TUTTE LE VOLTE CHE VOGLIO
di Elisa
Solo quando alzò la testa dal cuscino Damar si rese conto che due bottiglie di Kanar erano troppe anche per lui.
Il dolore alle tempie fu accecante e lo costrinse a stendersi di nuovo, imprecando contro sé stesso e la sua debolezza... Come ogni mattina gli porgevo una tazza di succo di Rokassa caldo e poi lo ascoltavo borbottare.
Eppure non era la prima volta che tornava a casa ubriaco fradicio. Credo che sia stato in quel momento che è cominciato tutto... strano, no?
Aveva passato di nuovo la serata con quelle donnacce e quelle sporche Bajoriane avrebbero fatto di tutto pur di avere i suoi favori. Mio marito è un uomo importante... ed è anche affascinante... ma soprattutto sa come convincere la gente...
Ah! Gilora... sapessi com'è dolce e gentile quando non beve... lo devi capire... ha troppe responsabilità. L'incarico su Bajor lo ha assorbito completamente e io non posso certo recriminargli il fatto di prendersi qualche piccolo svago...
Dopotutto mi ha dato tre figli meravigliosi, una casa splendida e la gente mi parla con rispetto... anche se so che ridono alle mie spalle e mi chiamano sciocca.
Era tornato nel mezzo della notte... Mi svegliai sentendo delle urla femminili strozzate provenire dal piano terra:
"Lasciami ti prego! Basta!"
La prima cosa che pensai fu: "In casa no! I miei bambini!"
Per fortuna avevano la porta di camera chiusa e non si svegliarono neppure.
Mi misi la vestaglia e scesi le scale fino alla sala d'ingresso...
Amica mia... quante cose ho perdonato a Damar...
Stava letteralmente trascinando per i capelli una giovanissima bajoriana in lacrime. Nella mano sinistra teneva per i colli due bottiglie di Kanar. La riconobbi, era una di quelle sgualdrinelle che se la facevano con i nostri soldati.
Le conosci, sai come sono fatte! Più un maschio è importante e più loro cercano di sedurlo per ottenere favori.
Gli chiesi cosa stesse succedendo e perché mi stesse facendo quello...
"Perché posso! E posso farlo tutte le volte che voglio!"
Dicendo così lasciò la presa sulla ragazza che sfrecciò verso la porta arrancando su quelle gambette magre...eh! Stupida... Molti anni prima avevo imparato a mie spese che è inutile fuggire da Damar... In un secondo il phaser passò dalla fondina alla sua mano e fece fuoco colpendola alle spalle... La bajoriana si disintegrò con un orribile sfrigolio. Almeno l'arma era regolata al massimo... e non lasciò sporco sul pavimento...
Poi si girò verso di me con gli occhi iniettati di sangue e cominciò ad urlarmi cose orribili:
"Sei contenta adesso?? Mi hai rovinato il divertimento!!!"
Continuò ad insultarmi dicendo che non valevo niente e perfino la più sudicia delle bajoriane era migliore di me... e che ogni giorno rimpiangeva di avermi sposato...
Non so cosa mi passasse per la testa in quel momento, avevo avuto poche volte il coraggio di controbattergli, e non so come mi uscì in un fil di voce:
"... allora lasciami andare... "
Lui mi guardò con quel suo sguardo gelido e quel sorriso in tralice che gli scopre i denti e mi fa accapponare la pelle...
"Vorresti rovinare una famiglia? E' QUESTO CHE VUOI???!!!"
Diventò furioso! Lo avevo fatto arrabbiare sul serio...
Gilora non farti strane idee ... Damar è molto sotto pressione da quando ha avuto questo nuovo incarico, bisogna capirlo... Vedi? Non mi è restato neanche un segno in faccia... Ho avuto tanta paura e mi ha fatto molto male ma me lo sono meritato.
Era fuori di se... mentre mi colpiva con schiaffi e pugni urlava che sarei restata per sempre con lui finché ne avesse avuto voglia... e che se avessi provato a fuggire avrebbe denunciato mio padre all'ordine Ossidiano per quello scandalo di 10 anni fa sulla fuga di notizie dal Comando Centrale...
Quando caddi sul pavimento per fortuna era già stanco... barcollò fino alla camera da letto a finire di scolarsi il liquore.
Quante cose sono cambiate da quando frequentavamo insieme l'università di medicina, Gilora... per fortuna avevo ancora molti strumenti medici e un kit di emergenza, così mi trascinai fino allo scatolone dove li tenevo imballati e mi rimisi in sesto.. più o meno.
Non fare quella faccia! Non voglio la pietà di nessuno! In tutti questi anni di matrimonio è solo la seconda volta che Damar alza le mani su di me! E' sempre stato un buon padre, premuroso, presente e non ci ha mai fatto mancare nulla.
Comunque quella notte non chiusi occhio e rimasi distesa sul divano della sala.
Come ti stavo dicendo all'inizio... La mattina dopo si alzò con un mal di testa feroce, si lavò, si vestì con la sua uniforme da Gul ma prima di andarsene si voltò e mi disse:
"Prova a lasciarmi e te ne farò pentire. Ti farò dichiarare malata di mente. Ti toglierò i miei figli e
poi denuncerò tuo padre all'Ordine... A proposito... spera che anche oggi non mi succeda niente!"
I miei figli... Gilora tu non hai bambini... non puoi capire... Già da molti anni minacciava di rinchiudermi e di farmi interdire nella gestione della prole... Con tutte le conoscenze che aveva nel campo della medicina militare sarebbe stato uno scherzo per lui... Forse un tempo era stato innamorato di me... o qualcosa di simile, ma ormai erano cose che non avevano più importanza... Voleva solo avermi lì... a dimostrazione che se voleva poteva fare qualsiasi cosa.
Aveva predisposto le cose in modo tale che, se fosse stato dichiarato morto anche per cause naturali, le prove contro mio padre sarebbero state spedite all'ordine Ossidiano, con tanto di denuncia, e sarebbe partita un causa contro di me per dare l'affidamento dei nostri tre figli a sua sorella.
Quella sera stessa preparai un splendida cena e Damar come al solito non si vide... Misi una goccia di sonnifero nella torta Larish.... non volevo che i bambini si svegliassero nel mezzo della notte non mi trovassero.
Non preoccuparti Gilora! Stanno benone, me la sono sempre cavata egregiamente con i farmaci.
Misi a letto i ragazzi e riempii la mia borsa con il necessario.
Mi appuntai i capelli sulla nuca, indossai gli stivali di ordinanza dell'esercito e mi gettai addosso il lungo mantello invernale di Damar con il cappuccio.
Non era ancora inverno ma già l'aria era fredda e pungente così che non era insolito vedere soldati che già lo indossavano e ad una certa distanza potevo sembrare un maschio...
Usai la vecchia Speed Hawk che Damar teneva nella rimessa. Nessuno la aveva mai vista... e in ogni caso era un comunissimo mezzo di trasporto nelle nostre colonie.
Sapevo perfettamente dove era andato. All'interno della vecchia città Bajoriana, occupata quasi interamente dalle nostre forze, c'era un solo quartiere non sorvegliato. Gli edifici erano quasi in disfacimento ed erano occupati dalle amanti dei soldati, figli illegittimi e prostitute... la feccia veniva tenuta tutta insieme.
Non era un posto che la gente voleva far sapere di frequentare... in ogni caso le poche sentinelle mi fecero un cenno di saluto senza avvicinarsi al mio veicolo, scambiandomi per uno degli avventori... Non era un mistero che i controlli e gli accertamenti fossero ridotti al minimo.
Nascosta nell'ombra lo osservai uscire da uno dei palazzi : barcollava ubriaco come al solito.
Naturalmente non era ancora giunta per lui l'ora di tornare dalla sua famiglia...
Figuriamoci! La notte era appena cominciata! E una volta tanto era cominciata anche per me.
Lo aggirai e lo precedetti fino ad un angolo oscuro. Lì mi nascosi e quando mi passò davanti gli iniettai un Hypospray nel collo.
Cadde come un sacco di patate!
Avevo programmato tutto... Tante notti le avevo passate girovagando per il quartiere bajoriano immaginando ogni fase del mio piano...
La parte più difficile fu riuscire a portarlo nei sotterranei dell'edificio che avevo scelto.
Trascinai Damar per le braccia attraversi luridi vicoli, stretti e puzzolenti. Dalle finestre fiocamente illuminate arrivavano talvolta canti e musica altre volte grida disperate.
Quando arrivammo ero stremata... avevo dovuto portarlo di peso per 300 metri e una volta all'entrata del palazzo dovetti fargli scendere una gradinata piuttosto lunga, la schiena cominciava a farmi male. E le costole doloravano ancora dalle botte che mi aveva dato la notte prima.
Non mi ero mai accorta che avesse messo su così tanta pancia.
Per sicurezza chiusi la porta con un catenaccio.
Prima dell'invasione l'edificio era un luogo religioso e i bajoriani, che sono pieni di strane idee e tradizioni, avevano posto in una della stanze sotterranee un braciere votivo.
Negli anni dell'occupazione era stato trasformato in una specie stufa che riscaldava l'intero palazzo. La prima volta che ero capitata per caso nello scantinato mi ero chiesta come facesse una cosa così piccola, non più grande di una scatoletta, a riscaldare da sola tutti e sei i piani.
Era alimentata con un carburante altamente tossico che da noi è proibito.... ma molto molto potente... bruciava come l'inferno...
La stanza aveva un tepore che mi confortò... odio quel pianeta freddo!
Per prima cosa presi dalla borsa un telone di materiale plastico, lo stesso che usano i bajoriani per i loro accampamenti ribelli... a volte rovistare nei rifiuti è interessante. Lo stesi sul pavimento e ci feci rotolare Damar sopra.
La schiena mi fece uno schiocco sordo e caddi sopra il suo corpo inerte mordendomi le labbra per non urlare.
Estrassi il laser chirurgico e feci una piccola incisione alla base del collo di Damar recidendogli di netto le corde vocali.
Gli iniettai un forte anestetico direttamente nella colonna vertebrale e poi lo risvegliai con uno stimolante.
Sbatté le palpebre e quando mi vide fece una faccia così buffa... avresti dovuto vederlo!
"Damar tesoro... " gli dissi "staremo sempre insieme, lo prometto."
Era cosciente ma lo avevo paralizzato dal collo in giù e scuoteva e sbatteva la testa... ma chi avrebbe potuto sentirlo?
Ti ricordi Gilora le lezioni di anatomia del dottor Fener? Lui diceva sempre che avevo del talento!
Per prima cosa gli amputai il piede destro. Il laser tagliava la carne e le ossa come se fossero di burro. Mi piace lavorare pulito quindi regolai il laser in modo che cicatrizzasse istantaneamente le ferite.
Tagliai in due il piede e lo gettai nella fornace. Si prospettava un lavoro abbastanza lungo... ma d'altronde pezzi più grossi non passavano dallo sportello del braciere...
Poi mi occupai del polpaccio e su fino al ginocchio fermandomi solo una volta recisa la gamba all'altezza dell'anca.
Ti assicuro che non ha sentito alcun male... Non ne avrei mai avuto il coraggio... Volevo solo che rimanesse sveglio e che vedesse...
Il bagliore era così intenso che non potevo neanche fissare le fiamme e la fornace distruggeva tessuti e carne ad una velocità impressionante... non si sentiva neppure odore di carne bruciata. Un modo un po' laborioso per far sparire un corpo, lo ammetto, ma d'altronde quella piccola fornace era l'unico modo per far sparire anche le tracce di DNA, infatti una delle proprietà del carburante che la alimentava era proprio di rovinare irrimediabilmente i tessuti a livello molecolare.
D'accordo Gilora, non negherò il fatto di aver provato un certo piacere nel farlo....
Piangeva come un bambino, povero amore... i mugolii terrorizzati forse mi avrebbero detto quanto gli dispiaceva di aver reso la mia vita un inferno ma a quel punto le scuse non sarebbero servite poi a molto...
Quando finii di amputare il braccio destro svenne... e non credo che fu per la perdita di sangue visto che ero stata molto attenta a cicatrizzare le ferite e a fare un buon lavoro.
Lo risvegliai di nuovo con l'Hypospray e lo confortai dicendogli che ormai eravamo quasi alla fine mentre cominciavo a tagliare la mano sinistra.
A vederlo così indifeso provai quasi pena... ma ormai mi ero spinta troppo avanti.
"Amore... Ti ho sempre amato e ti amerò sempre..." gli sussurrai in un orecchio. I suoi occhi mi guardavano pieni di lacrime e di orrore... non parlava ma sapevo che mi stava supplicando.
"Non preoccuparti..." continuai "non ti lascerò e staremo sempre insieme, come una vera famiglia."
Recisi lentamente il collo da una parte all'altra.
Per brevi istanti i suoi occhi continuarono a roteare e la sua bocca a muoversi. Poi li sbarrò ebbe un sussulto e poi non si mosse più.
Presi la sua povera testa tra le mani... era sempre un bell'uomo... lo baciai sulle labbra un ultima volta.
Sezionai il resto del corpo in piccoli pezzi e il fuoco fece il resto. Anche il telone macchiato da poche chiazze di sangue finì nella fornace e infine sterilizzai la stanzetta eliminando i più piccoli residui cellulari.
Tornai a casa senza problemi perché a quell'ora di mattina gli immorali che venivano nel quartiere Bajoriano tornavano tutti ai loro alloggi.
Dopo il terzo giorno che Damar era sparito il Console organizzò indagini e ricerche che non portarono a niente... Anche la mia casa fu perquisita e analizzata da cima a fondo.
Non riuscendo a trovare il suo corpo pensarono che qualcuno avesse usato un phaser regolato al massimo e lo avesse disintegrato. Come avevo previsto basarono su questa ipotesi le loro ricerche, visto che le tracce di questo tipo sono difficili da rimuovere perché si fondono con il pavimento...
Trovarono il suo phaser e le tracce di DNA che avevo lasciato in un edificio al lato opposto del quartiere bajoriano e la conclusione fu che Damar era stato vittima di una vendetta da parte dei ribelli bajoriani e che fosse stato rapito. Non era certo un tipo con la coscienza pulita ed era nota a tutti la sua passione per le femmine di questo pianeta.
Nessuno aveva pensato di analizzare anche me...
Prima di andarmene dal sotterraneo quella notte recuperai un po' della cenere nella fornace e ora la custodisco in questo medaglione.
Così saremo sempre insieme capisci? E potrò averlo vicino... tutte le volte che voglio...
EPILOGO
Ma torniamo a noi Gilora... sicuramente non sai che se un Gul scompare senza lasciare tracce in una zona dove si svolgono operazioni militari viene dichiarato ufficialmente morto solo dopo sei mesi... e durante questo periodo il fatto viene tenuto nascosto a tutti... sai... in caso fosse in una qualche fantomatica missione segreta....
Avevo abbastanza tempo per risalire tutte le piste che Damar aveva lasciato aperte. Forse era troppo sicuro di se stesso e la sua improvvisa dipartita non gli aveva dato il tempo di nascondere le tracce...
Scoprii che le prove contro mio padre e i documenti che voleva usare contro di me erano racchiusi in una sola barra isolineare... Damar è sempre stato paranoico e aveva la fissazione che memorizzando i suoi segreti sul computer collegato alla rete globale facesse il gioco delle spie!
Una sola barra custodita da un'unica persona... qui su Cardassia... una persona con cui aveva una fitta corrispondenza dai toni molto intimi...
Immagina la mia sorpresa quando ho scoperto che le coordinate dei messaggi subspaziali portavano diritti a te...
Tornai qui su Cardassia con la scusa di visitare i miei parenti mentre il caro marito era misteriosamente scomparso... con una proiezione olografica ho ricreato l'immagine di Damar e ti ho invitata qui, nel vostro rifugio segreto sui monti Kevair...
"Piccola, devo assolutamente vederti e fare l'amore con te..." ti ricorda niente questa frase? AHAHAHAHA!
Molto romantico questo posto... devo ammetterlo! Chissà, forse Damar beveva ed era così irritabile proprio perché il nuovo incarico su Bajor lo aveva allontanato da te... Sono cose che fanno male queste, sai? LO SAI??? Ah... già... non puoi certo rispondere legata e imbavagliata come sei...
Beh... suppongo che tuo marito sia all'oscuro di tutto... vorrei proprio sapere cosa gli hai raccontato per poterti allontanare senza domande... in ogni caso... nessuno sa che sei qui...
Mi hai molto delusa amica mia... ma ti perdono... vedi... ti metto di fronte ad una scelta...
So che quello che cerco è in una cassetta di sicurezza presso il centro Studi di Awash... Dammi il codice di accesso e ti prometto che morirai senza dolore.... altrimenti passeremo dei giorni molto interessanti in compagnia di questo laser chirurgico....