Se
il professor Severus Piton descritto da J.K. Rowling è un uomo
dall’aspetto sinistro e sgradevole, quello interpretato da Alan
Rickman è un uomo dall’aspetto misterioso ma decisamente affascinante.
Il cinema ci restituisce infatti un personaggio visivamente molto diverso dalle
descrizioni dei libri ma grazie
allo sguardo magnetico e alla voce bassa e suadente, marchi di fabbrica tipici
del signor Rickman, Piton acquista nuove fans ad ogni film.
Non deve stupire che sul web sia Piton il personaggio della saga con il
maggior numero di siti, forum e mailing list a lui dedicati (a parte Harry
Potter che comunque deve lottare per mantenere il primato).
Prima di interpretare il prof. di Pozioni, Alan Rickman era già un attore
affermato ma è innegabile che sia grazie ad Harry Potter se la sua popolarità
abbia avuto una crescita esponenziale.
Anche lui, come il personaggio che interpreta, può vantare un numero di siti e
di fans che attori molto più blasonati, giovani e, in teoria, attraenti sognano di avere.
Vediamo quindi di conoscere meglio questo artista così affascinante.
Quello che segue è un articolo liberamente tratto dalla biografia
scritta da Dominic Wills per "Tiscali.film & TV", l'originale si può leggere a
questo indirizzo:
http://www.tiscali.co.uk/entertainment/film/biographies/alan_rickman_biog.html
Data di nascita: 21 febbraio
1946
Luogo: Londra, Inghilterra
Premi vinti e nomination:
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Filmografia:
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La gente in Gran Bretagna si lamenta spesso che i migliori attori shakespeariani
inglesi abbiano raramente opportunità di successo nei film di Hollywood. Spesso
la ragione è semplice, la maggior parte degli attori inglesi sono così
dannatamente "inglesi" che vengono presi in considerazione solo per ruoli
occasionali. Un maggiordomo, un cattivo codardo o più spesso la regina
Elisabetta I. Nel caso di Alan Rickman c'è un ulteriore problema. Per la maggior
parte delle star hollywoodiane, Rickman è un grossa minaccia. Assolutamente
esplosivo nel suo lavoro, non solo è idealmente perfetto per il cinema ma è in
grado di rubare la scena a chiunque. Basti pensare al suo Sceriffo di Nottingham
nel film "Robin Hood: Il Principe dei Ladri". E' risaputo che
Kevin Costner abbia fatto tagliare molte delle sue scene, ma nonostante questo
il film viene ancora ricordato per le sfuriate esilaranti di Rickman. Alcune
delle scene incriminate si possono vedere oggi nella versione extended del dvd.
Il suo cammino verso la fama è stato
lungo e difficile. Nasce come Alan Sidney Patrick Rickman, ad Acton nella zona ovest
di Londra, il 21 febbraio del 1946, da madre gallese e padre irlandese. Ha un
fratello maggiore, un altro fratello e una sorella minori. Sfortunatamente suo
padre, un operaio, muore quando lui ha 8 anni. La madre lo cresce e a suo dire
gli insegna a rispettare le donne. Da bambino era solare e artistico, aveva
un'eccellente calligrafia ed era capace di dipingere ottimamente a tempera.
Vinse una borsa di studio per la Latymer School (altri studenti eccellenti
furono
Hugh Grant e Mel Smith) e ben presto si dedicò alla recitazione.
Rickman amava recitare ma i suoi talenti artistici lo spinsero verso il design
grafico, certamente un'occupazione più sicura.
"La scuola di recitazione" disse "non era considerata una cosa saggia da fare a
diciotto anni". Così si iscrisse al Chelsea College of Art and Design e più
avanti passò un anno al Royal College of Art. Fu a Chelsea che incontrò Rima
Horton che è ancora oggi la sua compagna di vita. Entrambi erano desiderosi di
continuare a recitare in qualche modo e così fondarono una compagnia amatoriale:
la Brook Green Players. Rima, che condivide le idee liberali di Alan, entrò in
politica e rimase per anni nel Consiglio di Kensington e Chelsea.
Dopo il diploma, Alan con alcuni
amici fondò un'azienda di design, la Graphiti. E continuò a fare il designer
fino agli anni '70, ma pian piano si avvicinò alla carriera di attore
professionista. Recitò con un'altra compagnia amatoriale, la Court Drama Group,
facendo ruoli in Romeo e Giulietta e "View from a Bridge".
Alla "veneranda" età di 26 anni scrisse alla RADA sperando in un provino. Lo
ottenne e grazie al suo monologo dal Riccardo III fu ammesso, così passò i tre
anni successivi studiando e recitando Shakespeare. Per i suoi sforzi fu
insignito del premio Emile Litter, del Forbes Robertson e della Bancroft Gold
Medal.
Una volta lasciata la RADA, lavorò in molte produzioni diverse nei successivi
quattro anni. Con la Library Theatre Company di Manchester fece esperienza di
commedie leggere e farse come "Babes in the wood", "Lock up your daughters" e
"There's a girl in my soup". E' stato il Re Ratto in Dick Whittington a Bristol,
Sherlock Holmes a Birmingham. Fece anche dei musical, andò in tour con "Guys and
Dolls" e "Joseph and his Amazing Technicolour Dreamcot". Ovviamente ci furono
anche dei lavori più seri come Amleto e St. Joan, ma Alan stava imparando a
muoversi in ogni genere, era in grado di restare immobile e disperatamente
intenso, magnetico e sexy, bizzarro e sopra le righe. E anche capace di dare
buoni consigli visto che è riuscito a persuadere Ruby Wax a diventare un'attrice
comica. Insieme fecero "Man is Man" e "Ubu Rex" all'Old Vic di Bristol e nel
1977 tornarono a Sheffield per "As you like it". Ma il loro rapporto proseguì
negli anni, ad esempio nel 1986 Alan la diresse in "Live Wax" al Festival di
Edimburgo e nel 1992 con "Wax Acts".
Nel 1978 entrò inevitabilmente nella
Royal Shakespeare Company. E altrettando inevitabilmente, date le sue passate
esperienze e la sua età, trovò l'ambiente troppo limitante e tradizionalista.
Rimase nella compagnia per un solo anno, recitando in "The Tempest", "Love's
Labour's Lost", "Anthony and Cleopatra", "The Other Place" e "Captain Swing".
Andarsene sarebbe potuto essere un grosso passo indietro ma Alan è uno tenace.
Nel 1979 ottenne la parte di Antonio e recitò ben sette ruoli diversi in "Fears and
Miseries of the Third Reich". Nello stesso anno debuttò in televisione in una
produzione della BBC, "Therese Raquin". In realtà aveva già partecipato in una
produzione televisiva di Romeo e Giulietta.
Nel 1980 arrivarono "The Summer Party", "The Devil Himself" e "Commitments". Nel
1981 fece "The Seagull" alla Royal Court, "The Last Elephant" al Bush e "The
Brothers Karamazov" al Festival di Edimburgo e in tour in Russia.
Nel 1982 partecipò alla serie tv "Smiley's People" e creò un gran scompiglio con l'adattamento televiso di "The Barchester Chronicles" di Anthony Trollope. Il suo personaggio, il reverendo Obadiah Slope, un viscido e affascinante politico, provocò un'ondata di posta da parte delle fans, quasi tutte donne. Il suo sex appeal e la sua intelligenza gli permisero di impersonare in modo magnifico anche il Visconte Valmont ne "Le Relazioni Pericolose". Tra il 1985 e il 1987 la commedia è stata rappresentata sia a Londra che a Broadway. Rickman ricevette una nomination ai Tony Awards ma non vinse e come smacco finale non diedero a lui ma a John Malkovich il ruolo di Valmont nella versione cinematografica.
Ma Hollywood si accorse comunque di lui, il produttore Joel Silver l'aveva notato nei panni di Valmont e gli chiese di impersonare il terrorista Hans Gruber nel film "Die Hard". Alan sapeva che la produzione aveva speso tutto per poter avere Bruce Willis e che aveva bisogno di attori che lavorassero per poco, nonostante questo accettò e diede vita a un personaggio magnificamente cattivo e irritante.
Nei due anni seguenti divenne sempre
più famoso. Fece da spalla a Kevin Kline nel film "Un detective... particolare"
e interpretò il cattivissimo Elliott Marston in "Carabina Quigley", al fianco di
Tom Selleck. Ma ebbe molto più successo con "Fantasma Innamorato", film
famosissimo in Inghilterra soprattutto per l'interpretazione strappalacrime di
Juliet Stevenson, e con "Robin Hood Principe dei Ladri" al fianco di Kevin
Costner. Quest'ultimo contiene tante scene memorabili, quella finale, dove lo
Sceriffo tenta di aprire le gambe della Mastrantonio nella speranza di consumare
in fretta e furia il matrimonio con il prete ancora presente, è stata un'idea
dello stesso Rickman.
I tanti anni di lavoro gli valsero anche un meritatissimo BAFTA.
I
film successivi furono il controverso "Close my eyes", dove Rickman interpreta
il marito di Saskia Reeves, impegnata in un rapporto incestuoso con il fratello
Clive Owen, e "Closet Land", un film con due soli attori dove Alan interpreta
l'aguzzino di una scrittrice di libri per bambini.
Rickman tornò alla commedia con "Bob Roberts" dove impersona Lukas Hart III. In
una scena memorabile si leva da una situazione difficile con la battuta
evidentemente non sincera "Mi scusi, devo andare a pregare". Nello stesso anno
ha partecipato come voce narrante a "Tubular Bells 2" di Mike Oldfield.
Nel 1994 interpretò Mesmer nell'omonimo film. Purtroppo quello che negli intenti sarebbe dovuto essere il suo trampolino di lancio come attore protagonista, divenne fonte di grandi problemi e delusioni. Rickman e il regista Roger Spotiswoode apportarono diverse modifiche al copione originale scritto da Dennis Potter, questo fece arrabbiare i finanziatori del film che ebbero l'impressione che il prodotto finale non fosse più quello per il quale avevano pagato. Le vicissitudini impedirono al film di uscire nei cinema e fu trasmesso per la prima volta solo nel 1999 su Romance Channel.
Il 1995 portò qualche soddisfazione in più grazie a "Un'Avventura Terribilmente Complicata" di Mike Newell e a "Ragione e Sentimento" di Ang Lee. Alan diresse poi Emma Thompson ne "L'Ospite d'Inverno" all'Almeida Theatre di Londra. L'anno dopo trasportò la storia in un film che pur non avendo un gran successo al botteghino gli valse diversi premi a Venezia e a Chicago.
Nel
frattempo, messe da parte le delusioni per Mesmer, vestì i panni di un
personaggio altrettanto ipnotico, Rasputin. Christopher Lee aveva dato un'ottima
interpretazione del personaggio nel film della Hammer ma Alan ne eguagliò
l'intensità donandogli un'intelligenza superiore. Il risultato fu talmente
superbo che gli valse un Emmy e un Golden Globe.
Completamente diverso fu il personaggio di Eamon De Valera nel film di Neil
Jordan, "Michael Collins". A questo punto Rickman era molto fiducioso nelle
proprie capacità ma fu messo a dura prova quando scoprì che la scena iniziale
del film prevedeva di tenere un discorso davanti a 5.000 dublinesi senza poter
fare delle prove.
Da qui in poi le offerte di lavoro furono parecchie. Recitò di nuovo al fianco di Emma Thompson nel film drammatico "Judas Kiss". Fu un angelo nel divertente "Dogma" di Kevin Smith e il Dottor Lazarus nell'eccellente "Galaxy Quest", dove ha potuto prendersi in giro interpretando un arrogante attore shakespeariano diventato famoso nei panni di un personaggio alla Spock in un telefilm di serie b. Memorabile anche la sua partecipazione al video di "In Demand" dei Texas dove ha sovrastato in carisma la cantante Sharleen Spiteri.
Come molti grandi attori di teatro, Rickman è rimasto fedele alle proprie radici. Nonostante abbia perso all'asta l'acquisto del Riverside Theatre di Hammersmith, è rimasto legato ai palchi inglesi. Nel 1992 divenne Amleto per il Riverside, poi si riunì con Anthony Minghella e Juliet Stevenson per "Play" di Samuel Beckett. Nel 1998 fece Antonio nel "Cleopatra" di Helen Mirren. Tra il 2001 e il 2002 è stato Elyot nel rifacimento di "Private Lives" di Noel Coward, che è approdato anche a Broadway ed è valso ad Alan una nomination ai Tony e agli Olivier. Nel 2003, come riconoscimento alla sua classe, ai suoi sforzi e alle sue motivazioni, è diventato vicepresidente della RADA.
Rickman è un anche un uomo fedele ai
propri principi, da sempre acceso sostenitore del partito laburista, ha fatto
tante apparizioni per beneficenza e ha supportato diverse organizzazioni
umanitarie. Ha, ad esempio, partecipato al compleanno pubblico di Aung San Suu
Kyi, un'attivista birmano che ha passato molti anni agli arresti domiciliari.
Nel 2005 è tornato alla Royal Court dirigendo il provocatorio "My name is Rachel
Corrie", la storia di una ragazza americana uccisa da un bulldozer israeliano a
Gaza.
Sullo schermo ha interpretato il marito ferito e abbandonato di Natasha Richardson nella commedia inglese "Blow Dry". E' tornato al fianco della Stevenson nella commedia "The Search for John Gissing", dove interpreta un maldestro uomo d'affari. Per Richard Curtis ha partecipato a "Love Actually - L'Amore Davvero", aggiungendosi a un cast superlativo e affiancando per l'ennesima volta Emma Thompson nei panni della moglie. In America è stato acclamato dalla critica per il film tv "Medici per la vita", basato sulla storia vera del Dottor Alfred Blalock.
Ma
il successo planetario arriva quando, dopo il rifiuto di Tim Roth, viene scelto
per la parte del Professor Severus Piton nel film "Harry Potter e la Pietra
Filosofale" e nei successivi 6 capitoli. La sua interpretazione è brillante e il
suo modo di fare dona una fisicità unica al personaggio.
Nel 2005 dà la voce a Marvin l'Androide Paranoide nel film "Guida galattica per
autostoppisti" e ritrova Sigourney Weaver in "Snowcake", dove interpreta un uomo
traumatizzato dopo un incidente stradale mortale.
Nel 2006 ha un ruolo nel thriller "Perfume: The Story of a Murderer" ambientato nel 18° secolo in Francia,
mentre nel 2007 gira
"Nobel Son" dove interpreta il vincitore di un premio Nobel per la chimica con
grossi problemi famigliari.
Nel 2007 interpreta il giudice Turpin nell'adattamento cinematografico del
musical "Sweeney Todd" per la regia di Tim Burton, che pare averlo
preso sotto la sua ala protettrice e l'ha voluto ancora, stavolta nei panni del
Bruco, nell'imminente "Alice nel Paese delle Meraviglie".
Nel 2008 è nel film Bottle Shock, per la regia di Randall Miller.
Nel 2009 esce
"Harry
Potter e il principe mezzosangue" e nel 2011 finisce l'avventura di Piton con la
seconda parte di "Harry Potter e i Doni della Morte".
L'anno dopo è in "Gambit - Una truffa a regola d'arte" e nel 2013 interpreta
Reagan in "The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca"
e il folle proprietario del CBGB.
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