Tiger, per favore, allenta quella presa. Se Paciock soffoca, ci toccherà riempire una montagna di noiose scartoffie e temo che dovrei farne cenno nelle tue referenze, se mai tu cercassi lavoro."
(Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 694) Inserita da Ufficio Gip-Gup(I) LETTERA A
"Io terrò il Lupo Mannaro.Forse i Dissennatori vorranno baciare anche lui.....".
Senza perdere tempo a riflettere, Harry attraversò la stanza in tre passi e bloccò la porta. "Levati di torno, Potter, sei già abbastanza nei guai" sibilò Piton. "Se non fossi stato qui a salvarti..."
... CUT...
"Dammi solo una scusa" sussurò. "Dammi solo una scusa per farlo, e giuro che lo farò"
[...]Qualche scintilla sprizzò dalla punta della sua bacchetta, che era ancora puntata verso il volto di Black. [...] "La vendetta è dolcissima" sibilò Piton a Black. "quanto ho sperato di essere io a catturarti"
...CUT...
Piton era tornato in sè. Aveva fatto apparire delle barelle e vi sistemava i corpi inanimati di Harry ,Hermione e Black.Una quarta barella,senza dubbio di Ron ,fluttuava già al suo fianco. Poi, con la bacchetta tesa davanti a se, la fece partire a mezz'aria in direzione del castello.
(Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, cap. 19 .pag. 306 e pag.347-348) Inserita da Aurora92, Francesca di Milano ed integrata dall'Ufficio Gip-Gup LETTERA B
Qua e là, panchine intagliate ospitavano ragazzi e ragazze. Harry e Ron s'incamminarono lungo uno dei viottoli tortuosi attraverso i cespugli di rose, ma avevano fatto pochi passi quando udirono una voce sgradevolmente familiare.«... non vedo che cosa c'è da agitarsi tanto, Igor».
«Severus, non puoi fingere che non stia succedendo niente!» La voce di Karkaroff era bassa e ansiosa, come se si sforzasse di non farsi sentire da altri. «È diventato sempre più evidente negli ultimi mesi, sono davvero preoccupato, non posso negarlo...»
«Allora scappa» disse bruscamente la voce di Piton. «Vattene, farò io le tue scuse. Io, comunque, rimango a Hogwarts».Piton e Karkaroff svoltarono l'angolo. Piton aveva la bacchetta in mano, e faceva saltar via i cespugli di rose, con un cipiglio decisamente ostile. Da molti dei cespugli si levarono strilli e spuntarono sagome scure.
(Harry Potter e il calice di fuoco, cap. 364) Inserita da Francesca di Milano LETTERA C
Silente pose le lunghe mani sui lati del Pensatoio e lo fece ruotare, come un cercatore d'oro che setaccia la sabbia per scoprire frammenti del prezioso metallo... e Harry vide il proprio volto trasformarsi gradualmente in quello di Piton, che aprì la bocca e parlò al soffitto, mentre la sua voce echeggiava appena. «Sta tornando... anche quello di Karkaroff... più forte e nitido che mai...»«Un collegamento che avrei potuto fare anche da solo» sospirò Silente, «ma non importa».
(Harry Potter e il calice di fuoco, cap. 509) Inserita da Francesca di Milano LETTERA D
…”Voleva vedermi signora Preside?” chiese Piton. Il suo sguardo scivolò indifferente sulle coppie di studenti che continuavano ad azzuffarsi.
“Ah, professor Piton”. La Umbridge si alzò sorridendo. “Sì, gradirei avere al più presto un’altra bottiglia di Veritaserum”.
“Ha usato l’ultima che avevo per interrogare Potter” rispose lui, osservandola gelido attraverso la cortina unticcia di capelli neri. “Non l’avrà consumato tutto? Le avevo spiegato che tre gocce sarebbero bastate”.
La Umbridge arrossì.
“Ma può prepararne dell’altro, no?” insisté; la sua voce, come sempre quand’era furibonda, diventò ancora più leziosa.
“Certo” rispose Piton arricciando le labbra. “Dato che serve un intero ciclo lunare perché sia pronto, dovrei poterglielo consegnare più o meno fra un mese”.
“Un mese?” gracidò la Umbridge, gonfiandosi come un rospo. “Un mese? A me serve adesso, Piton! Ho appena sorpreso Potter che usava il mio camino per comunicare con una o più persone sconosciute!”
“Ma davvero?” commentò Piton, mostrando il primo vago segno di interesse mentre si voltava a guardare Harry “Be’, non mi stupisce. Potter non ha mai avuto un’eccessiva inclinazione a seguire le regole della scuola”.
I suoi freddi occhi scuri trafissero Harry, che sostenne il suo sguardo, concentrandosi sulla visione avuta in sogno, desiderando che Piton gli leggesse la mente, che capisse…
“Voglio interrogarlo ora!” urlò la Umbridge e Piton distolse lo sguardo da Harry per fissarlo sulla grassa faccia tremolante di collera. “Desidero che lei mi fornisca subito una pozione che lo costringa subito a dire la verità!”
“Gliel’ho spiegato” replicò imperturbabile Piton. “La mia provvista di Veritaserum è finita. A meno che non voglia avvelenare Potter - e le assicuro che in tal caso avrebbe tutta la mia simpatia – non posso aiutarla. Purtroppo la maggior parte dei veleni agisce troppo in fretta e non lascia alla vittima il tempo di dire la verità” […]
“Lei è in verifica, se lo ricordi!” strillò la professoressa Umbridge e Piton si voltò nuovamente verso di lei, inarcando appena le sopracciglia. “Mi sta ostacolando deliberatamente! Mi aspettavo di meglio: Lucius Malfoy parla sempre così bene di lei! Ora esca dal mio ufficio!”
Piton le rivolse un inchino ironico e fece per andarsene…
(Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pp. 692-693) Inserita da Ufficio Gip-Gup LETTERA E
"LEI E' PATETICO!" gridò Harry. "SOLO PERCHE' A SCUOLA LA PRENDEVANO IN GIRO NON HA NEMMENO INTENZIONE DI ASCOLTARE..."
"SILENZIO! NON PERMETTO CHE MI SI PARLI CON QUESTO TONO!" strillò Piton, più folle che mai. "Tale padre tale figlio, Potter! Ti ho appena salvato la vita, dovresti ringraziarmi in ginocchio! Ti sarebbe stato proprio bene se ti avesse ucciso! Saresti morto come tuo padre, sei troppo arrogante per credere che potresti esserti sbagliato sul conto di Black... Ora fuori dai piedi, o ti ci spedirò io... FUORI DAI PIEDI, POTTER!"
Da HP3; pag. 306. Fornita da Stella. LETTERA F
Anche se la McGranitt era la responsabile del Grifondoro, Harry l'aveva vista solo una volta nella sala comune, ed era stato per dare un annuncio molto serio. Lui e Ron la fissarono, stringendo entrambi la Firebolt. Hermione li superò, si sedette, prese il libro più vicino e vi nascose la faccia.
"Allora è questo, vero?" disse la professoressa McGranitt senza preamboli, avvicinandosi al fuoco e osservando la Firebolt. "La signorina Granger mi ha appena informato che qualcuno ti ha regalato un manico di scopa, Potter".
Harry e Ron guardarono Hermione. Videro la sua fronte diventare
rossa oltre il margine del libro, che teneva a rovescio.
"Posso?" disse la professoressa McGranitt, e senza aspettare la risposta prese la Firebolt dalle loro mani. La esaminò con cura dalla punta alla coda. "Mmm. E non c'era nessun biglietto, Potter? Niente? Nessun messaggio di nessun genere?"
"No" disse Harry in tono inespressivo.
"Capisco..." disse la professoressa Mcgranitt. "Be', temo che dovrò portarla via, Potter".
"C... che cosa?" esclamò Harry balzando in piedi. "Perché?"
"Dobbiamo controllare che non abbia il malocchio" disse la
professoressa McGranitt. "Io non sono un'esperta, ma credo che Madama Bumb e il professor Vitious la smonteranno..."
[CUT]
"La riavrai quando saremo sicuri che non sia stregata".
[CUT]
Ron si voltò come una furia verso Hermione.
"Perché sei andata a dirlo alla McGranitt?"
Hermione gettò via il libro. Era ancora tutta rossa in faccia, ma
si alzò e guardò Ron con aria di sfida.
"Perché pensavo, e la professoressa McgGranitt è d'accordo con me, che probabilmente è stato Sirius Black a mandare quella scopa a
Harry!"
Da HP3, cap. 11; pag. 197-98.
"Vuota le tasche, Potter!" esclamò il professore all'improvviso.
Harry non si mosse. Gli pulsavano le orecchie.
"Vuota le tasche, o andiamo dritti dal Preside! Vuotale, |
Accusa |
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Deduzione #5 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) (10/02/2006) |
Lettera A
La Umbridge, per quanto incapace, è stata la causa del temporaneo allontanamento di Silente Hagrid e delle gravi ingiurie della McGranitt. Inoltre era la persona di fiducia del Ministero ed aveva pieni poteri. Si tratta della classica persona che, per salvare la propria reputazione, darebbe la colpa al primo malcapitato (come ha fatto con Gazza: “Non usi gli schiantesimi, Gazza!” urlò la Umbridge a voce abbastanza alta da farsi sentire da tutti, anche se l’incantesimo era stato opera sua.
“Ha ragione, Preside!” ansimò Gazza, che essendo Magonò non sarebbe riuscito a Schiantare un bel niente.” -Libro V; capitolo 28; pagina592).
Severus ha agito non per timore che a Neville venisse fatto del male, ma per semplice opportunismo: era la cosa più logica e sicura da fare.
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Difesa |
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Deduzione #583 fornita da Ida59 (23/08/2006) |
Lettera O
Ancora una volta un tempestivo e valido intervento del professor Piton salva la vita ad un’allieva.
Un intervento che avviene in assenza di Silente e che, quindi, Piton non era affatto tenuto a fare solo per “tenerselo buono” come sostiene l’accusa.
Ma c’è un’altra affermazione importante nelle parole di Silente che riconosce che Piton è molto più esperto di Madama Chips nelle Arti Oscure, e quindi molto più efficace nell’intervenire per bloccare la maledizione, cosa che, tra l’altro, Piton aveva già fatto proprio a favore di Silente salvandogli la vita (imputazione 4, prova 51 Lettera C).
Non vi sembra che salvare le vite altrui, principalmente e ripetutamente quella di Harry Potter (si vedano la prove 89 dell’imputazione 4, le diverse lettere della prova 10 dell’imputazione 3 e tutte quelle della presente prova 2 dell’imputazione 2), sia uno strano passatempo per questo Piton supposto Mangiamorte?
Inoltre, in quale modo Piton usa ora le sue profonde conoscenze in materia di Arti Oscure? Solo per fare del bene, alleviare il dolore e proteggere. Anche questo non è proprio un atteggiamento da Mangiamorte!
Ma la frase di Silente ci rivela anche un’altra cosa: il preside non ha affatto timore che l’interesse di Piton per le Arti Oscure lo porti ancora verso il male, infatti non si preoccupa né a lasciargliele usare mandandolo a fare la spia tra i Mangiamorte di Voldemort, né per salvare la propria vita o quella di Katie Bell. Non è quindi per tenerlo lontano dalle Arti Oscure che Silente non aveva mai voluto dargli la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure, ma solo per proteggerlo dalla maledizione che Voldemort aveva lanciato su quella cattedra (si veda la prova 162 dell’Imputazione 2 e le relative deduzioni n. 552-566-573)
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Deduzione #582 fornita da Ida59 (23/08/2006) |
Lettera N
Con queste affermazioni Lupin dimostra con ragionevolezza ed obiettività la correttezza del comportamento di Piton nei suoi confronti ed ammette che, anche senza la “soffiata” dell’imputato, la sua natura di lupo mannaro sarebbe comunque stata scoperta ed avrebbe in ogni caso dovuto lasciare la scuola.
Piton, quindi, non lo ha realmente danneggiato ma, al contrario, lo ha sempre aiutato preparando alla perfezione la difficile pozione Antilupo.
Lupin sottolinea che Piton avrebbe avuto modo di danneggiarlo molto di più se avesse manomesso la pozione, cosa che Piton, invece, non ha mai fatto.
Harry, ovviamente obietta che Piton l’ha fatto solo perché Silente lo controllava ma, ancora una volta con giusta obiettività, Lupin fa notare a Harry che il ragazzo vuole a tutti i costi detestare Piton e fa riferimento addirittura all’ereditarietà dei pregiudizi che anche James e Sirius avevano contro Piton.
Lupin è quindi convinto che la visione di Piton da parte di Harry sia tutt’altro che obiettiva e sia invece distorta e annebbiata dall’odio che Harry prova per il professore e che è più volte dimostrato dalle molte lettere della prova 5 dell’Imputazione 3.
Questo fatto è molto importante perché dimostra che tutte le informazioni di cui la giuria dispone su Piton risultano quindi alterate dall’odio che Harry prova nei suoi confronti e forniscono perciò una visione distorta e ben peggiorativa della figura dell’imputato, trasmettendo ai giurati degli ingiusti pregiudizi sulla persona che si apprestano a giudicare.Questa tesi è dimostrata anche dal fatto che Harry ha invece sempre parole di grande ammirazione e riconoscimento verso il Principe Mezzosangue, per la sua intelligenza e capacità magica e per tutte le cose che ha saputo insegnargli attraverso il suo libro. Ammirazione che però svanisce all’improvviso, non appena Harry scope che il Principe Mezzosangue è Piton. Così, ogni cosa che prima Harry aveva giudicato positivamente, assume inopinatamente un aspetto negativo e viene conseguentemente rifiutata. (Si veda su tale argomento anche la prova 173 dell’imputazione 2 e la relativa deduzione 581).
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Deduzione #564 fornita da Stella (28/07/2006) |
Gentili signori della giuria, dalle prove contrassegnate con le lettere H, I, L ed M, possiamo dedurre che Piton è sempre attento e pronto a intervenire; non solo in casi straordinari ma anche nella vita di tutti i giorni. Probabilmente fa in modo di tenere d'occhio i ragazzi che gli danno più preoccupazioni, che forse sono anche quelli ai quali tiene di più.
Vediamo come interviene prontamente dopo che Harry ha scagliato l'incantesimo Sectumsempra su Draco: i due si travavano nel bagno di Mirtilla Malcontenta, non esattamente una delle zone più frequentate del castello. Eppure, guarda caso, Piton passa proprio di lì al momento giusto.
Lo stesso si può dire di quando, alla fine del quinto anno, Harry e Draco non partecipano al banchetto finale e stanno per scontrarsi. Anche in questo caso assistiamo all'intervento del professore di Pozioni, che impedisce ai due di iniziare un duello magico. Mi viene da pensare che li avesse cercati apposta: si è sicuramente reso conto che mancano al banchetto, e sapendo che entrambi sono sconvolti (Harry per la morte di Sirius, Draco per l'arresto di suo padre) ha pensato che fosse una cosa saggia controllare che tutto fosse a posto.
Lo stesso si può dire dell'inizio del sesto anno: Harry non scende dal treno, per i motivi che tutti sappiamo, e Tonks va a cercarlo. Sappiamo che avrebbe dovuto mettersi in contatto con Hagrid, una volta trovato Harry, ma che Hagrid è in ritardo: così al suo posto arriva proprio Piton a prendere il ragazzo. Ma è davvero così? Piton dice che Hagrid era in ritardo come Harry, ma Hermione, una volta che Harry arriva al banchetto, gli spiega che il guardacaccia aveva solo "qualche minuto" di ritardo. Quindi, un ritardo sicuramente molto inferiore a quello di Harry.
Allora perchè Piton non ha lasciato che fosse Hagrid a prendere il ragazzo al cancello? Forse, immaginando che gli fosse successo qualcosa, voleva controllare con i propri occhi. Forse ha pensato che fosse stato colpito da qualche maledizione per la quale poteva servire il suo intervento. Forse voleva semplicemente controllare che tutto fosse a posto.
Anche all'inizio del secondo anno, quando Harry e Ron arrivano in ritardo con la macchina volante, è sempre Piton che si prende cura di cercare i due ritardatari, ancora una volta rinunciando al piacevole banchetto di inizio anno, perchè preoccupato per la loro assenza
Di certo, il suo atteggiamento così attento e quasi protettivo (anche se a parole può sembrare tutto l'opposto) non è quello di un Mangiamorte! |
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Deduzione #537 fornita da Niky (06/06/2006) |
In relazione alla lettera G:
Voglio portare all'interesse della giuria un avvenimento particolare, risalente al terzo anno di Harry Potter a Hogwarts, quando Sirius Black, presunto traditore dei Potter evase da Azkaban e si temette che volesse uccidere anche il ragazzo.
Harry Potter venne in possesso di una piantina della scuola detta Mappa del Malandrino, poichè era appartenuta appunto ai Malandrini, cioè a suo padre e ai tre amici di quest'ultimo (Black, Lupin e Minus, alias Felpato, Lunastorta e Codaliscia, mentre James era soprannominato Ramoso).
Tale piantina, come tutti sanno, ha la particolarità di poter essere letta solo da chi conosce l'incantesimo per attivarla.
Il Professor Piton, saputo da Malfoy che Potter si è recato a Hogsmeade senza permesso (gli era stato proibito per la sua incolumità di lasciare Hogwarts) sequestra al giovane la mappa.
Ed ecco che si verifica un evento curioso e importante.
Piton si convince che la mappa sia un oggetto appartenente a Sirius Black, tanto da arrivare ad affermare davanti a Harry e Lupin: Non credi che sia più probabile che l'abbia avuta direttamente da chi l'ha fatta?
Perchè tale convinzione?
1) la mappa non risponde a nessuno degli incantesimi con cui Piton tenta di leggerla finchè il Professore non dichiara il proprio nome e ruolo. Allora, e solo allora, la Mappa del Malandrino risponde sbeffeggiando chi tenta di aprirla, come se gli artefici ce l'avessero particolarmente con lui.
2) I misteriosi burloni che insultano Piton tramite la Mappa sono quattro, guarda caso; proprio come James Potter & co. quando prendevano in giro Piton da ragazzi. Il che rende facile al Professore riconoscerne lo "stile" (del resto le prese in giro sono le solite: naso lungo, capelli unti, ecc.).
3) Il primo di tali misteriosi burloni si firma Lunastorta (in inlgese poi è l'ancora più evocativo Moony, che può tradursi alla lettera con Lunatico) e Piton sa benissimo che tra i suoi "nemici" d'un tempo c'era un lupo mannaro (Remus Lupin).
A questo punto, infatti, Piton, anzi che convocare Minerva McGranitt, che è la Capocasa di Harry è ha "giurisdizione" su di lui, chiama proprio Remus Lupin, con la scusa che controlli la Mappa perchè potrebbe essere impregnata di Magia Oscura (come se Piton non fosse in grado di controllare da sè).
Lo fa per osservare la sua reazione e per metterlo in guardia, rispetto a quello che crede un gesto deliberato di Black, un tempo amico di Lupin.
Probabilmente, lo fa anche per studiare Lupin e capire se anche lui non abbia qualcosa a che fare con la vicenda.
Quale sia la preoccupazione di Piton in quel momento ce lo dice lo stesso Remus Lupin, che è testimone attendibile, in quanto in questo caso imparziale.
Piton teme che la Mappa sia una trappola per Harry ("Perché Piton credeva che l'avessi avuta da chi l'ha fatta?"
"Perché..." Lupin esitò, "perché questi cartografi volevano attirarti fuori dalla scuola. L'avrebbero trovato estremamente
divertente").
Preoccupazione condivisa da Lupin stesso e rafforzata dal fatto che tempo prima Harry ha ricevuto da un misterioso donatore una Firebolt, poi sequestrata dalla McGranitt proprio per timore che fosse stata inviata da Sirius per nuocergli.
Tutto quanto detto finora dimostra inequivocabilmente due cose:
1) Piton crede realmente che Sirius Black sia il traditore dei Potter e che sia potenzialmente molto pericoloso per Harry.
2) Piton intende proteggere Harry da Sirius Black.
Domando ora alla giuria: E' mai possibile che un Mangiamorte fedele a Voldemort voglia proteggere Harry Potter da un altro servitore dell'Oscuro Signore?
No. Piton agisce, ancora una volta, come un buon professore ed un buon membro dell'Ordine della Fenice, dimostrandosi come sempre un "uomo di Silente".
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Deduzione #489 fornita da Stella (07/05/2006) |
In riferimento alla Lettera F, mi sento di avanzare l'ipotesi che possa essere un indizio del fatto che Piton, poco prima della tragedia di Godric's Hollow, abbia cercato di avvertire i Potter.
Altrimenti, cosa c'entrerebbe il riferimento alla morte di James, in un contesto totalmente diverso? E soprattutto, perchè dire "Ti ho appena salvato la vita, dovresti ringraziarmi in ginocchio! Ti sarebbe stato proprio bene se ti avesse ucciso! Saresti morto come tuo padre, sei troppo arrogante per credere che potresti esserti sbagliato sul conto di Black..." (a tal proposito, ricordiamoci che Piton pensava fosse Black il Custode Segreto).
La mia teoria è che Piton, avendo saputo in "anteprima" da Voldemort dell'attacco ai Potter, cerca ad avvertirli. James non gli crede, magari lo tratta anche male. Ed ecco l'arroganza di James Potter, che Piton ricorda spesso. |
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Deduzione #411 fornita da Francesca di Milano (17/02/2006) |
Lettera D
Questo è uno dei pensieri che Silente sta mettendo nel Pensatoio. Ne possiamo dedurre che Piton abbia parlato con Silente del ritorno del marchio nero. Possiamo anche pensare che Silente e Piton abbiano discusso insieme di cosa questo potesse significare e possiamo concludere che probabilmente i due (o uno dei due) intuiscano il vicino ritorno di Voldemort (ricordiamo la profezia di Sibilla Cooman). Quindi è probabile che si siano anche accordati su cosa Piton deve fare (cioè sul suo ritorno da Voldemort in qualità di spia dell'Ordine), come dice anche Silente a pagina 606 del Calice di Fuco: "Severus" disse Silente rivolto a Piton "Sai cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto... se sei in grado... "
"Lo sono" disse Piton.
Era un pò più pallido del solito e i suoi freddi occhi neri erano animati da uno strano scintillio.
"Allora, buona fortuna" disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente. |
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Deduzione #404 fornita da Aurora92 (14/02/2006) |
LETTERA B
"Piton era tornato in sè. Aveva fatto apparire delle barelle e vi sistemava i corpi inanimati di Harry ,Hermione e Black.Una quarta barella,senza dubbio di Ron ,fluttuava già al suo fianco. Poi, con la bacchetta tesa davanti a se, la fece partire a mezz'aria in direzione del castello."
Voglio sottolineare il fatto che Piton non sapeva che Sirius era innocente e che quindi pensava di dover salvare Harry. E' forse una colpa questa? L'accusa potrebbe obiettere che è soltanto un tentativo di farsi credere buono. Se avesse voluto davvero fare ciò, avrebbe potuto lasciarli lì nella foresta (con un Lupo mannaro in circolazione), fingendo poi di non sapere dove fossero. Silente gli avrebbe certamente creduto e... invece non l'ha fatto. Perchè? Perchè era ed è tuttora, secondo me, dalla loro parte! Agli occhi di Harry Piton è cattivo perchè tutte le persone che gli sono antipatiche devono essere cattive. Se Piton è davvero cattivo, lo deciderete, voi giuria e Giudice. |
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Deduzione #143 fornita da Salvatore (10/02/2006) |
Alcuni studenti di Grifondoro si comportano in maniera irrispettosa verso Piton, un professore, basandosi su semplici sensazioni. Normale che quest'ultimo sia più rigido verso di loro. | | |