ITALYAN, RUM CASUSU CIKTI
"Si'... una famiglia...
Hey fusto, la vuoi sentire una nuova?"
"Si', perche' no?"
"Toc, toc"
"Chi e'?"
"Un merlo che fa me"
"Come un merlo che fa me??"
"Eh, scusa, se la mucca fa mu allora il merlo deve fare per forza me!"
"Ah ah ah, chi te l'ha raccontata?"
Eliiiiiiooo e le Storie... Elio e le Storie Teeeseee!
Allora, com'e' andata con la tipa?
Eh, abbastanza bene.
Hai pucciato il biscotto, o almeno hai limonato?
No, ragazzi, non scherziamo. Lei non e' come tutte le altre.
Bll b b bll parlaci di lei.
Ah, guardate, questa qui e' una tipa veramente simpaticissima, in gambissima.
Mi ha raccontato delle cose sulle sue ferie divertentissime, ma tipo che lei
era andata la'
con un sacco di creme dopo sole, poi ha preso un casino di sole,
si e' bruc...
Le hai mostrato il poparuolo?
No, ma ho buone possibilita'.
Allora ci vediamo questa sera? Una serata fra amici,
una chitarra e uno spinello.
Eh, amici, purtroppo no.
Questa sera sono invitato a casa sua per vedere le diapositive
del mare, delle sue ferie, poi subito dopo devo accompagnare
i suoi genitori che devono prendere il treno
perche' sono rimasti senza macchina, l'hanno distrutta, era mia.
Siamo tutti servi della gleba, e abbiamo dentro al cuore una canzone triste.
Servi della gleba a testa alta verso il triangolino che ci esalta.
Niente marijuana ne' pasticche: noi si assume solo il 2 di picche.
Servi della gleba in una stanza anestetizzati da una stronza,
come dei simbolici Big Jim: schiacci il tasto ed esce lo sfaccimm.
Ehi, guardate un po' chi si rivede.
Hue ciao ragazzi.
Hai la faccia di legno, dove cazzo eri finito?
Ma no, niente, e' che c'ho un esame in ballo e poi non son stato molto bene.
Dicci cosa hai avuto di preciso.
Mah, mi han detto che ho le papille...
Eh??
....gustative interrotte, no, poi c'ho il gomito...
Cosa??
....che fa contatto col piede, non cammi... ieri, c'e'...
Prego??
....mio padre che e' rimasto chiuso nell'autolava... no, no, e' che ho delle
storiacce con la tipa...
Ahh! Lei ti ha dato il due di picche.
Ma no, che cosa dite? Lei mi e' molto affezionata,
solo che ha delle storie col suo tipo
che la rendono infelice e, siccome a lei ci tengo piu' che a me,
ho parlato al suo ragazzo
e l'ho convinto a ritornare da lei...
Ma non starai mica piangendo?
No, e' che mi e' entrata una bruschetta nell'occhio.
L'occhio spento e il viso di cemento,
lei e' il mio piccione ed io il suo monumento.
Servi della gleba a tutta birra carichi di ettolitri di sburra;
cuore in fiamme e maschera di ghiaccio, noi col nostro carico di sfaccio.
Servi della gleba planetaria schiavi della ghiandola mammaria,
come dei simbolici Big Jimme: schiacci er tasto ed esce lo sfaccimme.
Lassame canta'...
"Ciao, senti, hai 5 minuti?
Perche' volevo chiederti due cose... Senti, guarda, sinceramente vado al
dunque subito,
ci sono rimasto molto male perche' ho saputo
che sei uscita con Tafano ieri sera,
e... perche'? Scusa, ti ho telefonato a cena, ti ho detto: ci vediamo?
tu hai detto: no,
devo studiare. E va be', se poi esci con lui... cioe',
perche' non me lo devi dire?
Pensi che sia un problema per me accettare che tu hai una storia? Un uomo?
Vedi qualcuno?
No, non e' un problema per me perche' io ti voglio bene veramente
e non ti chiedo nulla,
anzi, magari sono qui a dirti: se hai bisogno di qualcuno io ci sono.
E allora?
Che cosa devo fare?
Mi vuoi mettere una scopa in culo cosi' ti ramazzo la stanza?"
Aaaahh, ah ah ah ah.
Arriva Elio
Eccomi qua!
Il fratel Elio
Aah ah
Direttamente qui dal varieta'.
Irresistibile, irrefrenabile
Oh oh oh
Chissa' che cosa ci raccontera'?
Mah?!?
Stasera qui con noi, a ruota libera
per farci divertire a piu' non posso
Arriva Elio
Eccomi!
Con la sua orchestra
Eccoci!
Per trasformar la sera in una festra, in una festra, in una festra.
Ehi, ragazzi, sentite qua: Prrrrr
Ah ah ah ah.
Irresistibile, irrefrenabile, tu si' della risata sei il campione.
Arriva Elio
Sono qua
col suo furgone
brum brum
ripieno di allegria e di felicita'
E ne ho in serbo altre fortissime!
felicita', felicita', felicita'.
Ragazza che limoni sola, denoti spigliatezza.
Tant'e' che c'e' chi invidioso ti sussurra cosi':
bea mona, che in veneziano vuol dire che se te guanto te scaveso in quatro
tochi che no ti
mia ca te capisse un casso...
Vai, Riccardo.
Il ragazzo spigliato col borsello che tal puo' definirsi,
lui lo sa che il borsello contiene quel bisogno d'amore che hai tu,
ragazzina spigliata che limoni da sola.
C'e' un amore in ogni borsello.
Se il tuo e' proprio in quello che sfoggia lui
raggiungi il Parco Capello col Tuttocitta':
li' trovi un drappello di uomini col borsello,
ma lui reggera' un cartello con scritto "SONGHE IE".
Ragazza che limoni sola, fermati un momento e ascolta.
Ti ricordi quel ragazzo, ieri al Parco Capello,
che ti guardava negli occhi senza parlare?
Quel ragazzo songhe ie.
Ragazza che limoni sola, limona con fierezza.
Sento che tu, dio bonino,
puoi fare breccia nel cuore di un innamorato con gli occhi di Ben Turpin:
lui per te ha progettato un borsello di vero budello.
Frena quel tuo mulinello.
Ragazzina, io ti vedo gia' donna; sara' l'effetto del budello.
C'e' un amore in ogni borsello.
Se il tuo e' proprio in quello che sfoggia lui,
ritorna al Parco Capello e lo troverai la'.
Ma in quel capannello di uomini col borsello lui solo lo avra' in budello,
e gli altri in finto bue.
In finto bue, in finto bue, in finto finto finto finto finto bue.
O ti fia menitea da soa, faghe veder tuti che ti se sgagioa;
so al Parco Capeo, so sempre a tracoa, el me ripien te fa goa;
versime co a ciave che ti ga in cuor,
fumite un spineo, fame fa l'amor, l'amor sfacia' che nisuni te ga da',
sora go un carteo con scrito so el piu' beo.
Ciuke va dee bone parche' se un furegon,
mi so qua co Elio scavesa' e me faso un trombon.
Oooooo iiiiiiii.
Era un luminoso pomeriggio d'aprile e i due giovani Giorgio e Piero
si incontrarono nella radura di Sherwood.
I ragazzi subito incrociarono i loro peni in segno di reciproca
stima, quando sui loro visi stupefatti si dipinse lo stupore.
Uno dopo l'altro scoprirono di avere dietro di loro Lady Marian.
La ragazza emise un squassante e forte peto.
Quando comincio' a correre, rossa in volto,
i due ragazzi videro un peto dietro l'altro,
sempre piu' potente, e capirono di essere caduti in una trappola.
Nel boschetto della mia fantasia c'e' un fottio di animaletti un po' matti
inventati da me,
che mi fanno ridere quando sono triste, mi fanno ridere quando sono felice,
mi fanno ridere quando sono medio; in pratica mi fanno ridere sempre,
quel fottio di animaletti inventati da me.
C'e' il vitello con i piedi di balsa,
il vitello con i piedi di spugna e indovina chi c'e'?
C'e' pure il vitello coi piedi di cobalto,
c'e' il vitello coi piedi tonnati.
Quattro ne ho inventati, sono gli animali della mia e della tua fantasia.
Ma un giorno il vitello coi piedi di balsa si reco'
dal vitello coi piedi di cobalto.
Gli disse: "C'e' il vitello coi piedi tonnati che parla molto male di te:
sostiene che i tuoi piedi non sono di vero cobalto,
ma sono in effetti quattro piedi di pane
ricoperti da un sottile strato di cobalto".
"Mio caro vitello dai piedi di balsa, la tua storia e' falsa:
l'amico vitello coi piedi di spugna mi ha svelato la verita':
egli ha nascosto una microspia nei tuoi piedi di balsa e nei piedi tonnati,
cosi' ha scoperto che tu, solo tu, sempre tu, anche tu,
nient'altro che tu, proprio tu
sei il vitello dai piedi di balsa inventore di una storia falsa.
Accusavi il vitello dai piedi tonnati e
per questo i tuoi piedi saranno asportati".
Ma la legge prevede una pena aggiuntiva per questo reato:
l'ascolto forzato di: pulun vage susu raula degay...
Nel boschetto della mia fantasia ora c'e' un vitello senza
piu' i piedi che invoca pieta',
quand'ecco che un piccolo amico si avvicina:
"Mi presento, son l'orsetto ricchione
e come avrai intuito adesso ti inculo".
Sono un ragazzo e mi alleno come un pazzo
con le ragazze di tutte le stazze.
Pratico l'anal e l'arte del bondaggio
come si vede nel mio cortometraggio.
Viva il rasierte che e' pratico e diverte
tanto il peloso quanto il non peloso.
Geme lo schiavo, si astiene il perditempo.
Non piu' barriere ma amore a tutto campo.
Anal il bondaggio per rasierte non peloso poi ragazzo come pazzo perditempo
e schiavo geme.
Ma se parliamo d'amore
so quant'e' importante limonare.
Mille maniere d'amare
con gli amici puoi sperimentare
ma bada c'e' uno scoglio d'affrontare,
prima e' necessario limonare.
Ma chi sono? Sono quei matti di Elio e le Storie Tese che,
dopo essere stati a casa, hanno dedicato una musichina.
Viva il contatto tra lingue differenti,
viva il contagio che genera degenti,
viva il limone che e' frutto prelibato,
viva l'imene che e' brutto lacerato.
Docce chiare, docce scure,...
baby buso in fermo posta piu' un barile di vasella.
Ma se parliamo d'amore
so quant'e' importante limonare.
Mille maniere d'amare
con gli amici puoi sperimentare,
ma e' tempo di cartoni giapponesi.
Cartoni animati giapponesi, cartoni animati bulgari.
Alabarda spaziale
....
Cadono la sburra giapponese
Mangiano la terra giapponese
Alga misurata
Voglio i miei cartoni di cobalto
Actaloso e Capitani Allocchio
Cartoni animati giapponesi
Voglio un'alabarda giapponese
fatta di mercurio giapponese
Cartoni animati
....
Fave di fuca
giapponesi
Mario Pastore
....
Elio e le Storie Tese dedicano questa canzone alla Fiat 500.
Come faranno 4 elefanti a stare in una Cinquecento?
Due davanti e due di dietro.
Come faro' a far l'amore in Cinquecento,
con te davanti e il cambio dietro,
turbato dal presentimento di Cinquecento casse integrazioni,
Cinquecento bei milioni,
Cinquecento voti alle elezioni?
Elio e le Storie Tese dedicano questa bellissima canzone alla Fiat 500.
E sono 50000 di bocca e 100000 scopare.
Cinquecento, coi tuoi problemi di avviamento, quell'avventura del momento.
Cinquecento, brum bruuuuuuum. Cinquecento, in camporella Cinquecento.
E il posteggio e' facilitato.
Elio e le Storie Tese hanno dedicato questa canzone alla Fiat 500.
Argento vivo, sbiancate, figu, oklahoma, sigarette, puttano, paciugo,
garelli, smarmittare,
figa, figa pelosa, figlio di puttana, porco dide...
Ma ragazzi, io lavoro tutto il giorno, tiro il carrello, scarico la frutta
dentro nel verziere...
mi arriva il primo fesso con la moto scureggiante e mi sveglia!
Chi e' quel giovanotto indisponente con la Vespa scoppiettante
che disturba la mia pubblica quiete?
Vedo un qualchecosa sul giubbotto, poi c'e' scritto che c'e' scritto?
SG. Chevvordi'?
Che e', Sandro Giacobbe? Impossibile, Sandro non ha lo spessore;
e poi c'ha il mantellino, minimo dev'essere, che so, un illusionista,
un contorsionista. No, ma e' un supereroe.
L'hai detto, matusa. Sono Supergiovane.
Eh, ma ditele prima le cose, no?
Sfreccia, impenna, esclama porco dito,
io rimango abbrustolito dalle fiamme espulse dalla petomarmitta;
motociclo o motocarrozzetta, sgomma, inchioda, va a manetta,
fa cagare addosso i matusa e il governo.
Lui li stordisce con le fiale puzzolenti,
poi li subissa di cingomma nei capelli
e li finisce sputazzando il riso con la penna bic.
Mi piace quel ragazzo. Perche'? Sto diventando forse ricchione?
Ma ditemi in sostanza se c'e' qualcuno che affronti il governo e i matusa
con grinta e simpatica verve come quel matto di Supergiovane.
Supergiovane.
Sburra, pizzette, giornali di donne nude.
Subdolo il governo si avvicina travestito da piscina traboccante di
analcolico biondo.
Un giovane si tuffa nella vasca come un vero Giamburrasca,
ma a contatto con il liquido esclama:
"Vaffancuore, sono stato ingannato. Questo e' il terribile analcolico moro.
Aiuto, Supergiovane!"
Scatta Supergiovane e derapa, soccorrendo il il l l Capotel il Canopeta il
Capotel il Catop Catoblepa, il Catoblepa.
Superdgr e derapa soccorrendo il Catoblepa, che purtroppo sta tirando le
cuoia.
"Addio, Supergiovane. Per me ormai e' finita".
"No!"
"L'analcolico moro e' entrato in circolo".
"Non dire cosi', amico Catoblepa. Ecco, prendi questo!"
"No, ma.. cosa...?" "Ah"
"Ah"
"Sss"
"Ah h h"
"Ah... Catoblepa ?! Catoblepa. No. Assassini. No. Governo bastardo".
Catoblepa Catoblepa, io ti dono le mie Tepa per il viaggio che conduce
all'aldila'.
Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa,
tu mio amico morto, io vendicherotti, tu.
E Supergiovane da' fuoco a uno spinello col quale affumica il governo che,
all'istante,
passa all'uso di eroina e muore pieno di overdose.
Mi piace quel ragazzo. Perche'? Sto diventando forse ricchione?
Ma ditemi in sostanza se c'e' qualcuno che affronti il governo e i matusa
con grinta e simpatica verve come quel matto di Supergiovane.
Supergiovane.
In un tripudio di miccette il governo esplode e i suoi brandelli in
cielo compongono la scritta ZIO CANTANTE,
che sta a significare lo scorno dei matusa
mentre i giovani limonano felici esaminando giornali tipo Lando,
che ritornano alla luce dopo un'era di arbitrario oscuramento,
grazie al provido intervento che opero' quel sacramento di Supergiovane.
Supergiovane, Supergiovane salva il giovane, libera la giovane.
Super, super supergiovane.
Cantiamo la nostra gratitudine
- gratitudine gratitudine -
a questo raro esempio di rettitudine perche' siamo una moltitudine.
Super, super, super, super, supergiovane.
E ora cantiamo la nostra longitudine, latitudine
- latitudine -
Cosa c'e' nel mare?
La torpedine.
Cosa c'e' in Friuli?
Trieste e Udine.
Bravi.
Grazie.
Prego.
Bravo.
Grazie.
Tenchius.
Tenchius.
Fenchius.
Fenchius.
Tenchius supermuch!
E non e' finita: per festeggiare, offro cocacola con l'aspirina a tutti.
Yeh.
E fra dieci minuti voglio vedervi tutti in acido.
Yeh.
E ricordate: ovunque ci sia un giovane in difficolta',
ovunque ci siano persone, cose, animali, citta', fiumi, fiori, governi,
marche di automobili
che cerchino di limitare la vostra gioventu',
la' ci sara' lui con le sue miccette sempre accese.
Perche' Supergiovane e' allegria piu', Bulgaria piu', sciatalgia piu' piu' piu'.
Fave, fave, fuca, fuca.
Stappa stappa stappa stappa stappa dai.
Stappa stappa stappa stappa stappa dai.
E' allegria, e' simpatia, e' sciatalgia.
Siamo forse secchioni? No.
Siamo forse matusa?
No.
Siamo forse governi?
No.
Siamo forse checchineris?
No.
Siamo forse bulicci? Iarrosi? Buhi? Puppi? Posapiano? Orecchioni?
Mangiatori di fave? Orrendi? Rammendati? Giuisci? Meiusi? Magutti?
Fenderi? Finestrati? Oietti? Samanettati? Rautiti? Semeiuti?
No.
Aperitaviti?
No.
Aperitivi?
Si.
Salve, lasciate se volete un messaggio dopo il beep:
"Voglio avvisarvi che le ragazze di Bologna che domani verranno a Milano
sono tutte minorenne,
percio' non vorrei che ti trovassi qualche sorpresa. Regolati."
Tu, cinque giorni di tristezza e poi corri incontro alla vita.
Tu, - io ? - col tuo paracadute, ti getti in volo e vai - zo vuoi ?
atterri nel giardino di casa, poi ti muovi sicura e fresca come in un
mattino di primavera.
Nella tua cameretta c'e' un signore che aziona la pressa suoi tuoi piccoli
amici di ovatta che invocano aiuto, ma lui te li ruba e va via.
Tu piangi e insegui i tuoi morbidi teneri, fradici tappi per la figa pelosa.
E da oggi, i tuoi tappi per la figa pelosa li trovi anche
nella confezione magnum da ottanta pezzi; i suoi bei sigaroni morbidoni.
Ma vorrei farti una domanda: ti sei accorta che io sono un ometto?
E vorrei fartene un'altra: hai le mestruazioni?
Shh. Dormi ora. E' tutto finito.
Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualita'.
Essere donna oggi, vivere il prodigio del tuo ciclo mensile ostentando
sicumera.
Essere donna oggi, aspirare al ruolo che la storia ti deve:
quello di simpatica, paciosa, imprevedibile nocchiero di un veliero
proiettato verso il mare del duemila al grido di "Cazzo, subito".
Essere donna oggi, non piu' cagafigli, bensi' dolce e caparbia cagatrice dei
tuoi figli.
Come Loretta Goggi nella Freccia Nera, o in Maledetta Primavera mente
autonoma.
Donna, roccaforte quando il flusso e' piu' copioso, sbarazzina quando e' il
caso
o marangona di un clitoride mai domo, al grido di "Hah ggh aaaa ssiiii".
Ma vorrei farti una domanda: ti sei accorta che io sono un ometto?
E vorrei fartene un'altra: hai le mestruazioni?
Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualita'.
Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualita'.
Piccole donne, grandi labbra; piccolo uomo grandi labbra apprezzera'.
Probabilmente non mi accoppio, ma le tue trombe di Falloppio suonero'.
Protagonista del tuo wurstel di cotone.
Rochenrol pam pam gapstei abuda A u.
Lui si chiama Pork e guida una Ford gialla del '56
con i Turbo ai finestrini placidi e le tendine parasole sul lunotto
posteriore,
e ogni sera lui tornera' da lei.
Lei - oh yes - si chiama Cindy e incassa tanti dindi,
e Pork lo sa percio' la sfrutta placido.
Le dice: "Vai sulla tua strada, Cindy, vai sulla tua strada. Cindy vai, e
Cindy vai vai.
Vai-v-vai v-vai v-vai-vai, vai-v-va-vai v-vai v-vai.
Ma non prendermi la Ford perche' ha le ruote in lega e l'albero a basso
momento di inerzia,
e ho paura che me la rovinerai, che me la rovineraieaou".
Lui si chiama Pork, e al suono della sveglia si alza controvoglia,
si lava i denti, fa colazione placido, poi prende la sua Ford,
esce dal garage, saluta la sua Cindy, le requisisce i dindi;
lei e' un po' debilitata perche' ha la figa spanata.
Vai vai vai vo vai vo vai vo vai vvo vai vo vai vi vo vaiv.
Nai-n-nai n-nai-n-nai-n-nai-n-nai n-na-nai n-nai n-naii.
Rochenrol pam pam gapstei abuda A u.
I umorismo I umorismo kusch umorismo. Sdreveide! Mismese gatchetene boghers
chetegossuve'.
Pretzdavemivi Elio e le Storie Tese. Ha ha ha ha.
Grazie... Grazie al Coro Femminile di Stato della Radio e Televisione
bulgara
che ha portato in Italia finalmente un ballo a misura d'uomo,
piu' umano, piu' vero.
Piu' umano, piu' vero.
Un ballo sincero.
E' un ballo sincero.
Eh, certo, vista la situazione internazionale noi abbiamo dovuto
promettergli Ramaya (Ramaya)
pero' amici vi assicuro che ne e' valsa la pena.
Diu' diu' diu' diu' diu' diu',
diu' diu' diu' diu' diu' diu'. Iu'.
Diu' diu' diu' diu' diu' diu',
PIPPPERO
diu' diu' diu' diu' diu' diu'.
Zieoung.
Diu' diu' diu' diu' diu' diu',
diu' diu' diu' diu' diu' diu'. Iu'.
Atinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc.
PIPPPERO.
Evviva l'Italia, evviva la Bulgaria che ci ha fatto dono del PIPPPERO;
ruotiamo le dita e uniamo le falangi, questo e' il ballo del PIPPPERO;
amici servizi segreti bulgari, non sparate piu' al papa ma dedicatevi al
PIPPPERO.
Popolo bulgaro - iu' -. Popolo italiano.
Servizi segreti bulgari e italiani, via.
Sentite come pompa il PIPPPERO.
Diu'. Ruotate le dita. Unite le falangi.
Bene, ora ripetete con me piu' umano piu' vero.
Piu' umano piu' vero.
E' un ballo straniero.
E' un ballo straniero.
Qui l'atmosfera sa di PIPPPERO.
Qui l'atmosfera sa di PIPPPERO.
Se in discuteca balli u Pippperupippero.
Se in discuteca balli u Pippperupippero.
Molto bene, ora da sole.
Piu' umano piu' vero.
E' un ballo sincero.
E la tua estate sa di PIPPPERO - molto bene -.
Non senti come pompa il PIPPPERO?
Pompa. Pompa. Pompa. Pompa. A tinc etc.
Dio bono come pompa il PIPPPERO.
Diu'. Piu' umano, piu' vero.
E' un ballo sincero.
A ba ba ba, a ba ba ba.
Piu' umano, piu' vero.
E' un ballo sincero.
Piu' umano, piu' vero.
State ruotando le dita? State unendo le falangi?
State stringendo amicizia con persone che hanno il colore della pelle
diverso dal vostro?
Bravi. Ora e' il momento di cantare a squarciagola:
Ramaya, Ramaya, Ramaya rarra'.
Il PIPPPERO e' una ballo che io e te balliamo se l'amore c'e',
e l'amore c'e' se guardi me.
Bugiardo io, bulgaro in te, bugiardi noi, sperando che l'amore c'e' se ballo
in te.
Tu balla in me e saremo okay.
Piu' umano, piu' vero.
E' un ballo sincero.
Ehi, coro delle voci bulgare, io posso offrirvi qualcosa di molto meglio di
un semplice Ramaya:
potrei darvi Kung fu fighting di Carl Douglas. Gnacchisna'.
Fly robin fly? Non vi interessa? Gnacchisna'.
Voi forse preferite il meglio dei Tavares? Gnacchisna'.
Ali shuffle? Niente? Gnacchisna'.
Disco Inferno? Gnacchisna'.
Qualcosa di Cerrone? Gnacchisna'.
Oppure Boney M.. Gna. Tipo Ma Baker, Daddy Cool, Rasputin. Gnacchisna'.
Niente? Disco Duck? No Gnacchisna'.
Gimme Some? Gnacchisna'.
Qualcosa degli Oliver Onions, tipo Sandokan, Orzowei? Niente?
Cuba dei Gibson Brothers, dai.
"Dai, Cuba dei Gibson Brothers va bene, ma dopo.
Bravo Elio, bravo Fogli, bravi Chieftains, bravi tutti, bello il budello,
ecc.,
belle le sonorita' molto intense, come l'altra volta, mi piace.
Sai cosa non m'e' piaciuto? Posso dirtelo?"
"Dimmi, dimmi"
"Il finale del vitello"
"Si'?"
"Cioe', bello il vitello, bello il finale, pero' questo orsetto che arriva e
dice...
posso dire la parola?"
"Si"
"Ti inculo"
"Eh..."
"No, l'hai detta tu!"
"E allora?"
"Perche'? Cioe', cosa succede..."
"Ehhh"
"...dopo?..."
"Dopo"
"Ehhh"
Amico orsacchiotto, ti vedi barzotto e sento uno spinotto.
- Non avere paura mai -
Se questa avventura da un lato mi attira, dall'altro mi spaventa un po'.
- Del tuo giovane corpo -
Ma questa in fondo e' la vita mia
- Bovino -
ed io vivo con gioia
- Corpo nato per l'amore -
questa mia condizione di vitello busone
perche' ho capito che io, solo io, sempre io, anche io, nient'altro che io,
proprio io
ero il vitello dai piedi di balsa inventore di una storia falsa,
ma tu mi hai trasformato in vitello busone,
e quel buso marone che bello sapere che c'e'.
Il vitello dai piedi di balsa,
ba ba ba ba ba ba ba ba balsa,
il vitello dai piedi di balsa
ha composto una canzone salsa.
Urna, urna, uuh, mettimi nell'urna, urna, uuh.
Urna cineraria, mettimi nell'urna funeraria, urna elettorale, mettimi
nell'urna patatosa.
68: asino cotto. 47: la morte viene silenziosa come un'alce,
dai vivi ci separa con il taglio di una falce;
viene silenziosa come un'alce, separa con il taglio di una falce.
Lo disse Foscolo, lo ribadisco: della vita il fulcro e' il sepolcro;
fulcro, sepolcro, fulcro, ribadisco che e' un sepolcro.
E c'e' qualcosa nell'aria che mi dice che io periro'.
O presto o tardi lo so che accadra'
ma la cosa non mi turba, ho un solo desiderio:
voglio una degna sepoltura
quando la morte verra' e mi ghermira',
una tomba linda e duratura
che mi preservera' dall'umidita'.
Ghermira'. Hu hu hu hu.
Seguono per i piu' colti alcuni brani tratti da "I sepolcri" di Ugo Foscolo:
"Sol chi non lascia eredita' d'affetti poca gioia ha dell'urna".
Urna urna uuh, uuh; mettimi nell'urna urna uuh.
E c'e' qualcosa nell'aria
qualcosa nell'aria'
che mi dice che io moriro':
ho nel corpo una scoria, nell'intestino crasso, nel tenue e nel duodeno.
Padre Luca. Sento nel mio corpo delle scorie che mi minano.
Baby Fuca.
Odo l'uomo del Giappone che mi dice:
Ufo Robot, Ufo Robot.
Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole,
tra le stelle sprinta e va.
Tra le stelle sprinta e va.
Mangia libri di matematica, insalate di cibernetica e ripete: sedici, il culo.
Il culo.
Ma mentre parlo tu non mi ascolti.
I casi sono due: o non mi ami piu' o sei morta.
Propenderei per la seconda ipotesi perche' emani un fetore nauseabondo.
E allora penso che tu voglia una degna, degna, degna sepoltura
perche' la morte e' arrivata e ti ha ghermita.
Una tomba linda e duratura
che ti preservera' dall'umidita'.
Urna, urna, uuh, mettimi nell'urna funeraria, urna elettorale, mettimi
nell'urna patatosa.
Amore, amore, aaa. Ciao, aaaaaa; si' devi mettermi nell'urna,
miettime, miettime, nell'urna.
77, tette tette: le gambe delle donne.
23 uah oh ooh: un tram.
Aaaaaah 24: un altro tram.
96: l'autobus ha ha ha ha ha, hu hu hu hu.
15: l'amore perpetuo che unisce la coppia per molti anni infiniti.
64: gli anni di Bellugi. Ha ha ha ha. He he he he.
Arrivederci
- Ciao amici! -
arrivederci, fra poco questo disco finira'.
Ma siam sicuri che la nostra ilarita' per lungo tempo vi accompagnera'.
Ridere, ridere, fatica vivere, la gioia di noi giovani si sa e':
saltare, brasare, fornire, forgiare, irrompere in un bagno a Cagliari.
Ma la gioia di noi giovani e' anche sapere che fra una settimana sara'
ancora sabato
e noi potremo stare fuori fino a tardi, tipo fino a mezzanotte e mezza! O
all'una!
E' ancora sabato, e poi domenica, i giorni in settimana sono sette;
noi siamo cinque, poi sono sette e cinque piu' sette fa dodici, dodici,
dodici.
"La barzelletta del fantasma Formaggino.
C'e' un italiano, un francese e un inglese. Che devono stare una notte...
fanno una gara:
devono stare una notte dentro un castello dove ci vive il fantasma
Formaggino.
Allora tutti dicono: oh, non ce la fai, non ce la fai, a tutti gli altri
due.
Eh... va be', va be', vediamo se non ce la faccio.
Inizia l'inglese e dice... sta li' cosi'... poi a mezzanotte arriva e dice:
sono il fantasma Formaggino! E lui: aahhh! Scappa e se ne va via perche'
s'e' spaventato.
Poi arriva il francese, il giorno dopo, e a mezzanotte dice:
sono il fantasma Formaggino!
E il francese si spaventa moltissimo e scappa via perche' s'e' spaventato.
Al terzo giorno arriva l'italiano e fa: figurati se...
Arriva l'italiano, a mezzanotte si sente: sono il fantasma Formaggino!
E l'italiano: e io ti spalmo sul panino!
Ah ah ah
Hai capito? Cioe', e' simpatico."
"E poi com'e' che finisce?"
"No, e' finita. Cioe' si chiama Formaggino..."
"Ah..."
Ciunga ciun ciunga ciunga ciun ciunga ciun ciunga ciunga ciunga ciun ciunga
ciun ciunga ciun ciunga.
Stavo andando a cento all'ora per trovar la bimba mia che non c'era,
ma il motore si e' fermato nel bel mezzo della via.
Hai messo l'antigelo col freddo che fa?
Si'.
Hai visto se il livello e' fra min e max?
Si'.
Ma il mio vano motore e' troppo vano e poco motore; lo illuminero',
sei forte Papalli,
con una candela di cera che non c'era.
Decidetti percio' di inoltrarmi in mezzo al bosco,
ma non c'era un sentiero gia' battuto e la nebbia gia' saliva.
A un tratto vidi due corpi stesi che mi sembravano inanimati,
ma che morti non eran.
Erano l'inglese e il francese delle barzellette.
Fu allora che scivolai su qualcosa che mi sembrava un pezzo di merda ma che
merda non era.
Era un pezzo di pane sul quale era stato spalmato un formaggino.
Sdraiato sopra il prato mi domandai dove fossi capitato,
e allora mi risposi cosi':
sono capitato sopra un prato dove mi son domandato: "dove sono capitato"?
Ecco la risposta al mio quesito: sono capitato sopra un prato dove sono
scivolato.
Aiuto. Mi sono bloccato.
Sono in un circolo vizioso. Sono socio.
So cio': ero nel mondo delle barzellette e stavo assistendo al finale della
barzelletta del
Fantasma Formaggino, dove l'italiano vince mentre l'inglese e il francese
perdono.
Al risveglio di costoro chiesi dove fosse l'italiano che non c'era;
mi risposero quando avro' voglia io mi risposero' pero' adesso no,
mi tengo la moglio che ho, la moglie che ho.
In effetti l'italiano era andato dentro un'altra barzelletta,
quella dove un orologio vien gettato da una torre e si fa a gara a chi lo
prende prima ch'esso tocchi terra spaccandosi.
E allora l'italiano te lo porta un'ora indietro, poi raggiunge il
marciapiede sottostante
in largo anticipo, raccoglie al volo l'orologio ed in sostanza vince, vince,
si', l'italiano vince, e con lui vince l'Italia intera.
E se uno svizzero ti dice: "Italiano pizza spaghetti mandolino mamma,
mamma lo sai chi c'e'? E' arrivato il merendero",
tu non arrossire e non abbassare il capo, ma digli:
primo, tu non prendi parte neanche a una barzelletta.
Due, treno dell'amore portami con te,
qua trovi la gioia, cinque inate il fiume, sei.
Questo era un'esempio dell'arguzia che ci permette di spopolare nelle
barzellette.
Non e' soltanto l'amor che regna nella nostra splendida terra, ma torniamo
nel bosco.
I due uomini nel bosco nel frattempo avevan deciso che era giunta l'ora
della riscossa
nei confronti dell'italiano.
Mi fecero cosi' travestire da Fantasma Formaggino per trarre in inganno
l'italiano:
quest'ultimo credette di trovarsi a tu per tu con il fantasma del Fantasma
Formaggino.
A quel punto pronunciai le fatidiche parole: "Sono il Fantasma Formaggino
io".
"Impossibile" - disse lui - "ti ho appena spalmato"
Evidentemente no - dissi io - se no non sarei qui.
"Beh, io ti spalmero' ancora, e gia' pregusto il tuo sapore sul panino".
No no, non mi spalmerai perche' del coltello buon uso non fai.
Per mano di inglese stavolta cadrai, per man di francese scherzato verrai.
Permani pure della tua opinione, ma su quel panino non mi spalmerai.
Giammai, giammai, non lo spalmerai.
Su questo panino non lo spalmerai.
Giammai, giammai, non lo spalmerai.
Su questo panino non mi spalme, mi spalme, miss spalme.
I te vurria vasa'.
E l'italiano cantava, cantava, e alla fine le disperate invocazioni giunsero
alle orecchie del suo divino protettore,
il dio della barzelletta, che disse:
"Tu hai osato modificare il finale della barzelletta del Fantasma
Formaggino,
ed io che di mestiere faccio il Dio non posso soprassedere a questo vizio di
forma".
Gino Bramieri e' molto piu' indulgente. Ti prego, sii accondiscendente e
concedimi l'amnistia.
"L'amnistia? Eh, no! Tu morirai della stessa morte che tocco' al tuo
predecessore,
cioe' il Formaggino, diciamo, e fra le risate a profusione verrai spalmato
su quel panone
con un coltellino. Te', beccati questo. Prrr".
E questa e' la descrizione della mia morte.
Bravo, ce l'hai fatta.
Eccoti l'introduzione di Servi della Gleba.
Lei e' bella dentro, lei e' sensibile;
piu' dolce di uno sfacciottino di papa' Barzotti.
Cammina a una spanna da terra
come un hovercraft d'amore;
io l'accompagno alla mostra del Pinturetto
anche se in realta' preferisco di gran lunga il Tinturicchio,
poi torno a casa e - con un cuscino sulla faccia -
penso a lei ascoltando al buio F. De Gregori e,
dato che lei salutandomi mi ha baciato nelle vicinanze
dell'angolo esterno della bocca,
ritengo a ragione di avere delle possibilita'.
Poi la osservo dalla mia finestra muoversi leggera
come un gavettone di idrogeno
in direzione del mio amico Furio Terzapi,
e infilargli in bocca due metri di lingua,
la lingua dell'amore,
ma io - caro diario - sono in una botte di ferro
perche' lei mi ha assicurato che non lo ama.
Anzi, mi dispiace per lui perche' magari poveretto
si fa delle idee.