Palermo - Teatro "Al Massimo" - 26/03/98
L'ingresso degli Elii sul palco è puntualissimo (21,30), subito iniziano col
primo pezzo LA VENDETTA DEL FANTASMA FORMAGGINO, ci sono dei problemi col
microfono di Mangoni (non si sente niente), poi tutto si aggiusta. Nella
pausa tra la I e la II parte del pezzo, due battute di Elio: "Volevo dirvi
che oggi suoneremo 'al massimo' (vedi nome teatro) e aggiungo che
suoneremo 'al massimo' 3 ore ". Alla fine del brano non c'è più il Dio
della barzelletta ma l'anima di Gino Bramieri che comunque correda il
finale del pezzo con pernacchioni eseguite dal largo factotum.
Elio esordisce dicendo che il concerto è stato organizzato per portare
avanti il sogno di Fonòpoli (e indica la sua felpa con la scritta appunto
"Fonòpoli"), "abbiamo invitato anche Renato Zero ma non è potuto venire, però
in compenso abbiamo come ospiti Biagio Antonacci, Brando e dall'America
Brian Adams!" e mostra i cartonati che si trovano sul palco; applausi a
iosa.
Inizia il secondo brano, LO STATO A LO STATO B e poi ABBECEDARIO che il
pubblico dimostra di non conoscere. A dire il vero il pubblico palermitano
sembrava essere lì solo per curiosità, infatti eravamo in pochi a
cantare a squarciagola tutte le canzoni e a ballare (anche da seduti).
Boato del pubblico per BORN TO BE ABRAMO, durante l'esecuzione del pezzo
Elio ci dice che si è messo d'accordo con la direzione del teatro e quindi
abbiamo il permesso di saltare sulle poltrone, noi lo prendiamo alla
lettera. Grande interesse per l'esecuzione de L'ETERNA LOTTA TRA IL BENE E
IL MALE, con Elio nella parte della "nasty sciura". Durante il pezzo Elio
ci dice che si è messo d'accordo con la direzione del teatro e quindi
abbiamo il permesso di farci le canne in sala. Alla fine del pezzo qualcuno
urla ad Elio "Sei un fango !!" e lui risponde "Almeno a me mi pagano!";
boato del pubblico e applausi.
ESSERE DONNA OGGI viene eseguita non proprio dall'inizio ma dall'inciso,
per intenderci dopo "dormi adesso e tutto finito". Poi è la volta di NE'
CARNE NE' PESCE dove Elio cita la paura che si sono presi quando stavano
per atterrare e l'aereo a ripreso quota improvvisamente, fatto che mi aveva
già raccontato Cesareo dal concessionario Piaggio. Pochi rispondono
all'invito di Elio a cantare "uuu i uuu i uuu i uuu", perché pochi
conoscono il pezzo, e lui mi sembra un po' contrariato. Alla fine di quasi
tutti i pezzi Elio invita il pubblico ad applaudire Christian Meyer,
presentandolo come ospite della serata. E' il momento de IL VITELLO DAI
PIEDI DI BALSA seguito a ruota da VITELLO REPRISE. L' "ascolto forzato di"
è una canzone cantata da Mangoni di cui ignoravo l'esistenza. Elio presenta
Mangoni dicendo "L'abbiamo voluto con noi in questo tour perché ci siamo
accorti delle sue doti artistiche, a Sanremo non l'abbiamo voluto perché
pensavamo fosse una merda, poi ci abbiamo ripensato e l'abbiamo voluto al
Night Express, poi ci siamo accorti che era una merda e non l'abbiamo
portato con noi in America, adesso siamo convinti che sia un grande
artista". Risate grasse.
Durante una pausa il gruppo si consulta, si riuniscono tutti attorno alla
postazione di Rocko Tanica, tranne Cesareo distratto dalla sua chitarra. Il
complessino decide di eseguire LA SAGA DI ADDOLORATO, inizia il pezzo
all'insaputa di Cesareo che fa una faccia davvero comica come se volesse
dire "ma che c*zz* sta succedendo!", gli altri del gruppo ridono nel
vederlo così sorpreso, entra in ritardo ma si riprende alla grande. Questo
pezzo è quasi totalmente improvvisato ed è bellissimo.
Elio risponde a qualcuno del pubblico che con insistenza chiedeva "Cara ti
amo" dicendo: "Tu fai lo spettatore che io faccio l'artista, altrimenti
sali sul palco e canti tu, davvero, senza astio ! ". Si continua con EL
PUBE, con il quale il complessino dimostra di essere uno dei migliori,
infatti questo è un pezzo molto difficile da eseguire dal vivo.
E' il momento di un sondaggio: Elio chiede al pubblico se ritiene che loro
siano gli eredi deli Skiantos, della PfM o migliori della PfM, "Chi di voi
pensa che siamo gli eredi degli Skiantos, alzi la mano", si alzano
parecchie mani ma il resto del pubblico (la maggior parte per fortuna)
inizia a fischiare; Elio risponde "ragazzi non fischiate, ognuno ha il
diritto di esprimere le proprie idee anche se sono idee di merda !",
applausi.
Inizia OMOSESSUALITA' con un arrangiamento blues, poi riparte con la
versione punk, torna ancora blues e finisce ancora in versione punk.
Variazioni forse per accontentare anche Faso che odia il punk e l'heavy
metal ? Elio si toglie la felpa con la scritta "Fonòpoli" e sotto mostra
la maglia della squadra del Palermo (urla del pubblico), poi si gira e
dietro c'è il numero 11 con il nome di Elio, il pubblico sembra impazzito;
Mangoni ed Elio simulano coiti con i cartonati di Antonacci e Brando.
Finisce la prima parte del concerto.
Si riprende con UOMINI COL BORSELLO e si và avanti con JOHN HOLMES che Elio
canta stando seduto sulla carrozzeria di una vespa rossa sotto la quale ci
sono le rotelle. Arriva quindi SUPERGIOVANE con uno scooter Piaggio nuovo
nel quale Mangoni riempe di parolacce Elio quasi per vendicarsi del
discorso fatto da lui in precedenza; poi SERVI DELLA GLEBA con un finale
diverso, ma molto bello. A questo punto Faso, Cesareo, Elio e Rocko si
posizionano sulle sedie e iniziano ALFIERI col solo accompagnamento di una
tastierina suonata da Rocko. L'unica parte inedita è quella di Faso, poi il
resto è la versione che si trova nell'ultima raccolta (dmdnm vol.1). Al
termine del pezzo i quattro si mettono a ballare sulle note di "Venus"
emesse dalla demo della tastierina.
Siamo arrivati al termine del concerto e per chiudere viene eseguita MILZA,
canzone incredibilmente difficile tanto che Elio lo sottolinea "Forse non
vi siete resi conto della difficoltà di questo pezzo ma andiamo avanti!".
Viene chiamato Mangoni sul palco e Elio gli dà un pacchettino, è il regalo
del complessino per il suo compleanno; Mangoni lo apre e vi trova un libro
che mi sembra fosse "il manuale del perfetto geometra" o una cosa del
genere, Mangoni lo mostra al pubblico.
L'ultimissima canzone è TAPPARELLA, che si conclude con "Auguri Mangoni!"
anzicchè "Forza Panino !".
In conclusione tutto lo spettacolo è stato stupendo, i nostri hanno suonato
per circa 3 ore come solo loro sanno fare, rimediando in maniera davvero
magistrale a 3 o 4 stecche. Li ho visti però poco divertiti, non molto
entusiasti e forse sò anche il perché. Mi spiace dirlo ma il pubblico
palermitano non mi è sembrato all'altezza di sostenere un tale concerto che
si basa sull'interattività tra artisti e spettatori; ho notato troppa poca
partecipazione ai cori, alle battute, allo spettacolo tutto, peccato !
Forse la cosa peggiore è stato dover assistere allo spettacolo rimanendo
seduti alle poltrone del teatro, struttura assolutamente non idonea ad un
concerto del genere e questo forse giustifica un pò i ragazzi del pubblico.
Testo e foto: Francesco "Mazzanca" Zanca