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Intervista di Metal Edge Malgrado la pubblicazione di 5 album in studio, qui in America il gruppo tedesco R. resta un enigma. In marzo l’ultimo lavoro, “Rosenrot”, ha finalmente raggiunto gli scaffali dei negozi: un’uscita posticipata in America, preceduta da 3 video che peraltro non saranno mai trasmessi dalle nostre televisioni. La barriera linguistica che separa questi artisti dal loro pubblico è una delle ragioni per cui i R. restano un rompicapo per i fans americani. E’ necessario qualcosa in più di una conoscenza della lingua a livello elementare per attingere al significato letterale e figurato delle canzoni dei R., essendo queste ultime praticamente tutte in tedesco. E se da una parte la possibilità per i fans di interfacciarsi a livello testuale sia per questo motivo quasi impossibile, dall’altra c’è l’opportunità di un apprezzamento della band più semplicistico. Gli Americani potranno anche avere un approccio più semplice con questi artisti, ma i R. sono tutto tranne che “semplici”. Il chitarrista Paul Landers descrive molti dei testi come contenenti “svariati giochi di parole che si prestano a più interpretazioni. Se si vuole accedere ai livelli più reconditi, la comprensione della lingua tedesca serve davvero. Si perde molto con la traduzione”. Anche se nelle traduzioni qualcosa rimane per strada, Landers sottolinea come i R. “non siano una band attenta ai contenuti politici o religiosi; ci piace provocare per quanto possibile. L’unica eccezione, per quanto riguarda la politica, è stata “Amerika”, ma anche in quell’occasione si è solo fatta dell’ironia sulla situazione del momento. Più che “politici”, siamo ironici; la gente spesso fraintende la nostra ironia perché nascosta dietro ad una maschera inquietante. Uno dei temi che affrontiamo più frequentemente nei nostri testi è il lato oscuro dell’amore e delle relazioni”. Due dei tre video che non saranno trasmessi trattano proprio questo “lato più oscuro” di cui parla Landers. In “Mann gegen Mann” si alternano immagini dei R. nudi (con la sola eccezione del cantante TL, che non poteva coprirsi con nessuno strumento) con altre di un gruppo di uomini altrettanto nudi. Alla fine T si trasforma in una specie di demone e viene fatto sfilare sui corpi. Il secondo video in questione è quello di “Rosenrot”. La title track sarà il primo singolo ad essere pubblicato in America, ma anch’esso non sarà trasmesso in televisione. La band si presenta nei panni di un gruppo di predicatori itineranti; il tema centrale è quello della violenza carnale su minorenne [??? N.d.t.] e in alcune immagini i membri della band appaiono intenti a flagellarsi con cilici. Nessuna sorpresa, quindi, se la televisione americana non intende passare in rotazione questi video. Secondo Landers “anche in Europa la mannaia della censura si è abbattuta su “Rosenrot”, e “Mann gegen Mann” non va in onda prima delle 10.00 di sera”. Per quanto possano avere un effetto “disturbante”, è certo che i video contribuiscano ad incrementare l’alone di mistero che circonda questo gruppo. Pochi hanno capito che cosa siano effettivamente i R. come band, ma, secondo l’ottica degli stessi R., “gli Americani sono sempre stati molto più aperti dei tedeschi”, dice Landers. “Si concentrano sulla musica e sulla band, piuttosto che sui nostri elementi di “germanicità”. Essendo quindi l’attenzione calamitata sulla musica e sugli artisti, i fans non restano certo delusi. “Rosenrot” è costruito prevalentemente su pezzi che non hanno trovato posto sul predecessore “Reise Reise”. Landers continua: “Il modo migliore di porsi nei confronti di “Rosenrot” è considerarlo come una continuazione di “Reise Reise”. Animato dallo stesso sound intenso e pesante dei precedenti lavori, Rosenrot presenta anche alcuni pezzi nuovissimi. Troviamo nuovamente una voce femminile, stavolta nel duetto della canzone “Stirb nicht vor mir (don’t die before I do)”. La ballad vede la partecipazione di Sharleen Spiteri. Un altro pezzo degno di nota è “Te Quieto Puta”, per la quale la band abbandona la lingua madre e canta in spagnolo. “Te Quieto Puta” mescola il classico sound R. a fiati spagnoleggianti. “Zerstören” e “Benzin” sono due dei pezzi più duri dell’album, mentre “Feuer und Wasser”, “Spring” e “Ein Lied” aggiungono al lavoro un lugubre tocco dark. Per quanto potente sia la loro musica, i R. dal vivo hanno un impatto ancora maggiore. “Per noi si tratta effettivamente dell’allestimento di un vero e proprio show” dice Landers “All’inizio non ne eravamo consapevoli, ma poi tutto si è evoluto ed è cresciuto negli anni. Siamo veramente tra le pochissime band esistenti che usino così tanti effetti dal vivo, ad l’eccezione dei Kiss. Nell’ultimo tour abbiamo cercato di ridurne il numero, con il solo risultato che alla fine li abbiamo duplicati”. Dato che il disco poteva essere una novità per i fans americani, l’America è stata lasciata fuori del tour promozionale di “Rosenrot” [??? N.d.t.] e al momento la band non ha in programma di girare gli USA con il nuovo lavoro. Si dichiarano però ansiosi di farlo nei prossimi tour. “Adesso per noi "è un momento di pausa. Ci piace quello che facciamo e non vogliamo ”bruciarci”, continua Landers. “Dopo il break registreremo il prossimo disco e non appena possibile verremo negli Stati Uniti”. Nel frattempo i fans dei R. potranno godersi un po’ di esibizioni dal vivo con il DVD di prossima pubblicazione che, stando alle dichiarazioni di Landers, “dovrebbe uscire quest’estate. Sulla copertina compare la foto dei fans e dobbiamo prima sistemare le cose con il copyright. Non vorremmo essere citati in causa da qualcuna delle persone ritratte. Una volta risolto questo problema, faremo uscire il DVD. E salvo imprevisti arriverà anche negli Stati Uniti”. Sarà anche possibile che, dopo 5 album in studio, un live e un DVD, i Rammstein in America non siano stati ancora perfettamente capiti, ma gli Americani non sono i soli. Anche con i fans europei l’intesa non è stata immediata. All’inizio la band si è sentita boicottata, perché i tedeschi non riuscivano a penetrare i vari livelli compositivi della loro musica. “Ma con il tempo veniamo apprezzati e compresi sempre di più. La gente ha cominciato a rendersi conto di che cosa siamo. Ora in Europa suoniamo davanti a 10.000 persone per volta. Non siamo così forti negli Stati Uniti perché non siamo altrettanto conosciuti. Siamo ancora un po’ un oggetto misterioso qui…e la cosa ci piace.” |