Verona - Teatro Tenda - 02/04/98
Premessa doverosa: i proventi del concerto saranno devoluti per operare due
bimbi della Bosnia. Forse anche per questo il biglietto costava solo 15.000
lire. Ad ogni modo il teatro tenda era gremito, non si trovava piu' un
biglietto a pagarlo oro, argento, mirra, ecc...
Bisogna dire anche che il luogo dove e' situato il teatro tenda (ex magazzini
generali, vicino alla fiera) e' probabilmente la coppia di ettari urbani piu'
BRUTTI della provincia di Verona, e ricorda uno di quegli scenari
post-atomici, tipo ultima scena di Robocop nella fabbrica abbandonata. E' un
disastro. Si puo' pensare di prendere delle malattie soltanto passandoci in
macchina, ma non importa. E pensare che Lunedi' 6 gli Eelst saranno a Bologna
al teatro Medica Palace (ovattato, sterile e pulitissimo teatro in centro
pieno dietro alla via Ugo Bassi, forse non proprio adatto al genere del
complessino, come vedere Pavarotti alla "Sagra del maiale").
Detto questo veniamo alla musica. Alle 20:50 sale sul palco il gruppo
spalla, "I nuovi cedrini", classica esibizione sine infamia e sine lode di
un gruppo locale (credo) con diversi sostenitori o parenti in mezzo al
pubblico. Qualche stecca, ma tutto sommato se la sono cavata. La loro
esibizione termina verso le 21:30. Da quel momento fino alle 22:00 una serie
di PEZZI (i soliti intermezzi che si sentono intanto che si aspetta il
concerto) abbastanza FASTIDIOSI, di cui ignoro autori, titoli, copertine,
ecc.. . Il pubblico si e' rotto le balle ad aspettare mezz'ora (tra l'altro,
un caldo della madonna), ma alla fine ne e' stato ripagato.
Alle 22 esce Elio (con la parrucca) con il complessino (senza parrucca),
promettendo canzoni in playback e ospiti internazionali.
Subito un pensiero a FONOPOLI, di cui Elio porta fiero la maglietta, ma che
"nessuno sa cosa sia [Elio dixit]" (stessa citazione del concerto di Modena
o Ferrara, non ricordo bene, l'estate scorsa).
Si parte con LA VENDETTA DEL FANTASMA FORMAGGINO, LO STATO A LO STATO B,
BORN TO BE ABRAMO, poi, siccome "il nostro obiettivo era di raggiungere la
temperatura di 27 gradi, ormai siamo a 41, e' meglio che ci calmiamo un po'..
", si va avanti con ABBECEDARIO (non la sapevano in tanti..), poi L'ETERNA
LOTTA TRA IL BENE E IL MALE (Elio ancora una volta nella parte della Nasty
Sciura). Ancora indietro con ESSERE DONNA OGGI (senza la prima parte, chissa'
perche'), e un pezzo che "fondamentalmente non vuol dire un CAZZO", NE' CARNE
NE' PESCE. Saltano fuori a rotazione i cartonati di Proce e Solieri, Brando,
Antonacci, Bryan Adams, LIFTIBA (errore voluto) che accompagnano, fanno
piccole parti o assoli di chitarra. Elio dice che Brando non ha voluto
niente per partecipare, e che Bryan Adams vuole portargli via Cesareo (di
cui tesse continuamente le lodi) alla fine del tour, ma lui col cazzo che
glielo da'. Inoltre l'ospite a sorpresa e' sempre Christian Meyer (il
batterista), annunciato almeno 7 o 8 volte.
Saluta anche le Fave presenti tra il pubblico, dicendo di aspettarli dopo
il concerto.
Segue IL VITELLO DAI PIEDI DI BALSA + VITELLO REPRISE, con ascolto forzato
di LA MACELLAZIONE.
Un attimo di silenzio quando Elio annuncia che il concerto servira' per
raccogliere i fondi per i due bimbi Bosniaci, uno spettatore dice qualcosa e
si prende puntualmente della Faccia da Pirla con sputo finale incorporato da
parte del nostro Elio. Segue ovazione. Questi pare infastidito anche dai
soliti coretti "Elio, Elio, ...", ai quali ribatte: "Ragazzi sto lavorando e
voi mi rompete le balle. Pensate se andate in fabbrica, da un operaio che
lavora al tornio, andate li' e gli dite 'Gianni, Gianni, ...' mentre lavora.
Lui si sconcentra e si rompe le balle..." .
Si prosegue: EL PUBE (alcuni ballano la Salsa in mezzo al pubblico),
PIPPERO, UOMINI COL BORSELLO, JOHN HOLMES, poi ovazione per SUPERGIOVANE
(vespa nuova, solite GAG e insulti di Mangoni).
Il complessino esce dal palco, torna (dopo i soliti 2 minuti scarsi) Faso
che si produce in un solo di basso alla Marcus Miller che precede Milza
(eseguita in modo impressionante, molto GENESIS vecchi tempi). Ancora avanti
con ALFIERI (versione con la parte di Faso diversa), INTROSERVI + SERVI
DELLA GLEBA e finale solito con TAPPARELLA con Cesareo sempre piu'
pirotecnico e trascinante.
Il concerto finisce alle 11:50 (quasi 2 ore, non male). Gli Elii fanno
capolino dal retropalco verso le 12:50, prestandosi agli autografi, le foto
e 2 chiacchere con gli ormai pochi irriducibili rimasti (tra i quali il
sottoscritto e fidanzata che chiede illuminazione sul Pene d'Ebano, ma e' un
discorso un po' complicato).
La serata finisce per molti (tra i quali anche che vi scrive) con la
scoperta di non avere piu' l'autoradio nella propria macchina, pazienza,
unica nota stonata di una bella seratina di musica nel Veneto Bianco e
Operoso...
Testo: Luca Della Corte - Foto: Helmuth