Milano - Teatro Lirico - 20/04/98
Eccomi a recensire l'ennesima esibizione degli Elii, temo di non avere piu' parole adeguate
per esprimere le emozioni di 2 ore di concerto.
Ad aiutarmi nell'arduo compito ci sono pero' alcune note negative fortunatamente non
presenti nelle altre date che ho seguito.
Innanzitutto una mega tirata d'orecchie al pubblico, gli Elii suonavano "in casa" e
nonostante cio' e' stato uno dei concerti piu' freddi che abbia visto...
Pochi applausi, pochi incitamenti e soprattutto poco movimento, sembrava di assistere
ad un concerto di F. De Gregori.
A parziale discolpa la presenza di decine di pompieri scassaca**o che non hanno permesso
di usare accendini, probabilmente a ragione ma c'e' modo e modo di trattare le persone
(The Spy a fine concerto si e' dovuto sorbire la paternale di un pompiere fuori di melone
che tra l'altro si e' fatto riconoscere per le gomitate che lanciava a destra e a manca...).
Ugualmente rompiscatole le maschere che obbligavano a star seduti e a non intralciare
i corridoi, giustissimo, ma noi siamo un pubblico punk! ;-)
Ma veniamo al concerto...
Lo show inizia accecando tutti i presenti come nelle migliori tradizioni rock e subito
si notano i numerosi cameramen che hanno videoregistrato tutto il concerto (per la
cronaca l'ha fatto anche Kappa... se vi interessa una copia... :).
La prima canzone e' come sempre "La vendetta del Fantasma Formaggino" e l'unica differenza
evidente e' la presenza dello sponsor Kappa (in onore del nostro presidente? ;). Niente
piu' t-shirt di Fonopoli.
Si prosegue con "Lo stato A lo stato B" e "Born to be Abramo" ma il pubblico rimane
di ghiaccio, al punto che Elio deve mettersi ad incitare e riprendere.
"Abbecedario" e' introdotta da Elio che cerca di parlare in dialetto milanese con
scarso successo (sono piu' le parole inventate di quelle vere).
"L'eterna lotta tra il bene e il male" si avvale di un Cesareo stupendo.
"Essere donna oggi" e' preceduta dal solito giochetto del boschetto della fantasia
con Elio che inventa gli animali piu' assurdi e Feiez che deve inventarsi un verso
per ognuno. A Milano e' stata la volta del firifirello, del ferrochinio, del bolso
e del finisio. Alla fine si decide che l'animale piu' misterioso rimane comunque la
donna! Forse per il fatto che il concerto e' stato registrato, forse perche' si
svolgeva a Milano ma Elio e' stato piu' loquace del solito. Prima di eseguire
"Ne' carne ne' pesce" ci sono stati un baio di battibecchi col pubblico (ovviamente
sherzosi) finiti con la regola che al Teatro Lirico ci si puo' esprimere solo
in modo lirico...
A ruota "Il vitello dei piedi di balsa" con l'ascolto forzato della canzone sanremese
degli Avion Travel. A questo punto mi chiedo seriamente se ci sia stata almeno
una data del tour dove il fonico abbia acceso al momento giusto il microfono
di Mangoni!! Una bella versione di "Alfieri" e' stata introdotta da gag tra i
componenti del gruppo concluse con la distruzione della chitarra (acustica) di
Cesareo che come sempre preferiva suonare i Led Zeppelin e i Deep Purple tra le
lamentale degli altri musicisti.
Scopriamo anche che se secondo gli Elii Ivano Fossati fa dormire
(e non solo secondo loro! ;).
A dir poco stupendo l'assolo alle percussioni di Millefinestre e Feiez che nella
foga ha rotto anche una bacchetta.
Durante "El Pube" la presenza del camerarem sul palco ha decisamente rotto...
comunque la canzone si avvale di una parte strumentale con Elio al flauto
inaspettata e bella.
"Addolorato" e' preceduta dalla solita lunga introduzione che narra le gesta
dei perfidi fratelli e del povero Addolorato che si scava una stanza nel terreno
con le unghie, gli si incancrenisce un braccio, dipinge la stanzetta masticando
pietruzze che mischiate alla salita diventano una vernicetta che passa con le
ciglia, ecc.
Imperdibile il momento in cui Elio sputa su uno del pubblico ma centra una
coppia di anziani!
Durante la canzone Meyer fa un vero e proprio show personale suonando la
batteria da ogni angolazione possibile.
Immancabile la citazione a Fonopoli che non e' altro che un incrocio tra un
fonografo e Monopoli...
In "Uomini col borsello" Feiez sostituisce il dialetto veneziano con quello
cremasco. Seguono "John Holmes" e "Supergiovane" con un Mangoni un po' sotto
tono. L'assolo di Faso introduce "Milza". "La terra dei cachi" comincia con una versione
"lirica" mentre durante "Servi della gleba" finalmente il pubblico si sveglia!
Peccato che solo una canzone ci separi dalla fine, "Tapparella", seguita
da una lunga serie di ringraziamenti tra i quali Zuffellato (proto batterista
delle Storie Tese) che appare per un attimo sul palco.
Il dopo concerto non e' stato un gran che... Noi del CdM ci siamo fermati
sperando di poter dire due parole a Cesareo e Cristiana del Fave Club
per l'imminente fan convention bolognese ma abbiamo notato che solo Tanica
si e' concesso 5 minuti ai fans. Elio ha firmato autografi ma sembrava
piu' interessato a chiacchierare coi suoi amici mentre gli altri sono
scappati quasi subito.
Testo: Forla - Foto: Forla & The Spy