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Nimes, Arena, 23/07/2005 by Forla
Dopo aver seguito il gruppo per mezza Europa, la data di Nimes (una delle ultime del tour) mi attirava soprattutto per la location, una vera e propria arena romana come quella di Verona (ma un po' più piccola). Ero veramente curiosa di vedere come la loro scenografia si sarebbe integrata con il monumento. Ma andiamo con ordine... In Francia, come in Italia, ci sarebbe da prendere a martellate sulle gengive quelli della security (scusate la schiettezza ma ho il dente avvelenato). Gli ingressi nella struttura erano un paio, in uno un ragazzotto palpava tutti (uomini e donne incondizionatamente) ma almeno lasciava entrare senza problemi, nell'altro (il mio, chiaramente...) una tipa che sembrava un mix tra la Signorina Rottermayer e Frau Blucher aveva l'unico scopo dichiarato di sequestrare macchine fotografiche e cellulari (?!). Nello zaino avevo di tutto, bottiglie d'acqua con tanto di tappo ma se n'è fregata altamente, molto meglio seguire le regole del copyright che quelle della sicurezza. Per questo, purtroppo, non ho neanche una foto decente dell'interno dell'arena e del concerto, un vero peccato. La cosa mi brucia molto ancora adesso (senza calcolare che queste perquisizioni fanno perdere una marea di tempo ed essendo la nostra fila la più lenta siamo riusciti a entrare che l'arena era già mezza piena). Qualche giorno qualcuno dovrà spiegarmi da cosa nascono queste regole assurde (metà arena aveva ovviamente lo stesso macchine fotografiche e cellulari). Per quanto mi sforzi non riesco a capire che male faccia al gruppo un fan che scatta delle foto che usciranno per il 90% mosse e scure... Potrei anche spendere qualche riga sulle perquisizioni personali (come mai non le fanno anche fuori dai teatri e dai cinema?) ma è meglio se torno al concerto.
L'atmosfera
era proprio come me l'aspettavo. Il concerto dei Rammstein è
iniziato con notevole ritardo sulla tabella di marcia ma
penso per attendere che il sole finalmente si fanculizzasse
insieme al dj di cui sopra. ;) Foto e recensione
by Amok & Noita Dopo aver assistito al concerto di Milano dello scorso (indimenticabile) 24 febbraio, attendevamo ancora i Rammstein in tour in qualche festival estivo italiano che li vedesse headliners, ma come al solito dalle nostre parti niente da fare. Credevano di scoraggiarci ma non avevano calcolato la possibilità di andarseli a vedere in qualche data del tour conveniente dal punto di vista della distanza e/o del denaro. Guardando le date del tour la prima idea era stata Glasgow. Anche la data del Southside Festival poteva essere facilmente fattibile... ma alla fine il connubbio Penultima data europea del tour - Scenografia di un'arena romana del I secolo - Possibile registrazione di un DVD, hanno fatto sì che la scelta si spostasse decisamente su Nîmes. Il Festival des Arènes si tiene già da diversi anni e in questa occasione prevedeva cinque serate consecutive, in ognuna delle quali vi era un gruppo o un cantante ad esibirsi all'interno dell'arena, I Rammstein sono stati gli unici a fare sold-out proprio nella serata conclusiva del festival con una folla stimata tra le 13000 e le 14000 persone. Facendo il viaggio il venerdì mattina ed arrivando in Provenza in 6/7 ore, l'attesa per l'evento, più di 24 ore, si è fatta indubbiamente sentire pur cercando di sfruttare al meglio il tempo a nostra disposizione per visitare monumenti e città della zona. Arriviamo a Nîmes alle 16:30 circa del sabato pomeriggio, la folla vestita per la maggior parte di nero è già presente in città e sta aumentando, per trovare l'arena non servono le indicazioni stradali, basta seguire il flusso delle truppe. Davanti all'arena c'è già una discreta calca che non ci scoraggia; ben peggiore l'idea di attendere col sole a picco sulla testa ed il calore dell'asfalto sotto i piedi, seppure il diversivo delle telecamere che preannunciano riprese per il prossimo DVD, che si fanno largo tra gli astanti a documentare la folla in delirio, aiuti a far passare il tempo. Constatiamo che in fondo l'organizzazione francese è più clemente di quella italiana e ci fa entrare con pochi minuti di ritardo (!). All'apertura dei cancelli Noita entra prima di me e senza problemi di perquisizione, io vengo subito fermato visto che ho lo zaino, la tipa si piazza in mezzo al cancello e mi dice di aprire la sacca, è la prima volta che porto la fotocamera digitale ad un concerto... La ragazza fruga nella borsa, le faccio vedere le cibarie e l'abbondante provvista d'acqua. Forse scoraggiata dallo zaino stipato di roba mi chiede: "Appareil photographique?". Con tutta la mia finta sorpresa per la domanda ed il mio scarso francese le rispondo: "Moi?!...Non!" Lei o ci crede o già pensa a tutta la gente che sta dietro di me ed attende e... mi fa entrare :). Prendiamo posto sulle gradinate, nella parte più bassa del "secondo anello", poco sopra la "fossa". Appena dentro mi stupisce la verticalità dei gradoni dell'arena, chi ha visto sia quella di Verona che quella di Nimes sa sicuramente cosa voglio dire, Verona ha un parterre molto più ampio e le gradinate molto meno ripide, questa arena, perfettamente conservata all'esterno, è altissima ed "abbraccia" stupendamente la scena, nessuno può dirsi lontano dal palco e credo che tutti sulle gradinate abbiano potuto godere di un'ottima visuale. La forma ellittica viene sfruttata al meglio poco dopo l'inizio di DJ Torgull (che è quello che sul biglietto e sulla locandina del concerto viene definito "inviteé" e che sinceramente mi chiedo chi l'abbia invitato) il più del pubblico, frustrato a morte, si diverte e non finisce più di impressionare con diversi giri di ola. Quando ci si ferma partono i fischi da tutta l'arena e i lanci di bottigliette ed oggetti vari dal parterre all'indirizzo del suddetto invitato. Purtroppo lo strazio è lungo ed abbondante, in pratica dura un'ora piena, neanche una band di supporto come gli Apocalyptica per esempio sarebbe potuta stare tanto sul palco. Dopo la liberazione coattiva del palco :) l'attesa si rivela più lunga del solito, molto probabilmente per permettere al calar della sera di rendere ancor più suggestivi i giochi di luce e gli effetti scenici. Sono le 21:52 quando on-stage entrano i sei uomini di nero vestiti armati di torce che prendono ad incitare il pubblico ed ecco che cominciano le note di Reise,Reise. Nel delirio la folla inizia a cantare, e quindi segue la band sulle note di Links 2-3-4, Keine Lust (con le sue spettacolari colonne verticali di vapore che fuoriescono dal palco), Feuer frei! (con i nostri eroi che, nei panni di moderni mangiafuoco, sputano alte fiamme sul pubblico della fossa) Morgenstern, Mein Teil (con Flake che fugge dal pentolone in cui Till cerca di cuocerlo con un vero lanciafiamme), Stein um Stein e così via, passando per brani più datati quali Du riechst so gut (con l'arco a balestra di Till, da sempre l'effetto più stupefacente ed indescrivibile dello show, quasi un simbolo ormai del live show targato R+) e Du hast, per poi tornare a brani più recenti quali Amerika (con la pioggia di coriandoli bianco/rosso/blu sul pubblico), poi 'Sonne' e 'Ich will' eseguite nella scaletta di Nîmes verso la fine del concerto, appena dopo la pausa e l'immancabile 'Rammstein', sono due schiacciasassi che già fanno provare nostalgia per l'imminente chiusura dello show. Scaletta, insomma, simile a quella del concerto di Milano, rispetto alla quale si è notata l'assenza di 'Moskau' e 'Rein Raus' in favore del nuovo singolo 'Benzin' e di 'Asche Zu Asche' che quindi sentivamo per la primissima volta dal vivo. Buonissima impressione per quanto riguarda il nuovo singolo, molto potente e ritmato, nonostante un po' di delusione per l'assenza totale degli effetti pirotecnici vantati al concerto presso il Wuhlheide Park. L'esibizione di Nîmes è comunque impeccabile e la potenza musicale dei nostri coinvolge dal fan di vecchia data alla famigliola di Nîmes che non conosce il gruppo ed è venuta solo per vedersi un concerto del festival. Mi ha fatto sorridere un contrattempo durante 'Ohne dich' in cui Till dopo aver visto che le scintille che piovevano dall'alto del palco cadevano al suo fianco a causa di una leggera brezza serale vi si è spostato sotto :) Il concerto si è chiuso con l'immancabile giro in canotto di Oliver (letteralmente trasportato dalla folla in visibilio) sulle note della cover di 'Stripped' ed infine in dissolvenza finalmente le note di'Engel' anche se in versione 'La Scala' registrata. Amok lamenta nella sua mancata esecuzione dal vivo la più grande lacuna dello show, essendo da sempre una delle canzoni dei Rammstein che predilige. Ultime due righe da spendere sul pubblico. Nonostante la folla in visibilio forse era logico aspettarsi un po' più di calore da parte di un popolo mediterraneo con influenze ispaniche... sicuramente risulta difficile il paragone con la bolgia vista al Forum di Milano! La scenografica locazione del concerto ha meritato davvero il viaggio per rivedere i sei berlinesi dare ancora una volta il meglio di loro sul palco. |