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Glasgow, SECC, 16/07/2005 by Karmilla
Un millisecondo dopo che i Rammstein hanno lasciato il palco del Wuhlheide sono entrata in violenta crisi d'astinenza, così, non appena è stato lanciato il sasso nello stagno di Glasgow, mi sono fatta due conti a razzo (anzi, non ho fatto nessun conto) e mi sono fiondata con un carpiato alla Di Biasi sul volo RyanAir da Pisa di sabato mattina. Qualche rituale gomitata nei denti tra passeggeri per mettere le chiappe sui posti buoni e poi via, verso la Scozia. Crolliamo fulminati (io e il mio omo) e russiamo come cervi fino all'atterraggio (siccome ero un po' in ansia, mi sono svegliata alle 4.30 'non si sa mai e se poi c'è coda in autostrada? Menate al check-in? E si perde il volo? Non sia mai detto'). Comunque tutto bene; rotoliamo in pista a Prestwick e partiamo al galoppo verso l'ufficio AVIS, ritiriamo il macinino che ci porterà a destino e ci farà pure da camera d'albergo (sì, lo so, suona un po' da pezzari ma i prezzi del Regno Unito non hanno senso della misura, soprattutto in merito a cibo e alberghi, meglio bivaccare in parcheggio e poi il volo di rientro partiva alle 7) e sprintiamo verso Glasgow. Due mugugni per 'sta cacata di volante a destra non sono mancati 'belin', ma non potete fare le cose come tutti gli altri? anche qui in Albione? Ci siamo quasi, anzi no, lo svincolo che dovrebbe immetterci praticamente nel parcheggio del SECC è chiuso per lavori e te pareva? che culo! Ce la sfanghiamo con un mezzo giro dei misci. A noi due SECC: veramente una figata di centro congressi e annesso spazio espositivo con sale da concerto. Ore 14 locali: siamo la quarta macchina che parcheggia nello spazio riservato 'Rammsteeen', come dicono da 'ste parti. Taci che siamo in tempo per una congrua pole position per capottarci sulla transenna. Macchè, dentro sono ovviamente già accampate le legioni di irriducibili locali.. Pazienza. Ritiriamo i biglietti al boxoffice e ci mettiamo diligentemente in coda (e guai se sgarri, ti inceneriscono). Il tempo passa veloce, arriva l'ora X. Sciamiamo all'interno della Hall 4: tutto parterre, con tendoni neri che isolano la zona delle tribune, interdetta al pubblico. Non so se qualcuno è mai stato a sentire un concerto al Palasport di Genova, anche qui si andava di tendoni, però c'era un'acustica di merda e alla fine preferivi buttarti in mare che continuare a sopportare lo strazio.. Il tragico dubbio c'è venuto insomma, in generale, dalla seconda fila gloriosamente conquistata non è che si senta benissimo comunque, ma certo la sensazione è che altrove. Meglio se ci fosse stato meno riverbero. Non che la cosa abbia guastato il piacere. La sala comunque s'è riempita in un attimo; certo non c'era la gente di Berlino o anche di Milano, ma alla fine un 6000 persone circa gremivano il locale. Niente supporting act: l'annunciato anonimo special guest in cartellone è stato abortito da subito, o forse liquidato in un secondo momento, non è che se ne sia sentita la mancanza. Per ovvi motivi il palco è un po' più compatto nell'allestimento (versione Milano) e anche qualche numero è stato leggermente ridimensionato: del resto non ci vuole una laurea per intuire che i 'lacrimogeni' di Asche zu Asche non sarebbero salutari al chiuso. 20.20: ecco i roadies con torce e mazze. E anche il SECC di Glasgow esplode di entusiasmo. Belin, quando tirano giù il tendone sulle note di Reise Reise e poi te li spari tutti lì sopra da Schneider, io me la faccio sotto per la contentezza!! Sono tutti arrazzatissimi, e Tillone santo di mamma mi pare anche un po' su di giri. Non gli si è guastato l'umore nemmeno quando, più avanti, è stato centrato in pieno viso da uno di quei candelotti fluorescenti da campeggio tirato sul palco da qualche cretino nelle retrovie (ripicca per la pioggia di bottigliette del Wuhlheide!;))))): praticamente di granito, fermo immobile dalla porta del rein-raus, rimasta spalancata tutta la sera! E poi giù una girandola di boccacce, smorfie, balletti, e incomparabili raffiche di headbanging! Egli altri non sono da meno: sarà l'effetto 'malto di Glasgow'. Perché se anche a Paul si annodano le dita sulla chitarra durante Los, comincio a preoccuparmi. La scaletta ricalca quella di Berlino, peraltro con sommo gaudio dei presenti che, malgrado la 'barriera linguistica' gorgheggiano come usignoli praticamente dall'inizio alla fine dello show! E quando non gorgheggiano, applaudono, saltano, gridano: insomma, ne abbiamo fatto di casino, la partecipazione non è mancata. Mi ha particolarmente soddisfatta l'esecuzione di Sonne, veramente impeccabile anche acusticamente. Dal canto loro i Ramm+ hanno mostrato di gradire e anche se non c'è stata quell'intimissima intimità del Wuhlheide, si sono fatti in quattro e ci hanno regalato una serata vibrante, l'ennesima indimenticabile. Ovazione per Benzin. Da brivido anche Ohne dich, pur senza gli Apocalyptica (c'avevo preso gusto): è stato un momento topico anche per lo show nello show di Tillone che, prima di attaccare, ha indicato per dieci minuti un punto che sapeva solo lui nello spazio siderale, facendo stare tutta la hall con il naso per aria, cercando di capire che cazzo ci fosse da vedere. E il buon Flake Arrostito senza pietà nel pentolone (e il cuoco ci ha dato più del solito con il lanciafiamme!), è riuscito a tirarsi la tastiera sulla faccia e a perdere gli occhiali mentre cercava di distruggerla al termine di Los; alla fine l'ha polverizzata saltandoci sopra. E non poteva mancare il giro di Olli in canotto sulle onde di Stripped, letteralmente ululata da tutti i presenti, travolgente come sempre. Alla fine noi ci siamo genuflessi, loro ci hanno applaudito, Till ha ringraziato come Ratzinger in 15 lingue (Oh! la prima parola che dice è 'KRAZIE' vado giù come un birillo per l'emozione), riuscendo comunque anche stavolta a partorire il terrificante 'szenk yu'...sic! Come sempre ti sembra che abbiano appena iniziato ed è già finita un'altra volta; 1 h e 45' di sballo totale: non ce n'è più tanta di gente in giro che riesca a emozionarmi così, mi sento una liceale! Che altro dirvi senza annoiare troppo? Tutti in palla al SECC, coinvolgenti, divertenti, istrionici, Rammstein-Rammstein-Rammstein: dei grandi, sempre! Non fosse per i soldi e il tempo "aihmè" sarebbero da seguire in capo al mondo! Personalmente attendo prostrata sui ceci il nuovo disco e la prossima occasione per rimettermi in ginocchio alla transenna. Ahoy!!! |