"tu hai il coraggio di usare i miei incantesimi contro di me, Potter? sono stato io a inventarli... Io, il principe mezzosangue! e tu rivolti le mie invenzioni contro di me, come il tuo schifoso padre? non credo... no!"
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag.546 - fornita da Noemi - GUP (N) LETTERA A
"SECTUMSEMPRA" gridò Harry dal pavimento, agitando furiosamente la bacchetta.
Il sangue schizzò dal volto e dal petto di Malfoy, come se fosse stato colpito da una spada invisibile. Barcollò all'indietro, lasciò cadere la bacchetta dalla mano afflosciata e piombò sul pavimento allagato sollevando un enorme spruzzo.
"No... " ansimò Harry, senza fiato.
Scivolando e barcollando, si rialzò e si lanciò verso Malfoy, che aveva il viso lucido e rosso; le sue mani bianche raspavano il petto zuppo di sangue.
"No... io non... "
Harry non sapeva cosa stava dicendo; cadde in ginocchio accanto a Malfoy, che tremava in maniera incontrollabile, in una pozza di sangue.
Mirtilla Malcontenta levò un urlo assordante: "ASSASSINIO! ASSASSINIO NEL BAGNO! ASSASSINIO"
La porta si spalancò dietro Harry, che alzò lo sguardo, terrorizzato: Piton si era precipitato nella stanza, livido in volto.
Spinse via Harry, si chinò su Malfoy, estrasse la bacchetta e la passò sopra le ferite provocate dalla maledizione, borbottando un incantesimo che sembrava quasi una canzone. Il flusso del sangue parve rallentare; Piton asciugò quello che restava dal volto di Malfoy e ripetè la formula. Le ferite parvero ricucirsi.
Harry stava immobile a guardare, orripilato da quanto aveva fatto, senza accorgersi che era a sua volta zuppo di sangue e acqua. Mirtilla Malcontenta continuava a singhiozzare e a ululare, in alto. Quando Piton ebbe praticato la contro medicazione per la terza volta, riusci a rimettere in piedi Malfoy.
"Devi andare in infermeria. Può darsi che restino delle cicatrici, ma se prendi subito del dittamo forse riusciamo ad evitarlo... vieni... "
Attraverò il bagno sorreggendo Malfoy, e sulla soglia si voltò per sibilare con furia gelida "E tu, Potter... tu aspettami qui".
[CUT]
Piton tornò dieci minuti dopo. Entrò nel bagno e chiuse la porta.
"Via" ordinò a Mirtilla, che volò subito dentro il suo water, lasciandosi alle spalle il silenzio vibrante.
"Io non volevo" disse subito Harry. La sua voce echeggiò nel freddo spazio allagato. "Non sapevo gli effetti di quell'incantesimo".
Ma Piton lo ignorò.
"Evidentemente ti ho sottovalutato, Potter" mormorò. "Chi avrebbe mai pensato che tu conoscessi tale Magia Oscura? Chi ti ha insegnato quell'incantesimo?"
"Io... l'ho letto da qualche parte"
"Dove?"
"Era... un libro della biblioteca" sparò Harry a casaccio "Non ricordo come s'intito... "
"Bugiardo" lo interruppe Piton. A Harry si seccò la gola. Sapeva che cosa stava per fare Piton e non era mai riuscito ad evitarlo...
Il bagno parve tremare davanti ai suoi occhi; lottò per bloccare tutti i pensieri, ma per quanto tentasse, il libro del Principe Mezzosangue galleggiò pigro nella sua mente, in primo piano.
Si trovò a fissare gli occhi neri di Piton , in mezzo a quel bagno allagato e distrutto, nella folle speranza che non avesse visto ciò che lui temeva, ma...
"Portami la tua borsa" sussurrò Piton, "E tutti i tuoi libri di scuola. Tutti. Ora!"
[CUT]
Harry corse verso il bagno al piano di sotto, ficcando il Pozioni Avanzate di Ron nella propria borsa. Un minuto dopo era di nuovo davanti a Piton, che tese la mano in silenzio.
Harry gli passò la borsa, ansimando, con un dolore lacerante nel petto, e attese.
Piton estrasse uno per uno i libri di Harry e li esaminò. Infine l'unico rimasto fu quello di Pozioni, che osservò con grande attenzione prima di parlare.
"Questa è la tua copia di Pozioni Avanzate, Potter?"
"Sì" rispose Harry, ancora col fiatone.
"Ne sei sicuro, Potter?"
"Sì" ripeté Harry, in tono di sfida.
"Questa è la copia di Pozioni Avanzate che hai comprato al Ghirigoro?"
"Sì" confermò Harry.
"E allora perchè" chiese Piton, "Nella prima pagina c'è scritto il nome 'Roonil Wazlib'?"
Il cuore di Harry perse un colpo.
"E' il mio soprannome" disse.
"Il tuo soprannome" ripetè Piton.
"Sì... è così che mi chiamano gli amici"
"Lo so cos'è un soprannome" ribattè Piton. I freddi occhi neri penetrarono ancora una volta i suoi; Harry cercò di non fissarli. Chiudi la mente... chiudi la mente... Ma non aveva mai imparato a farlo come si deve...
"Lo sai che cosa penso, Potter?" sussurrò Piton. "Penso che sei un bugiardo e un imbroglione e che meriti una punizione con me tutti i sabati fino alla fine del quadrimestre. Che cosa ne dici, Potter?"
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag.475-477 e 479-480. A cura dell'Ufficio GIP - GUP (N) LETTERA B |