Accusa |
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Deduzione #517 fornita da Rasputin (02/06/2006) |
"E tu rivolti le mie invenzioni contro di me, come il tuo schifoso padre?" (HP6, pag. 546)
Ecco qual è la più grande preoccupazione dell'imputato in fuga, dopo aver ucciso a sangue freddo un uomo disarmato. Altro che difendere e insegnare le ultime nozioni a Harry Potter, la cui unica fortuna in quel frangente è stata quella di essere destinato all'Oscuro: "Hai dimenticato gli ordini? Potter appartiene al Signore Oscuro... Dobbiamo lasciarlo stare!".
Un ultimo insulto al padre morto per colpa sua.
Severus Piton è un uomo violento e irascibile, dopo la morte di Silente era beffardo e ghignante, ma sono bastati un paio di insulti per trasformarlo in una maschera di rabbia. |
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Deduzione #347 fornita da Maria (05/02/2006) |
Ci troviamo di fronte a due possibilità alternative:
1)Piton per un complesso gioco di tradimenti e controtradimenti sarebbe in realtà ancora fedele a Silente, che però ha appena ucciso per un piano nebuloso, nell'improbabile speranza che Harry da solo distrugga il mago più potente di sempre, oltretutto resosi immortale.
2) accettare la realtà dei fatti, ovvero che Piton risparmia Harry solo per obbedienza al colui che è ed è sempre stato il suo unico signore.
La verità può essere dolorosa, ma è lampante: Piton è un traditore assassino. |
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Deduzione #180 fornita da Cla (19/01/2006) |
Piton teme Voldemort come tutti gli altri e sa che se avessero fatto fuori Potter si sarebbe infuriato. Non è detto, poi, che lui stesso non avrebbe ucciso Harry se non fosse stato per l'arrivo di Fierobecco, che l'ha costretto a fuggire |
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Difesa |
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Deduzione #604 fornita da Salvatore e Ida (30/08/2006) |
Perché Piton fugge così rapidamente dopo l’uccisione di Silente? Ma poi si ferma stupidamente a perdere tempo prezioso duellando inutilmente con Harry, visto che è evidente non ha alcuna intenzione di fargli del male veramente? (come dimostrato dalle varie Lettere della Prova 71 Imputazione 2).
Piton ha appena ucciso il capo dell’Ordine della Fenice, notizia che certo provocherebbe il panico nelle file dei “buoni”; ha con sé diversi Mangiamorte che riconoscono senza alcun problema la sua supremazia fra loro e gli obbediscono immediatamente; tramite gli Armadi Svanitori può far arrivare nella suola tutti i Mangiamorte che vuole e compiere un macello tra gli uomini dell’Ordine (che già sono in difficoltà prima della morte di Silente – Lettera D Prova 164 Imputazione 2) e gli studenti stessi (tra l’altro c’è anche Fenrir, un Lupo Mannaro che non ha bisogno della luna piena per uccidere!).
Insomma, Piton potrebbe ricoprirsi di gloria agli occhi di Voldemort per aver ucciso Silente (come dicono Narcissa e Draco – rispettivamente Lettera I e Lettere G e H della Prova 164 Imputazione 2) e conquistato Hogwarts, obiettivi che Voldemort non era mai riuscito a raggiungere, e potrebbe quindi ricevere onori e ricompense superiori a quelle di qualunque altro Mangiamorte.
Piton è un uomo dall’evidente ambizione (infatti è fra i Serpeverde): perché butta via un’occasione così importante? Forse perchè non è un Mangiamorte ma un uomo comunque e sempre fedele a Silente?
Stabilita l’incongruenza della velocissima ma apparentemente incomprensibile fuga di Piton, passiamo ad esaminare il suo rapporto con Harry nel corso del duello (varie Lettere della Prova 71 Imputazione 2): Piton ha tranquillamente la possibilità di uccidere Harry, ma non lo fa. Anzi, si prodiga affinché nessuno gli faccia del male, liberandolo immediatamente dalla Cruciatus che uno dei Mangiamorte aveva lanciato sul ragazzo (Lettera A Prova 71 Imputazione 2): la scusa sarebbe che Voldemort vuole uccidere Harry con le sue mani. E allora? Da quando pochi minuti di Cruciatus uccidono una persona? La Cruciatus non uccide ma solo infligge dolore: ci sono volute ore per fare impazzire i coniugi Paciock. Non sarebbe del tutto logico che Piton, se davvero odia così tanto Harry, lo lasciasse cruciare almeno un pochino?
Se anche Voldemort voleva veramente uccidere Harry di persona, perché mai Piton non schianta Harry (lo ha alla sua mercé, disteso a terra e senza più bacchetta - Lettera D Prova 71 Imp. 2) e non se lo carica in spalla per portarlo in dono all’Oscuro Signore?
Perché, invece, ne approfitta per dare un’ultima importante lezione scolastica a Harry, ricordandogli che, in un duello, per poter vincere, deve usare gli incantesimi non verbali ed occludere la mente affinché l’avversario non possa leggerglieli e prevenirlo comunque?
Nel corso del duello (sempre varie Lettere della Prova 71 Imputazione 2) Piton ha sempre lucidamente respinto gli incantesimi di Harry stando ben attento a non fargli mai del male: l’unica reazione dura ce l’ha quando Harry gli dà del vigliacco per aver ucciso Silente: in quel momento, e solo in quel preciso istante, Piton perde il controllo e colpisce il ragazzo con una sorta di magica frustata che, comunque non lascia a Harry nemmeno un graffio. (Sempre Lettera D Prova 71 Imp. 2)
Ma non è la parola “vigliacco” in sé ad irritare Piton. Infatti, poco prima (Lettera B Prova 71 Imp. 2), Harry l'aveva già chiamato "vigliacco", eppure Piton era rimasto lucido e tranquillo, aveva risposto con il suo solito sarcasmo e ne aveva approfittato per impartire a Harry un'utile lezione sui duelli.
E' solo quando Harry collega la parola "vigliacco" all'uccisione di Silente che Piton perde ogni lucidità e viene sopraffatto dal dolore. "NON..." urlò Piton, e il suo viso si fece all'improvviso folle, disumano, come se provasse tanto dolore quanto il cane che guaiva e ululava rinchiuso nella casa incendiata alle loro spalle,"CHIAMARMI VIGLIACCO!". (Sempre Lettera D Prova 71 Imp. 2)
Come si spiega questa grossa differenza nella reazione di Piton a distanza di pochi istanti?
E se a Piton, invece, quel gesto, quell’orribile assassinio, fosse costato tutto il suo coraggio, visto che per il mago significava uccidere l’unica persona che si fidava di lui e che, probabilmente, gli voleva anche bene? Non sarebbe più che lecita una sua reazione incontrollata?
Che cosa c’è sul volto di Piton in quel momento? Forse rabbia o odio verso Harry? No, in quel momento sul viso di Piton c’è solo DOLORE, un dolore immenso (come quello del cane rinchiuso nella capanna che brucia - Lettera D Prova 71 Imp. 2). E perché mai Piton dovrebbe soffrire, invece di gioire in quel momento in cui, in apparenza, è vincente è sta finalmente tornando dal suo Signore con una difficile missione compiuta con pieno successo?
E se Piton, invece, soffrisse terribilmente perché è stato costretto, per il bene superiore e per obbedire agli ordini del Preside, ad uccidere Silente, suo unico amico e mentore?
Piton, inoltre, è molto solerte a trascinarsi dietro nella fuga gli altri Mangiamorte, che richiama più volte, prima per portarli via dalla Torre (Lettera C Prova 164 Imputazione 2) dove potrebbero essere un pericolo per Harry, che Piton sa benissimo che è lì. Appena arrivato si è infatti guardato attentamente intorno e ha certo notato che ci sono due scope: l’ha notato subito perfino Draco – HP6 pag 529 – figuriamoci se non se ne accorge uno come Piton che fa la spia-doppiogiochista. Per non parlare poi della particolare capacità di Piton di intuire la presenza di Harry sotto il Mantello dell’Invisibilità: lo percepisce nel 1° libro, quando il ragazzo è scappato via dal Reparto Proibito della Biblioteca durante le vacanze di Natale; poi nel 4° libro quando Harry è con il piede incastrato nella scala e solo l’intervento di Malocchio impedisce che Piton acciuffi il ragazzo con le mani pur non vedendolo. E’ probabile che, da esperto Occlumante quale Piton è, riesca a percepire i pensieri di Potter e quindi scoprire la sua presenza anche quando è sotto il, Mantello).
Piton esorta ancora i Mangiamorte a seguirlo nella sua fuga, evitando in tal modo che continuino a combattere contro i Membri dell’Ordine, contro i quali hanno invece grandi possibilità di vittoria. Infatti, a detta di Tonks, loro stavano già perdendo prima che arrivassero gli altri 4 Mangiamorte che erano sulla torre (Lettera C e D Prova 164 Imputazione 2).
Infine Piton sollecita ancora la fuga dei Mangiamorte anche nel Parco, sia evitando che facciano del male ad Harry (Lettera E Prova 164 Imputazione 2) , sia allontanandoli da Hagrid che può quindi finalmente andare a salvare il suo cane intrappolato nella capanna in fiamme.
Ma tutte queste azioni che Piton ha compiuto non sono certo comportamenti da Mangiamorte! Questi sono atteggiamenti che solo un uomo profondamente fedele a Silente e leale nei confronti dell'Ordine potrebbe mettere in atto! |
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Deduzione #525 fornita da Niky (03/06/2006) |
In risposta alla deduzione d'accusa 517, di Rasputin.
L'accusa dimentica o travisa diversi fatti.
1) Non pare proprio che l'unica fortuna del giovane Harry sia di essere destinato all'Oscuro Signore.
Piuttosto pare che Potter Jr. abbia la fortuna di incappare in un Mangiamorte (Piton) talmente stupido da non pensare mai a schiantarlo, metterselo in spalla e consegnarlo a Voldemort, perchè quest'ultimo possa finalmente ucciderlo con le proprie manine come pare che desideri immensamente fare.
Ma non riteniamo che si tratti realmente di mera fortuna, perchè sappiamo che Piton non è uno stupido, e che, di conseguenza, il suo comportamento positivo (al di là delle apparenze) verso Harry Potter è volontario.
2) Piton, qualunque sia la sua collocazione come spia (tra i buoni o tra i cattivi) è innanzi tutto una persona, con limiti, fragilità e difetti (e chi non li ha?).
Gli esseri umani hanno strane reazioni, anche nei momenti di grande stress (e questo momento lo è di sicuro), spesso soprattutto in questi momenti (tant'è che di solito Piton, con tutto il suo caratteraccio, è controllatissimo).
In altre deduzioni il collega dell'accusa fa riferimento a dati di esperienza comune, come il possibile disgusto di Neville nello sventrar rospi, essendo lui possessore di un rospo cui è molto affezionato.
Mi permetterò di fare altrettanto, ricordando all'accusa che vi sono odi implacabili, soprattutto se hanno radici nell'infanzia, che non mutano col passare degli anni e che possono portare anche la più matura delle persone, se punta sul vivo, a comportarsi in modo infantile.
Ricordo al collega che il bullismo subito in età infantile e/o adolescenziale lascia traumi e segni perfino nella persona più equilibrata, al punto tale che a volte, pur trovando chi ne è vittima il proprio equilibrio, le resta l'odio o antipatia profonda per i propri "aguzzini".
Del resto, nel caso specifico, è addirittura Silente a dirci (HP5 e HP6) che Piton non ha mai smesso di covare infantile rancore per James Potter, ma che nello stesso tempo non si è mai perdonato la morte di quest'ultimo e di Lily Evans.
A volte succede agli esseri umani, non essendo fatti di marmo, di portare in se maturità e infantilismo e di conservare mai sopiti rancori.
Per altro, è anche innegabile che tali rancori, per quanto "bambineschi" sono sempre stati giustificati dal comportamento effettivamente inqualificabile, piccino e vigliacco di James Potter e dei suoi amici.
3) Che Piton si ritenga responsabile della morte di James Potter (ed è Silente a dirlo per primo) non significa che quella morte sia sua colpa diretta.
Piton riferì è vero la profezia a Voldemort (come avrebbe fatto qualunque Mangiamorte) ma non sapeva e non poteva sapere come sarebbe stata interpretata e a chi fosse riferita.
Era impossibile che lo sapesse, anche perchè la Profezia si adattava addirittura a due bambini diversi e se oggi non è Neville Paciock l'eroe del giorno è solo perchè Voldemort scelse Harry, come ampiamente spiegato da Silente nel 6° libro.
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Deduzione #523 fornita da Niky (03/06/2006) |
In relazione alla lettera D.
Harry Potter ha appena tentato di scagliare contro Piton uno dei suoi stessi incantesimi: il Sectusempra (inventanto, appunto, dal Principe Mezzosangue) e l'imputato reagisce con rabbia.
Piton para il maleficio.
Notate bene: lo para e basta, per quanto violentemente. Si limita a parare, ma non colpisce a sua volta.
Potter viene scagliato lontano dall'onda d'urto del controincantesimo e perde la bacchetta. E', dunque, disarmato (non che anche con la bacchetta in pugno avesse dimostrato di avere la minima possibilità di difendersi davvero da Piton se questo avesse voluto fargli davvero del male).
J.K.R. scrive addirittura:disarmato e indifeso come lo era stato Silente.
E a questo punto cosa fa Piton?
Nulla se non urlare contro il ragazzo tutta la sua furia per chi vuol rivolgergli contro uno degli incantesimi da lui inventati.
Certo, gli fa volare via la bacchetta, appena Harry tenta di riprenderla, ma che altro potrebbe fare? Pensate che sarebbe logico, buono o cattivo che sia, che Piton lasci al ragazzo la possibilità di usarlo come un bersaglio del tirassegno, in un momento poi così delicato? No, sarebbe un comportamento assai stupido, e su Piton sono state dette tante cose, ma nessuno (nemmeno Potter) ha mai messo in dubbio la sua intelligenza.
Potter è di nuovo disarmato, ma Piton continua a non fargli del male, finchè il ragazzo non gli da del vigliacco.
Solo allora Piton colpisce Harry, ma comunque non scaglia contro di lui un maleficio mortale e il suo effetto si esaurisce in un solo "colpo di frusta", che non lascia nemmeno ferite a Potter.
Sicuramente l'accusa obietterà che se Piton non continua a far del male ad Harry è solo per l'intervento di Fierobecco, ma, leggendo con attenzione il testo della prova si nota come, con tutta evidenza, quando l'ippogrifo interviene l'incantesimo di Piton ha già perduto il suo effetto.
Del resto, poco prima, Piton ha anche fermato il Mangiamorte che stava torturando (non uccidendo, solo torturando) Harry, con la scusa che di Potter vuole occuparsi personalmente l'Oscuro Signore.
E non dico a caso la parola "scusa", perchè, per quanto sia plausibilissimo che Voldemort voglia uccidere Harry personalmente ed abbia dato ordini al riguardo, sembra però del tutto illogico e poco credibile che il Lord abbia da ridire se Potter viene torturato da uno dei suoi seguaci, purchè resti vivo perchè lui stesso possa dargli il colpo di grazia.
Dunque, abbiamo Harry indifeso, totalmente alla mercè di Piton, che l'accusa vorrebbe crudele assassino e spietato Mangiamorte, ma Piton non lo uccide, non lo ferisce, non lo schianta (incantesimo facile lo schiantesimo, riesce perfino a Neville Paciock) per poi metterselo in spalla e portarlo come un pacco dono a Voldemort, suo supposto padrone.
Vi sembra che questo sia un comportamento da Mangiamorte?
No. Questo è solo il comportamento di un uomo fedele a Silente, che è ancora costretto a fingere a causa del suo ruolo di spia. |
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Deduzione #466 fornita da Linda di Pisa (04/04/2006) |
Lettera C
Perchè Piton dovrebbe avere un "viso sconvolto dalla rabbia"? Il Marchio Nero è apparso su Hogwarts, l'impenetrabile rocca di Silente. Ha salvato Draco, e anche se stesso. Ha ucciso un temutissimo nemico dell'Oscuro Signore: questo getterà nel panico il mondo dei maghi, che potranno contare solo sulla "leggenda" Harry Potter, un ragazzino minorenne che non ha ancora concluso la sua preparazione magica. Se Piton fosse un Mangiamorte, il suo volto dovrebbe essere esaltato. Perchè, dunque, è "sconvolto dalla rabbia"?
Perchè non avrebbe mai voluto uccidere Silente, l'unica persona che gli ha dato fiducia incondizionata nonostante il suo passato e le sue ambiguità, nonostante il ruolo determinante avuto nell'omicidio di James e Lily Potter e nel tentato omicidio dell'infante Harry. Non avrebbe voluto farlo ma ha dovuto: per questo il suo "anatema che uccide" non era veramente tale, visto che il preside non si è accasciato al suolo come Cedric Diggory, ma è stato sbalzato via, a terra, dalla torre. Se avesse voluto ucciderlo avrebbe scagliato un'avada kedavra. Se fosse stato felice di aver ucciso il preside non avrebbe provato rabbia. |
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Deduzione #231 fornita da Tacco (22/01/2006) |
Piton é arrabbiato; perché? non credo che ciò sia imputabile solamente al fatto che Harry prima gli ha lanciato uno degli incantesimi da lui inventati (Sectusempra).
Io credo, e spero che lo credano anche i giurati, che l'imputato sia arrabbiato perché, dopo aver rischiato molto per fare ciò che Silente gli ha ordinato, si ritrova con Potter, il "prescelto" alle calcagna! Potter, l'unico che ha il potere di sconfiggere Voldemort, si lascia invece trasportare dalla rabbia personale perdendo di vista il fine ultimo, la sconfitta di Voldemort, e senza capire che il gesto di Piton, l'uccidere Silente, aveva proprio questo fine. "Tu non hai acume, non capisci le sfumature" avrebbe detto, se avesse potuto parlare chiaramente, l'imputato a Potter (vedi HP5 pag 500, ultime righe) |
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Deduzione #230 fornita da Stella (09/02/2006) |
Lettera C
Infatti. Piton prova rabbia per quello che ha dovuto fare, per la situazione in cui si trova. Diversamente, avrebbe mantenuto la sua espressione beffarda, contento per aver ucciso Silente. |
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Deduzione #199 fornita da Selene Weasley (19/01/2006) |
Questa è un ulteriore prova dell'innocenza di Piton che finge ancora di far parte dei Mangiamorte! Ma Piton fa di tutto pur di ricordare a Harry che, se vorrà sopravvivere a qualsiasi duello, in particolare contro Voldemort, sarà costretto a usare la mente! Piton ha inoltre più volte ripetuto a Harry di applicarsi in Occlumanzia perchè gli sarebbe servito per sopravvivere ai tranelli del "Signore Oscuro" |
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Deduzione #195 fornita da letizia (19/01/2006) |
In riferimento a : Deduzione #180 fornita da Cla
"Non è detto, poi, che lui stesso non avrebbe ucciso Harry se non fosse stato per l'arrivo di Fierobecco, che l'ha costretto a fuggire"
Questo è assolutamete confutabile, infatti passa moltissimo tempo da quando iniziano le schermaglie tra Piton ed Harry a quando sopraggiunge Fierobecco; se avesse voluto ucciderlo avrebbe potuto farlo subito senza prima buttarlo a terra, disarmarlo e scambiare quattro chiacchere. |
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Deduzione #102 fornita da Selene Weasley (integrata da Uff. GIP-GUP) (16/01/2006) |
Piton salva Harry poichè è l'unico in grado di annientare Voldemort e rendergli così la libertà.
Solo con la morte di Voldemort Piton potrebbe riaquistare definitivamente una vita propria. Una vita serena e senza vincoli. Niente più finzioni e nessun timore che Voldemort possa ucciderlo. E non dovrebbe mai più accorrere ogni volta che il Marchio Nero brucia. Piton avrebbe sempre una "macchia" nel proprio passato, ma potrebbe finalmente vivere la sua vita seguendo solo le proprie scelte e lasciandosi definitivamente il passato alle spalle.
Finchè Voldemort è vivo, invece, Piton rimane comunque legato a lui come Mangiamorte, anche se non gli è più fedele ed esegue solo gli ordini di Silente e la sua vita è, tra l'altro, in costante pericolo.
Uccidendo Voldemort Piton sarebbe libero anche se, probabilmente, gli secca sapere che la sua libertà dipende dal figlio del suo acerrimo nemico, James Potter!
Ciò nonostante, dati i presupposti, per Piton è logico proteggere ed aiutare Harry, mentre continua a fingersi leale a Voldemort per annientare i Mangiamorte dall'interno.
Perciò, Piton finge di obbedire agli ordini dell'Oscuro Signore e salva Harry dai Mangimorte.
In tal modo, mantiene la propria copertura di spia e, contemporaneamente, preserva il Prescelto. | |