazione. Io so dove si trova la sezione scientifica. Provengo da lì. Vi posso aiutare a trovare quel che cercate. Ma liberatemi."

"Va bene, non preoccuparti. Ti faremo uscire subito. Aspetta solo un istante."

"Ecco fatto" Esclamò quasi contemporaneamente Cirinci. "Possiamo uscire"

Laz si affrettò verso l’uscita, si guardò intorno, e notò che non c’era nessuna guardia. Questi Cardassiani sono talmente pieni di sé da non lasciare nemmeno una guardia in giro, pensò.

"Ok, andiamo."

Cirinci lo seguì. Lazarus prese il bisturi laser di Cirinci e cominciò a trafficare nella serratura mentre la vulcaniana era nascosta nell’oscurità della cella.

La serratura finalmente si aprì e senza rendersene conto la porta fu sbattuta con violenza contro Lazarus. Una figura uscì di scatto dalla cella e si ritrovò di fronte la dottoressa che la bloccò con il corpo. La ragazza cominciò a divincolarsi e non gli fu difficile atterrare la Trill che era ancora debole per via della ferita. Il Comandante Long però si era rialzato e con uno scatto puntò il bisturi laser contro la schiena della ragazza che fu costretta a bloccarsi.

"Bella riconoscenza per averti liberata. Dai girati."

La Vulcaniana si girò e non poté fare a meno di alzare un sopracciglio notando l’espressione dei due ufficiali.

"Val…" disse Cirinci.

"Sì, questo è il mio nome? Ci conosciamo forse?"

"Ehm, no. Scusami." Dovette mentire Cirinci.

"Allora perché ci hai mentito? E ci hai colpiti così a tradimento?"

"Era la cosa più logica da fare. Se vi avesse detto di liberarmi e che poi io sarei andata per la mia strada probabilmente non mi avreste aiutata. Dicendovi di avere quello di cui avevate bisogno, era logico che l’unica scelta a vostra disposizione era liberarmi."

"OK, se lo dici tu. Non ho mai capito bene i Vulcaniani."

"Ma adesso tu verrai con noi. Che tu lo voglia o no!"

"Quando ci cattureranno non si limiteranno ad ucciderci. Lo sapete questo?"

"Lo sappiamo, ma noi dobbiamo andare via di qua. Il più presto possibile. Non dobbiamo creare delle interferenze con questo universo…."

Cirinci guardò Lazarus.

"Sì, Laz, è vero. Ma non prima di aver distrutto quell’arma."

"Ma Ciri…lo sai che non dovremmo……" Lazarus notò quell’espressione nel viso di Cirinci e capì subito che lei non sarebbe davvero andata via.

"Hai ragione. Al diavolo la prima direttiva. Non possiamo permettergli di distruggere interi mondi. Anche se non sono i nostri!"

"Allora tu? Ci aiuterai o no? L’alternativa è rimanere qui ed aspettare l’arrivo delle guardie…e sperare che siano clementi per averci aiutato a fuggire."

"Ma questo non è vero! Io non vi ho aiutato."

"Sì, ma loro che ne sanno? Loro vedranno tutte e due le nostre celle aperte e noi spariti."

"La logica impone che in questa situazione le probabilità di cavarsela in un modo o nell’altro sono dalla vostra parte, quindi andiamo."

"Bene, sbrighiamoci. Sento dei rumori Laz."

"Dove dobbiamo andare Valek?"

"La sezione scientifica è nel ponte 11. Noi siamo nel Ponte 9. Suggerisco di passare per quei condotti di areazione per trovarci direttamente nel corridoio adiacente al settore scientifico."

"Va bene. Andiamo." Esclamò Lazarus.

 

"Cosa? I prigionieri sono spariti? Ma come è possibile? Dannazione Liam! Sei un incompetente!"

"Ma Gul Flegiàs, erano sotto stretta sorveglianza. Dovevamo ucciderli subito."

"Zitto! Fammi pensare. Sì, ho un idea. Vieni qui amico mio……"

LiamG si avvicinò e ascoltò con attenzione le parole del suo capo.

 

"Ecco. Questa è la sezione scientifica. Nel corridoio opposto ci sono gli alloggi dei Klingon."

"Klingon? Aspettate un attimo. Cirinci vedi un computer qui attorno? Mi è venuto un dubbio!"

"Sì, Laz. Ne ho visto uno pochi metri fa. Eccolo!"

"Venite un attimo….."

I tre si avviarono verso il computer Cardassiano. Laz inserì un codice di sicurezza per il ripristino dei dati schermati. Di colpo il computer diede cenni di vita.

"Ma come hai fatto? C’era un sistema di sicurezza criptato lì!" Disse Valek con la stessa espressione di un attimo prima.

"Sai. Essere il Capo della Sicurezza ti fa conoscere un sacco di gente per così dire…in gamba"

Cirinci immaginò chi potessero essere queste persone in gamba ma non volle commentare.

"Bene! Ecco qui. L’elenco del personale della Stazione. Vediamo. Cardassiani. Bajoriani. Guarda c’è anche Kyval Keros. Poi vediamo un po’……Klingon!"

"Che stai cercando Laz?"

"Aspetta e vedrai….sì! C’è anche lei."

"Lei chi?"

"La mia sorellina! Deyanira!"

"Deyanira? Lazarus, Deyanira è Klingon. Cosa ti fa pensare che ci aiuterà?"

"Deyanira è mezza Klingon. Ricordati. E mi conosce anche qui probabilmente….tentar non nuoce."

"D’accordo, ma credo sia meglio cercare la scienziata. A proposito Valek. Sai come si chiama?"

"Se ti riferisci al capo delle operazioni di progettazione dell’Arma Oscura sì. Ho lavorato per lei per più di un anno. E’ Ocampa. Si chiama K-e-s."

Lazarus e Cirinci non poterono credere a quel che avevano sentito. K-e-s. Il loro Capitano era qui sulla stazione. Ed era a capo del progetto dell’Arma che aveva sterminato i Trill.

"K-e-s? Non è possibile. Lei non farebbe mai una cosa del genere! Neanche qui."

"Cirinci stai calma. Anche a me sembra molto strano ma ricordati che qui siamo dall’altra parte dello specchio e tutto è possibile."

Valek per la prima volta fu sorpresa nell’udire quelle parole.

"E così voi provenite dallo Specchio alternativo? Dovevo capirlo prima……e ditemi. Voi conoscete un’altra Valek non è vero? Per questo eravate sorpresi di vedermi prima."

"Sì, Val. Lei è una nostra collega ed amica"

"E la sua famiglia non è stata sterminato durante un raid dei Klingon ?"

"No, non che io sappia. Ma anche lei ha avuto dei guai con la sua famiglia."

"Scusatemi ragazze ma è il momento di andare."

"Ok, Comandante. Andiamo."

 

Davanti alla porta della sezione scientifica Valek descrisse tutto quello che si poteva trovare all’interno. C’erano due guardie Bajoriane e quattro scienziati al lavoro. Ormai il progetto era nelle fasi finali e i Cardassiani non pensavano più di doversi preoccupare di niente.

"Allora siamo d’accordo. Entra Cirinci fingendo di aver bisogno di aiuto. Poi entriamo noi due e atterriamo le due guardie. Al tre."

"Uno….due……tre!"

Cirinci entrò tenendosi la spalla con l’altro braccio.

"Aiuto! Mi hanno attaccato delle arvicole giganti….mi hanno preso a morsi il braccio…."

I due Bajoriani, colti di sorpresa, si avviarono alla porta e con una mossa fulminea Valek allungò un braccio verso il collo di uno di loro e lo tramortì con una presa vulcaniana. L’altro non ebbe più fortuna, infatti, Lazarus gli diede un calcio in piena faccia che lo fece cadere a terra svenuto. Presi i due fucili, entrarono nel laboratorio e notarono subito gli scienziati che si erano nascosti dietro la console.

"K-e-s? Dove sei?"

Uno di loro uscì allo scoperto. Era proprio lei. Il loro Capitano. Lazarus era rimasto abbagliato nel vederla ma non c’era tempo per i convenevoli.

"Ci conosciamo?"

"No, non ci conosciamo. Almeno qui. Io sono il Comandante Lazarus Long e lei è il Tenente Cirinci Munjar."

"Credo che il suo Tenente abbia bisogno di cure Comandante Lazarus Long. Valek sei tu?"

K-e-s espresse un grande sorriso vedendo la sua amica ancora viva.

Lazarus non si era accorto che Cirinci era rimasta a terra dopo essere entrata. Si avvicinò a lei e smosse il lembo di uniforme che era rimasta sulla spalla. La ferita si era riaperta ed aveva ripreso a sanguinare.

"Ciri, perché non mi hai detto che stavi così male."

Cirinci tutta sudata per la febbre che le era salita guardò K-e-s.

"L’abbiamo trovata Laz. E’ questo l’importante. Falle distruggere l’Arma Oscura e tutti i progetti prima che sia troppo tardi. Fallo Laz!"

"Va bene"

"K-e-s devi distruggere l’Arma Oscura. Dimmi, tutti i progetti si trovano qui?"

"Io non so voi chi siate e non mi interessa saperlo. Se dovete uccidermi fatelo subito ma non mi mettete in mezzo a questa storia."

"Ma K-e-s non ti importa niente di aiutare questa maledetta Alleanza a distruggere mondi interi? Vedi quella ragazza? Il suo mondo è stato distrutto dalla tua Arma! Non ti senti almeno un po’ responsabile per questo?"

Valek si fece avanti e guardò negli occhi la sua amica K-e-s. Sapeva benissimo che quelle parole l’avevano raggiunta nel profondo del cuore e decise di parlare.

"K-e-s. So benissimo cosa ti è costato lavorare qui per l’Alleanza. So benissimo delle torture che hai subito e del tuo potenziamento genetico. Ma loro sono nostri amici. Vengono dall’Universo Alternativo e sebbene fossero potuti andare via sono rimasti qui per aiutarci. Sì, per aiutarci a prendere coraggio e mandare al diavolo l’Alleanza."

K-e-s era rimasta senza parole mentre la sua amica parlava. Mandare al diavolo l’Alleanza era quello che voleva fare più di ogni altra cosa al mondo ma non poteva.

"Vedete. K-e-s è stata catturata due anni fa, quando era ancora bambina nel Quadrante Delta. Una nave dell’Alleanza si è ritrovata dall’altra parte dell’Universo alle prese con un Guardiano che difendeva il popolo Ocampa. Il Guardiano però è morto e l’Alleanza ha sfruttato questa opportunità per appropriarsi di altri mondi e depredare altre civiltà. Non so bene i particolari ma la nave è riuscita a tornare indietro grazie ad un popolo dall’elevata tecnologia di teletrasporto. Così hanno portato qui gli Ocampa e li hanno trattati come strumenti da usare per arrivare alla conquista dell’intero Universo. Molti Ocampa hanno delle capacità telepatiche e telecinetiche occultate. Tramite degli impianti genetici sono riusciti a tirarle fuori e li hanno usati per i loro scopi. K-e-s è una di queste Ocampa. Ovviamente lei ha dovuto collaborare perché il prezzo de pagare era la vita del suo intero popolo."

"Toccante." Esclamò Cirinci febbricitante.

"Peccato che del mio popolo non glien’è importato nulla!"

"Non è vero. K-e-s ha fatto di tutto per non collaborare ma non ha potuto rifiutarsi…."

Finalmente K-e-s si fece avanti e interruppe la sua amica.

"No, Val. Lei ha ragione. Io non ho fatto niente. Avrei dovuto rifiutarmi. Avrei dovuto battermi per loro come ho cercato di fare per il mio. Ma la verità è che non ci ho nemmeno provato."

"Ma adesso puoi", incitò Laz. "Non fare in modo che altre civiltà facciano la stessa fine dei Trill o degli Ocampa. Distruggi questa maledetta arma e noi ti aiuteremo.

"Va bene. Questa è un’arma chimica. Praticamente viene azionata con il teletrasporto. Per questo si chiama l’Arma Oscura. Nessuno si accorge che è stata lanciata fino a quando non crea distruzione e morte. Si teletrasporta il virus detonante direttamente sul Pianeta, e con la tecnologia acquisita dal Quadrante Delta questo significa che può essere usato praticamente dappertutto. Il problema finora era che con la distanza i micro-organismi che compongono il virus si dissociano. Praticamente avviene come un implosione termica all’interno delle cellule e il virus una volta entrato a contatto con l’atmosfera del pianeta agisce su se stesso e diventa inerte. Ma adesso abbiamo trovato il modo di fargli avere l’effetto contrario agendo anziché su se stesso sull’atmosfera aliena. In questo modo ha un effetto ancora più catastrofico. Il problema è che qui è stato scoperto l’ultimo elemento, quindi distruggendo i campioni e i dati che si trovano qui si rimanderà solamente. Qualcuno un giorno potrà trovare l’elemento destabilizzante proprio come ho fatto io.

"Non importa K-e-s. Per adesso è più che sufficiente. Portando un colpo così basso all’Alleanza sono sicuro che i Ribelli si faranno avanti e non gli daranno il tempo di portare a termine il progetto."

"Mentre io distruggo il laboratorio voi allontanatevi verso gli alloggi Klingon. Aiutate Cirinci e cercate l’alloggio 97 D 4. Andate!"

Mentre le donne correvano verso il corridoio trascinando Cirinci con sé, Lazarus Long creò una bomba con un fucile disgregatore Klingon e scappò via. Dopo pochi secondi ci fu un’enorme esplosione che fece tremare tutta la stazione.

"Lazarus. L’abbiamo trovata."

Il Comandante Long arrivò in prossimità della porta e con un codice segreto fece aprire la porta.

"Buongiorno immortale! Chi si vede"

"LiamG!" LiamG si trovava proprio al fianco di una donna Klingon: Deyanira.

"Sei sorpreso? Ma come non ti ricordi della relazione che abbiamo avuto io e….."

In quel momento entrò Gul Flegiàs con un gruppo di guardie accorse per l’esplosione.

"…..e tua sorella. E così hai una sorella Lazarus. Troy ha fatto bene a tenermi all’oscuro della situazione. Lei è Klingon ed è una delle mie guardie. Come vedi anche se tu non sei voluto passare dalla nostra parte, lei lo ha fatto!"

"Deya! Non posso credere che tu abbia rinnegato la tua parte umana solo per poter vivere come questi esseri privi di onore!"

Deyanira Thedreck era combattuta. Ormai erano anni che non vedeva più suo fratello. Lo aveva tradito in passato solo per godere delle opportunità che avrebbe avuto nell’Alleanza, e se ne era pentita mille volte. Lei era sempre una mezzosangue e qui glielo ricordavano tutti i giorni.

"Lazarus io non ti conosco. Io non ho un fratello!"

LiamG scoppiò a ridere quando vide l’espressione del Comandante Long e dei suoi amici. "Gul Flegiàs credo sia il caso di ucciderli, non crede?"

"Bè, penso proprio di sì amico mio. Un momento però……devo fare due chiacchiere con K-e-s."

"Io non parlo con te! Bastardo!"

"Ma come? Io ti ho dato una casa, un posto in cui vivere. Ti ho dato il rispetto e tu mi ripaghi così? Non si fanno queste cose ..no no no."

K-e-s lo inchiodò con uno sguardo gelido e gli sputò in faccia.

Gul Flegiàs alzò il braccio e si ripulì. Poi guardò Deyanira e disse:

"Uccidili tu! Tutti!"

"Come vuole signore!"

Deyanira si avvicinò alle tre ragazze e a suo fratello. Gelida in volto. Estrasse il suo disgregatore e li fece mettere in fila uno attaccato all’altro. Poi si girò di scatto e sparò un colpo verso un Cardassiano. LiamG. In un momento le guardie si destabilizzarono e lei ebbe il tempo di abbracciare il fratello e pronunciare tre parole.

"Teletrasporto per quattro"

Il rumore del teletrasporto era molto diverso da quello che conoscevano Lazarus e Cirinci ma l’effetto era lo stesso. Un momento dopo si ritrovarono sulla navetta Asimov pronta per la partenza.

"Deyanira?" Esclamò il fratello.

"Avevo preparato tutto quando ho saputo che ti avevano catturato. Possiamo andare, non riusciranno a prenderci. Ho fatto un po’ di modifiche ai comandi della Stazione. O Lazarus, mi dispiace veramente per quello che ho fatto."

Nel frattempo Cirinci con le ultime forze che le erano rimaste attivò i propulsori di manovra e una volta usciti da Teras Kasi chiese a Deyanira la rotta e attivò la curvatura.

Una volta fuori pericolo la navetta s’incontrò con una nave ribelle e Lazarus spiegò tutta la storia a Deya che comprese pienamente la faccenda.

"Sei mio fratello e lo sarai sempre"

"Grazie Deya. Sono felice. Credo tu abbia fatto la scelta giusta."

"Lo penso anch’io Laz"

Cirinci stabilizzata la ferita era pronta per il ritorno a casa. Si era fatta spiegare il modo per tornare nel loro Universo de un signore di nome Smily molto gentile.

K-e-s si avvicinò a lei.

"Cirinci mi dispiace davvero per quello che ho fatto. Non saprò mai perdonarmi"

"Ma ti perdono io." Disse Cirinci sorridendo.

"Quello che ti ho detto sulla stazione, insomma, ho esagerato. Forse anch’io in una situazione come la tua avrei fatto la stessa cosa. Non ti preoccupare. E ricordati che tu sei il Capitano K-e-s e lo sarai anche qui insieme alla resistenza."

"Grazie Ciri. Ed io che avevo fatto quella scoperta per unire i popoli tra loro in un progetto di collaborazione."

"Puoi ancora farlo K-e-s, puoi ancora farlo."

La navetta Asimov superò il punto di confine tra i due universi e finalmente si avvicinò alla Stazione: TIS1. Un luogo dove nascono le leggende……..oltre l’Ultima Frontiera.