Intervista di Metal Hammer
Traduzione di
Stefania
LA STORIA DELLA MIA VITA
Questo mese: Richard Kruspe, Rammstein, Emigrate.
“Sono nato nell’estate dell’amore. Ma in quel periodo non c’era molto amore
nella Germania dell’est.”
Quando e dove sei nato?
“Sono nato il 24 giugno 1967 in un piccolo paese chiamato Weisen in Brandenburg
nella Germania dell’Est. Si trova a 100 km da Berlino. Era l’estate dell’amore,
ma in quel periodo non c’era molto amore nella Germania dell’est! Più tardi,
quando ero un teenager, ho frequentato una scuola di musica in una cittadina
chiamata Schwerin.”
Come è stato crescere dietro la cortina di ferro?
“Quando ero un ragazzo non potevo comprare alcun vinile, poiché costava quanto
la paga di una settimana, così acquistavamo quante cassette erano possibili,
anche se si poteva andare in Ungheria e comprare lì gli album. Io avevo talento
per la musica, ma all’epoca nella Germania dell’est tutto era incentrato sullo
sport- sono stato wrestler per 7 anni, cosa che per me andava bene, ero un
ragazzo molto combattivo. Di fatti ho fatto la parte del lottatore nel video dei
Rammstein “Mein teil” molti anni dopo.”
Quando hai iniziato con la musica?
“Mi ci sono voluti anni per capire che la musica sarebbe stata la mia carriera.
Ho acquistato una chitarra in Cecoslovacchia con lo scopo di rivenderla qui
(Germania) per fare soldi, ma c’era una fastidiosa ragazza nel campo estivo in
cui ero che mi chiedeva sempre di suonarla, -dicendo “Suona qualcosa! Suona
qualcosa!” anche se le dicevo che non sapevo suonarla. Un giorno ho preso quella
dannata chitarra e ho iniziato a strimpellare-e alla ragazza piacque davvero
molto. L’ho fatto con lei? No…ma mi ha fatto pensare cosa con la chitarra
potessi ottenere!”
Cosa hai fatto per denaro quando i Rammstein erano agli inizi?
“Ho lavorato come chef professionista. Nella Germania dell’Est bisognava fare un
apprendistato, così ho deciso di diventare chef. Quale era il mio piatto forte?
L’anatra. Posso dirti in quanti modi cucinarla, ma starei a parlarne per ore!
Poi ho fatto l’autista per una società di auto, ma ho distrutto una loro auto e
perso la patente. Poi ho fatto il lavavetri e mi hanno chiesto di pulire le
finestre della torre tv di Schwerin (che ha un’impressionante altezza di 136
metri- Architettura, ed.) e ho detto “Assolutamente no!” ho l’acrofobia. Poi ho
fatto gioielli e li vendevo per le strade.”
Che impatto ha avuto sui Rammstein la caduta del muro di Berlino e la
riunificazione della Germania?
“E’ cambiata ogni cosa. Per esempio, per la prima volta di colpo potevamo
comprare strumenti. Senza la caduta del muro, i Rammstein non sarebbero nati. E’
stato un enorme cambiamento nelle vite di ciascuna persona della Germania
dell’Est.”
Che influenze ci sono state nei Rammstein?
“Io ascoltavo i Big Black e gli Einsturzende Neubauten, ma non sono mai stato
interessato a suonare le canzoni degli altri, solamente le mie. Ho trascorso
molto tempo in America nel 1994, prima che i Rammstein si formassero, e ho
compreso che tutte le cose che avevo fatto erano una copia della musica già
fatta. Quando sono tornato in Germania ho deciso di fare qualcosa di
genuinamente tedesco.”
Dopo un decennio nei Rammstein, tu hai deciso di recente di formare una tua
band, gli Emigrate. Perché?
“Sostanzialmente i ragazzi dei Rammstein mi hanno detto “non possiamo più
occuparci di te-se troppo!” Nei Rammstein ho provato a compensare la mia
mancanza di attenzione. Lavoravo ogni giorno per 18-20 ore, cosa che era troppo
per la band. Sono uno di quei tipi che possono rimanere, alla stessa maniera,
per otto ore su un accordo di basso! Non potrei mai trascorrere un anno senza
fare musica. Io devo andare ogni giorno al mio studio e scrivere musica. Loro
possono facilmente prendersi un anno sabbatico, andarsene e fare altre cose, ma
io non ho questa capacità.”
Perché ti sei trasferito a New York?
“E’ stato veramente importante per me lasciare Berlino e allontanarmi dalla
situazione della band, perché avevo un esaurimento e problemi di droga. La mia
vita stava cadendo in basso. Um, sai…non volevo parlare di questo nei dettagli.
E’ solo che Berlino ha un’energia distruttiva. Nick Cave e Iggy Pop hanno
sofferto quando sono venuti a Berlino- e anche io.”
Come hai capito che era arrivato il momento di smettere con le droghe?
“C’è sempre un segno che la vita ti da, se lo fai a lungo o troppo, - se vuoi
vivere o morire.Era arrivato il momento di prendere una decisione, ho deciso di
prendere quella strada. Tuttavia non sono andato in un centro di riabilitazione,
ma mi sono curato con l’autoterapia. E ho anche fatto terapia di reincarnazione,
poiché molti dei problemi che si hanno in vita vengono dai primordi. Passi
attraverso eventi della tua vita che nemmeno ricordi, ma che sono lì. Soltanto
superandoli si possono cambiare le cose nel futuro.”
Terapia di reincarnazione?
“E’ tipo una terapia di regressione, perché per prima cosa tu ritorni alle tue
origini,- ma dopo che le hai fissate, tu torni indietro in vite differenti. Ti
sdrai sulla schiena e hai un rilevatore di bugie che sente quando sei confuso o
le tue emozioni stanno salendo, e il terapista ti fa domande e ti si formano
immagini nella testa.”
Ha funzionato?
“All’inizio è strano, perché pensi di imbrogliare te stesso, ma se vai avanti,
ottieni immagini sempre più vivide. Una volta sono tornato indietro in una vita
in cui io ero un re che ha ucciso tutto il suo popolo. Non potevo vedere dove
ero, ero soltanto in un castello da solo. Mi sono fermato lì, perché avevo degli
affari da sistemare alle mie origini: un bel po’ di violenza. Ma se tu vai
avanti e decidi di sistemare alcune cose, ottieni un nuovo livello. Mi sento più
completo, messo a posto.”
Come la lontananza ha inciso nei rapporti con la band?
“I rapporti all’epoca erano pessimi. Io ero molto teso-la situazione era molto
tesa. Ho capito che dovevo andar via e provare seriamente a dimenticare il mio
passato. Mi sono rifatto una vita. Mi sento rinato.”
Sei fuori (dalla band) attualmente?
“Non ho lasciato la band, no –volevo andare via. Non ero nella situazione di
prendere una decisione per me stesso, ho solo capito che avevo bisogno di una
pausa. Sai quando sei in una nuova città con nuovi amici e una nuova lingua, ti
senti come un bambino- stai imparando cose nuove. Ero sposato prima, ma quando
sono venuto qui mi sono separato, così sono sostanzialmente me stesso. Sono
teneramente solo.”
Come si sono sentiti gli altri ragazzi dei Rammstein riguardo questa storia?
“Penso che all’inizio erano sollevati che non c’erano pressioni da parte mia.
Gli altri hanno intrapreso diverse strade di vita: loro hanno le proprie
famiglie. Io sono sempre alla ricerca di risposte. Ho sempre considerato la
sofferenza e la drammaticità come parte della mia vita – sono stato ispirato da
quei sentimenti. Alla fine, ho scelto di vivere. Per me i Rammstein sono
diventati così grandi che non potevo fare del mio meglio nella band.”
E’ stato difficile diventare il leader della tua band, in contrasto col tuo
ruolo di chitarrista?
“Ero frustrato perché avevo un modo speciale tutto mio di cantare, ma non
riuscivo a liberarlo. Sono andato da maestri di canto, ma non sono riusciti ad
aiutarmi. Essi potevano insegnarmi soltanto a cantare intonato e le scale e
tutte quelle merdate, di cui non avevo bisogno per essere aiutato. Così mi sono
detto che potevo lavorare con un vero cantante, ma il mio bassista mi ha detto
“Richard se non lo fai non sarai mai felice. Devi farlo. E’ il tuo destino
personale.” C’è un modo di dire in Germania: “Augen zu und durch” che significa
chiudi gli occhi e vai.-ed è quello che ho fatto. Ho capito che il cantare ha
molto a che fare con l’atteggiamento e poco con la tecnica. Avevo molte barriere
nella mente che ho spezzato.”
Come è stato lavorare in due band per te?
“Per ora molto bello! All’inizio c’erano state molte chiacchiere- i fans erano
convinti che gli Emigrate distruggessero i Rammstein- ma per me è una cura. Ho
trovato attraverso gli Emigrate la ragione per ricongiungermi ai Rammstein.
Questo è il motivo per cui per me gli Emigrate non sono un progetto solista ma
una band completamente nuova che è diventata parte della mia vita.”
E’ difficile stare lontano dalla droga?
All’inizio era difficile, ora per me è molto più semplice restarne fuori. Io
capisco perché la gente lo fa, non mi sono pentito, questo devo dirlo, perché ho
imparato molto di me stesso e della mia personalità. E molti bravi musicisti,
onestamente, scrivono musica sotto effetto di droghe -è molto dura che torni
alla situazione in cui pensavo di non poter comporre musica senza aver preso
droghe. Ci vuole ancora del tempo per tornare e provare di nuovo e riavere la
paura e l’eccitazione che hai quando prendi droghe. Io penso che gli Emigrate
resisteranno- per il mio solo scopo, questo è quello che spero!”
Che differenza c’è tra suonare nei Rammstein e negli Emigrate?
“Lavorare negli Emigrate- con il loro team-, mi fa prendere cura di tutti tranne
che di me, nei Rammstein è l’opposto. Io sono il tipo di persona che sa
esattamente dove vuole arrivare.”
Quale sarà la prossima novità dei Rammstein?
“Siamo tornati in sala prove. Abbiamo affittato una casa sul Ma Baltico e stiamo
scrivendo un nuovo disco. Stiamo facendo una musica veramente dura –l’energia
per il momento è molto buona. Sono così sorpreso dei cambiamenti nella mia
personalità. Sono più rilassato ed è più facile lavorare rispetto al passato.”
C’è stato un annuncio di recente, che il cantante Till Lindemann ha lasciato
il gruppo. Cosa puoi dire a riguardo?
“L’ho sentito! Qualcuno in America ha deciso di tirar fuori qualcosa, ma non ho
indizi sul perché – ci siamo occupati di tuttaltro dicendo: “Cosa sta
succedendo? Nessuno lo prenderà sul serio. “ Io l’ho saputo quando mio fratello
me lo ha scritto chiedendo “Che succede?”. Io penso che sia solo uno scherzo di
qualcuno che si sta annoiando..”